«Estendere l'accordo sul Tac anche a Franzoni»

Nichi Vendola scrive al ministro. La Regione ha chiesto nuovamente l'estensione dell'accordo di programma

giovedì 17 febbraio 2011
La Regione Puglia ha chiesto nuovamente al Ministero dello sviluppo economico di estendere l'accordo di programma dell'1 aprile del 2008 finalizzato a trovare soluzioni alla crisi occupazionale del settore tessile, abbigliamento e calzaturiero nel territorio salentino-leccese, anche alle aziende del cluster Adelchi e all'area del nord barese nel quale la situazione del settore tessile appare altrettanto drammatica con la vicenda della Franzoni Filati di Trani.

Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola l'ha chiesto formalmente al ministro Paolo Romani in una lettera. «La Regione Puglia - scrive Vendola - è fortemente impegnata a trovare soluzioni tecniche che possano ridare slancio a tale accordo, favorendo l'individuazione di nuove manifestazioni di interesse che possano sostituire quelle previste all'atto della stipula e venute meno nel corso dell'attuazione dell'intesa, mettendo a valore le risorse che la Regione ha destinato al finanziamento dell'accordo. Nel confermare l'interesse della Regione a proseguire sulla strada dell'attuazione dell'accordo, Le chiedo nuovamente di valutare le richieste già avanzate da questo Ente, circa la formale estensione dello stesso alle aziende del cluster Adelchi nonché all'area del Pit numero 2, area nord barese, nel quale la situazione del settore tessile appare altrettanto drammatica».

La richiesta di Vendola arriva alla vigilia dell'incontro convocato a Roma per trovare una soluzione allo stato di crisi del Tac Salento e di Franzoni Filati di Trani. L'assessore allo sviluppo economico Loredana Capone, confida in un buon esito: «Da mesi chiediamo al Ministero di estendere il protocollo del Tac anche all'area di Tricase per comprendere Adelchi e del nord barese per includere Franzoni. La Regione Puglia con tutti i suoi incentivi è pronta a sostenere le imprese che vogliono investire da noi. Tuttavia, in un momento come questo, le risorse regionali non possono bastare: occorre uno sforzo in più».