Esorcismo e psichiatria
Una nuova pagina della rubrica Cinema e Scienza
sabato 8 agosto 2020
Nel film "Il Rito", il protagonista, Michael Kovak entra in seminario per fuggire alla attività di famiglia, quindi non per vocazione. Proprio mentre è sul punto di abbandonare la vita ecclesiastica viene indirizzato su un corso di esorcismo, ma fin da subito mostra il suo scetticismo e sottolinea come queste manifestazioni siano, in realtà, deliri di un paziente psichiatrico. Quale è il legame tra psichiatria ed esorcismo?
Molto spesso, soprattutto in passato, le crisi psichiatriche erano considerante possessioni demoniache, ma ad aggi sappiamo che circa il 98% delle manifestazioni sono, in realtà, segni psichiatrici importanti.
Un aspetto della psicosi è il bisogno di vivere sempre dentro un oggetto che può essere il proprio corpo, scelto come seconda natura, come casa protettrice (e questo è il caso della difesa autistica) oppure un altro corpo in cui "espandersi" ed essere.
Alcuni pazienti possono manifestare una tempesta di movimenti, un tumulto emozionale senza unità, né limiti (grida, singhiozzi, pestar di piedi, corse senza scopo, collera, violenze…). Nei soggetti predisposti, può verificarsi, a volte, una crisi epilettiforme, come manifestazione arcaica motoria di difesa.
Nelle nevrosi – come l'isteria e l'ipocondria – le turbe psicopatologiche si collocano in primo piano. L'isteria coinvolge il corpo mediante "sintomi di conversione, turbe a carico della muscolatura volontaria e varie afferenze sensoriali". Allo stesso modo, l'ipocondria esprime, tramite percezioni differenti del corpo, angosce che mascherano una struttura depressiva spesso grave.
Il grande "stato d'angoscia" può costituire anche il punto di partenza di una vera e propria "psicosi", di cui la "schizofrenia" è l'espressione più grave. E' nelle "Psicosi deliranti acute" che il soggetto vive in pieno la sua "esperienza delirante", incentrata su temi diversi: di persecuzione, di grandezza, di trasformazione sessuale, di avvelenamento, di ricchezza, di onnipotenza e anche di possessione. Ad oggi gli psichiatri collaborano con i preti esorcisti e solo quando è esclusa una patologia psichiatrica si procede all'esorcismo.
Molto spesso, soprattutto in passato, le crisi psichiatriche erano considerante possessioni demoniache, ma ad aggi sappiamo che circa il 98% delle manifestazioni sono, in realtà, segni psichiatrici importanti.
Un aspetto della psicosi è il bisogno di vivere sempre dentro un oggetto che può essere il proprio corpo, scelto come seconda natura, come casa protettrice (e questo è il caso della difesa autistica) oppure un altro corpo in cui "espandersi" ed essere.
Alcuni pazienti possono manifestare una tempesta di movimenti, un tumulto emozionale senza unità, né limiti (grida, singhiozzi, pestar di piedi, corse senza scopo, collera, violenze…). Nei soggetti predisposti, può verificarsi, a volte, una crisi epilettiforme, come manifestazione arcaica motoria di difesa.
Nelle nevrosi – come l'isteria e l'ipocondria – le turbe psicopatologiche si collocano in primo piano. L'isteria coinvolge il corpo mediante "sintomi di conversione, turbe a carico della muscolatura volontaria e varie afferenze sensoriali". Allo stesso modo, l'ipocondria esprime, tramite percezioni differenti del corpo, angosce che mascherano una struttura depressiva spesso grave.
Il grande "stato d'angoscia" può costituire anche il punto di partenza di una vera e propria "psicosi", di cui la "schizofrenia" è l'espressione più grave. E' nelle "Psicosi deliranti acute" che il soggetto vive in pieno la sua "esperienza delirante", incentrata su temi diversi: di persecuzione, di grandezza, di trasformazione sessuale, di avvelenamento, di ricchezza, di onnipotenza e anche di possessione. Ad oggi gli psichiatri collaborano con i preti esorcisti e solo quando è esclusa una patologia psichiatrica si procede all'esorcismo.