FdI-An e il "pallino" di rifondare il centrodestra tranese

Simone: «Adesso abbiamo anche degli interlocutori»

mercoledì 11 marzo 2015 11.24
A cura di Vincenzo Membola
Il movimento che a Trani ha, fin da subito, proposto un tavolo per la rifondazione del centrodestra è stato sicuramente Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. Adesso, finalmente, ci si potrà sedere, come spiega Luigi Simone: «L'intenzione che avevamo, di rilanciare subito il centro-destra, si è subito schiantata contro la mancanza di interlocutori validi. Adesso, con le nomine finalmente giunte in Forza Italia e nel Movimento Schittulli, il tavolo è pronto per passare alle successive determinazioni e cercare di mettere a terra una strategia per la prossima campagna elettorale. »

All'interno di un centro-destra distrutto, in cui Corrado va da una parte e Carlo Laurora dall'altra, quale sarà il percorso di Fdi? «Come obiettivo ci siamo posti quello di ricostruire lo schieramento, che dalle ultime vicende giudiziarie ne esce un po' rovinato. Abbiamo trovato molto disinteresse e delusione intorno a noi. Si tratta di motivare di nuovo le forze, di ricominciare da zero. Non ci spaventa. Ma ricominciando da basi solide, principi morali e cercando di restituire all'elettorale un'immagine di serietà, di volontà e di crescita».

Quali sono, per Simone e il suo partito d'appartenenza, i bisogni della città? «C'è un estremo bisogno di fare. Le parole non servono a niente, tutti sono molto bravi a fare progetti e programmi. Quello che i citttadini si aspettano è che qualcuno faccia e in questo ci impegneremo, dandoci come slogan "più fatti e meno parole". Dobbiamo evitare di avere un atteggiamento critico nei confronti di tutta la politica. Ultimamente i segnali sono negativi, ma bisogna dar fiducia a tutti coloro che da sempre hanno messo al primo posto i bisogni degli altri. Ci sono persone di queste genere, non tutta la classe politica è uguale».



N.B. Si precisa che lo sloga, così come da citazione è "più fatti e meno parole", e non come erroneamente era riportato "più parole e meno fatti". Si è trattato di un errore nella battitura del testo. La Redazione si scusa con l'intervistato e ha provveduto a correggere all'interno del testo.