Inchiesta Estati tranesi, nessuno ha chiesto scusa a "Tarantini e co."

Dai pettegolezzi al silenzio passando per la gogna mediatica

lunedì 19 marzo 2018
A cura di Giovanni Ronco
Ho aspettato diversi giorni prima di commentare la notizia dell'assoluzione per gli accusati delle Estati tranesi, a cominciare dall'ex sindaco Pinuccio Tarantini. Aspettavo chissà qualcuno si fosse deciso, pubblicamente, a rivolgere le proprie scuse a queste persone, che a suo tempo, e per un bel po' di anni, al di là della presunzione d'innocenza, poi comprovata dalla Cassazione, si sono beccate le dicerie, i pettegolezzi, l'onta, le botte di gomito quando passavano e la gogna sudicia di lardo e livore, un tanto al chilo, dei forum e dei social che, periodicamente, assestavano battute e frecciate a danno degli interessati.

Che io sappia, nessuno ha chiesto scusa. A partire dal gruppetto di consiglieri del centro–sinistra che a suo tempo fece partire la denuncia che diede il via all'inchiesta, fino ai malfattori da forum che hanno puntualmente infangato, a vario titolo ed in modi espliciti o raffinatamente subdoli, con allusioni vigliacche, la sfera privata e professionale degli ex imputati. Il pessimo costume di sfruttare il viatico giudiziario, con i suoi tempi lunghi, per formare un corteo di vipere e talpe, cafoni e analfabeti, che a vario titolo, si divertono a sbertucciare un indagato, prima che si arrivi alla conclusione dell'iter, anzi, fin da quando escono le prime notizie strombazzate da una stampa spesso vogliosa di scoop e clic da quattro soldi, deve finire. E mi auguro che storie come questa contribuiscano a spegnere questa mentalità, questo andazzo da paesino sudamericano.

Ho seguito con molta attenzione l'intervista che Pinuccio Tarantini ha rilasciato al collega Salvatore Petrarolo di Teleregione nel programma "Fuori dal coro" e, tra gli altri guizzi dialettici che sempre lo contraddistinguono, mi è rimasta impressa una frase: "La cattiveria è tipica degli stupidi". E si perché gli stupidi in questione, non calcolano che in primis il male compiuto si riflette su chi lo fa. E poi , a maggior ragione, non pensano che, a conti fatti, la propria credibilità scende sotto il livello del mare, una volta che si arrivi al punto in cui siamo arrivati. Quando la Storia, pur con le sue conseguenze, svolge il suo decorso.

Ho ancora nelle orecchie le frasi pronunciate con voce tremante, ai limiti del pianto, di un altro indagato di questa storia, al quale chiedevo se fosse possibile un ritorno in politica. La risposta era quasi stizzita, come se il sottoscritto, facendo questa domanda, non mettesse in conto la sofferenza passata, insieme ai familiari dell'assolto, durante i lunghi anni delle indagini, delle prime condanne, poi ribaltate, della gogna più o meno esplicita (sui forum) e più o meno velata (nei salotti, con pettegolezzo speziato a go go).

La domanda è sempre la stessa: quando cambierà questa città? Quando crescerà davvero e si libererà dai tanti vincoli, lacci e meschinità? La critica alla politica di questi signori era un conto, ed il sottoscritto ne è un esempio. Ma la gogna vigliacca e/o subdola mi fa schifo. E penso anche ad altri cittadini.