Fermate Eurostar soppresse, la Carlucci scrive a Moretti
L'onorevole: «Ripensare le scelte per evitare la marginalizzazione»
giovedì 17 dicembre 2009
Sulla recente soppressione di fermate Eurostar per la sesta provincia, con l'entrata in vigore del nuovo orario invernale di Trenitalia, registriamo l'intervento dell'On. Gabriella Carlucci che, con una lettera aperta all'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, chiede la riattivazione della fermata di Barletta:
«Nell'ultimo anno - scrive la Carlucci - la regione Puglia ha subito la cancellazione dei finanziamenti per l'alta velocità per ciò che riguarda la tratta Bari-Napoli, la sostituzione di treni veloci e moderni (gli ETR500 delle linee Lecce-Bari-Roma e Taranto-Bari-Milano), con locomotori e carrozze vecchie e la soppressione di fermate in città importantissime della nostra regione nelle principali linee direttrici di collegamento. A questa situazione, di per sé già drammatica, si è aggiunta la cancellazione di ventiquattro voli dagli aeroporti di Bari e Brindisi, decisione incomprensibile che ha contribuito al progressivo isolamento della Puglia dal resto del Paese.
Purtroppo, per quel che riguarda i collegamenti ferroviari, si assiste da anni a tagli ripetuti al numero dei collegamenti da e per la Puglia, sia nel traffico passeggeri che nel traffico merci, peraltro con uno scadimento crescente delle macchine utilizzate. Il rischio correlato a tali scelte insensate è che la Puglia, anche per via della sua posizione geografica, diventi sempre più periferia nel Paese, con gravi ripercussioni sulle possibilità di sviluppo e di crescita dell'intera economia regionale. L'Italia e' oggi di fatto un Paese a due velocità. Al Nord si viaggia a 300 chilometri orari grazie a treni ad alta velocita', mentre al Sud la media della velocità di percorrenza e' di 70 chilometri orari a bordo di carrozze vecchie e sporche. La soluzione della vicenda del trasporto ferroviario e' determinante se si vuole agganciare il treno dello sviluppo, limitando gli effetti di un divario tra Nord e Sud che continua a crescere e che di questo passo diventera' incolmabile.
Le chiedo ufficialmente di ripensare e di riconsiderare scelte che appaiono agli utenti ed ai cittadini profondamente inique. Contrariamente, se si impedirà loro di agganciare il treno della modernità e dell'innovazione, la Puglia ed il Sud si avviano verso una pericolosa deriva ed un'irreversibile marginalizzazione».
«Nell'ultimo anno - scrive la Carlucci - la regione Puglia ha subito la cancellazione dei finanziamenti per l'alta velocità per ciò che riguarda la tratta Bari-Napoli, la sostituzione di treni veloci e moderni (gli ETR500 delle linee Lecce-Bari-Roma e Taranto-Bari-Milano), con locomotori e carrozze vecchie e la soppressione di fermate in città importantissime della nostra regione nelle principali linee direttrici di collegamento. A questa situazione, di per sé già drammatica, si è aggiunta la cancellazione di ventiquattro voli dagli aeroporti di Bari e Brindisi, decisione incomprensibile che ha contribuito al progressivo isolamento della Puglia dal resto del Paese.
Purtroppo, per quel che riguarda i collegamenti ferroviari, si assiste da anni a tagli ripetuti al numero dei collegamenti da e per la Puglia, sia nel traffico passeggeri che nel traffico merci, peraltro con uno scadimento crescente delle macchine utilizzate. Il rischio correlato a tali scelte insensate è che la Puglia, anche per via della sua posizione geografica, diventi sempre più periferia nel Paese, con gravi ripercussioni sulle possibilità di sviluppo e di crescita dell'intera economia regionale. L'Italia e' oggi di fatto un Paese a due velocità. Al Nord si viaggia a 300 chilometri orari grazie a treni ad alta velocita', mentre al Sud la media della velocità di percorrenza e' di 70 chilometri orari a bordo di carrozze vecchie e sporche. La soluzione della vicenda del trasporto ferroviario e' determinante se si vuole agganciare il treno dello sviluppo, limitando gli effetti di un divario tra Nord e Sud che continua a crescere e che di questo passo diventera' incolmabile.
Le chiedo ufficialmente di ripensare e di riconsiderare scelte che appaiono agli utenti ed ai cittadini profondamente inique. Contrariamente, se si impedirà loro di agganciare il treno della modernità e dell'innovazione, la Puglia ed il Sud si avviano verso una pericolosa deriva ed un'irreversibile marginalizzazione».