Etichette sui cibi, se n'è discusso alla Biblioteca di Babele
La conferenza si inserisce in un ciclo di incontri sulla corretta alimentazione
domenica 21 dicembre 2014
7.16
Un'alimentazione sana e consapevole passa attraverso l'attenta lettura delle etichette e il consumo dei giusti prodotti locali. Se n'è discusso nel pomeriggio di venerdì a Trani all'interno della libreria la "Biblioteca di Babele".
Un appuntamento che si inserisce nella lunga programmazione di un ciclo di incontri che parte lo scorso anno ed ha come scopo quello di dare importanza al ruolo dell'alimentazione nella vita di tutti i giorni. Null'ultimo incontro, appunto, si è parlato dell'importanza delle etichette e di una loro lettura consapevole per arrivare ad una consumazione protetta e sicura dei prodotti.
Tra i relatori la biologa e nutrizionista Stefania Dellatte e la food blogger Gaia Marchese, ideatrice del progetto insieme alla responsabile della libreria Rosangela Cito.
Ne è venuto fuori che con l'entrata in vigore delle nuove normative europee, alcuni dei punti più importanti sono invece passati in secondo piano, come ad esempio il luogo di produzione del prodotto che a quanto pare sulle etichette non è più obbligatorio da citare. L'incontro ha avuto anche tra gli obiettivi, lo stimolare la consumazione di prodotti locali, quelli cioè di cui si conosce certamente la provenienza.
Un appuntamento che si inserisce nella lunga programmazione di un ciclo di incontri che parte lo scorso anno ed ha come scopo quello di dare importanza al ruolo dell'alimentazione nella vita di tutti i giorni. Null'ultimo incontro, appunto, si è parlato dell'importanza delle etichette e di una loro lettura consapevole per arrivare ad una consumazione protetta e sicura dei prodotti.
Tra i relatori la biologa e nutrizionista Stefania Dellatte e la food blogger Gaia Marchese, ideatrice del progetto insieme alla responsabile della libreria Rosangela Cito.
Ne è venuto fuori che con l'entrata in vigore delle nuove normative europee, alcuni dei punti più importanti sono invece passati in secondo piano, come ad esempio il luogo di produzione del prodotto che a quanto pare sulle etichette non è più obbligatorio da citare. L'incontro ha avuto anche tra gli obiettivi, lo stimolare la consumazione di prodotti locali, quelli cioè di cui si conosce certamente la provenienza.