Ex Angelini, «un distillato di promesse non mantenute»

Dopo il reportage di Traniweb un comunicato dei Verdi

giovedì 25 giugno 2009
«Acquisire al patrimonio comunale l'area dell'ex distilleria Angelini, per riqualificare l'area e impedire speculazioni edilizie. La richiesta dei Verdi risale a molti anni addietro. Così come, a diversi anni addietro, risalgono le denunce sullo stato di degrado della stessa e sulla necessità di una immediata bonifica, di cui l'ultima del novembre 2005 portò, nel gennaio 2006, al sequestro dell'area e al procedimento penale tuttora in corso.

Dopo l'incendio di tre giorni fa, che ha riportato l'attenzione sulla struttura, riformuliamo all'amministrazione comunale le proposte per il recupero dell'area e soprattutto lanciamo delle idee. Non ultima quella di acquisire l'area utilizzando i cinque milioni di euro che si vogliono invece destinare alla realizzazione del teatro, in modo da renderla compatibile con il prestigioso contesto urbano i cui è inserita. Anche se non va dimenticato - sottolinea il capogruppo dei Verdi, Michele di Gregorio - che si era anche deliberato di acquistare la distilleria con il ricavato della vendita di altri beni immobili del Comune. Che fine ha fatto questa delibera, alto esempio di improvvisazione dell'amministrazione? Tuttavia oggi è curioso sentire i commenti di tanti che si stupiscono di quanto è avvenuto e di quanto degrado ci fosse nella zona.



Ma noi lo abbiamo denunciato ben molti anni indietro. E allora reiteriamo, ancora una volta, la richiesta di acquisto da parte del Comune dell'intera area per destinarla ad uso pubblico ed evitare che diventi preda della solita operazione speculativa di edilizia privata, magari con una parte del ricavato dell'addizionale Irpef che pagano i cittadini o magari utilizzando i soldi dei canoni di locazione che dovrebbero pagare al Comune i gestori delle antenne della telefonia mobile».

I Verdi chiedono infine di conoscere lo stato del giudizio di risarcimento danni avviato dal Comune di Trani (dal commissario straordinario con la delibera n. 522 del 9 dicembre 1993, cui seguì una delibera di giunta del sindaco Giancarlo Tamborrino, la n. 758 del 15 ottobre 1998) nei confronti del vecchio proprietario della distilleria, in seguito alla condanna penale di quest'ultimo.