Fiaccolata per San Giuseppe Moscati
Iniziativa della parrocchia dello Spirito Santo a Pozzopiano
lunedì 15 novembre 2010
Accogliendo l'invito del Arcivescovo Giovan Battista Pichierri di vivere l'anno missionario, la parrocchia dello Spirito Santo ha pensato di celebrare la novena di preparazione alla festa del Santo medico Giuseppe Moscati tra le case del quartiere di Pozzopiano per vivere appieno quel mandato che il vescovo ha dato lo scorso 20 ottobre alla comunità diocesana.
Il parroco, don Mimmo Capone, traccia un bilancio positivo di questa iniziativa: «Insieme al mio vicario parrocchiale, don Mimmo Gramegna, abbiamo pensato di organizzare in questa maniera la missione diocesana, facendoci accompagnare da San Giuseppe Moscati nell'annuncio della buona novella tra le case, tra la gente che abita il nostro quartiere. Ci siamo affidati al Santo medico perché oggi abbiamo bisogno di esempi che hanno fatto vivere Cristo attraverso il loro mestiere. San Giuseppe Moscati, infatti, tramite l'arte medica non si risparmiava di alleviare oltre le malattie fisiche anche quelle spirituali e, se andava in visita da pazienti poveri, non si perdeva d'animo, di fronte alla povertà si faceva carico egli stesso delle spese per l'acquisto dei medicinali. Oggi si pensa che ormai le attività caritative le debbano fare solo i sacerdoti, i frati e le suore invece è bene riproporre questa figura di laico in una società che pare abbia dimenticato il valore della solidarietà, dell'I-care, dell'aiuto reciproco».
In questa settimana la novena è stata celebrata in diversi caseggiati e numerose persone hanno testimoniato la loro fede nonostante le serate non certo estive. Momento centrale è stato il giorno in cui i fedeli si sono ritrovati in Via San Giuseppe Moscati. Martedì 16 novembre si celebra la festa liturgica del Santo. In suo onore sarà celebrata una santa messa nella chiesa dello Spirito Santo alle ore 8.30 ed un'altra alle ore 10.30 durante la quale sarà amministrato il sacramento dell'unzione degli inferni. Nel pomeriggio dalle 17 si snoderà per le vie del quartiere una fiaccolata con l'effige del santo che partendo dal tempio dello Spirito Santo e percorrerà le seguenti strade: via Tolomeo, via Pisa, corso Sturzo, vale de Gemmis, va Don Pasquale Uva (breve sosta), via Pozzopiano, corso Sturzo, piazza Albanese, via Madre Maione, via Madre Ventura, piazza Cezza, via Caposele, via Bonomo, corso De Gasperi, via Trombetta, via Gramsci, Spirito Santo. A seguire il novello sacerdote Don Francesco Ferrante, cappellano dell'ospedale San Nicola Pellegrino, celebrerà una santa messa di ringraziamento alla presenza del personale medico.
«Noi sacerdoti che seguiamo questa porzione del popolo di Dio che abita il quartiere di Pozzopiano - conclude don Mimmo Capone - non possiamo non sentire la responsabilità di questa missione e non possiamo delegare ad altri. Perché la parola possa diffondersi ha bisogno di oranti, operai ed annunciatori. San Giuseppe Moscati in questo è stato un fulgido esempio. Urge, pertanto, impegno e voglia di comunicare agli altri la ragione della nostra fede. Per questo invito quante più persone a testimoniare lungo le strade della parrocchia che il Signore, per noi, ha compiuto meraviglie. Anche per mezzo di Giuseppe Moscati che io, molto famigliarmente, chiamo Peppino».
Il parroco, don Mimmo Capone, traccia un bilancio positivo di questa iniziativa: «Insieme al mio vicario parrocchiale, don Mimmo Gramegna, abbiamo pensato di organizzare in questa maniera la missione diocesana, facendoci accompagnare da San Giuseppe Moscati nell'annuncio della buona novella tra le case, tra la gente che abita il nostro quartiere. Ci siamo affidati al Santo medico perché oggi abbiamo bisogno di esempi che hanno fatto vivere Cristo attraverso il loro mestiere. San Giuseppe Moscati, infatti, tramite l'arte medica non si risparmiava di alleviare oltre le malattie fisiche anche quelle spirituali e, se andava in visita da pazienti poveri, non si perdeva d'animo, di fronte alla povertà si faceva carico egli stesso delle spese per l'acquisto dei medicinali. Oggi si pensa che ormai le attività caritative le debbano fare solo i sacerdoti, i frati e le suore invece è bene riproporre questa figura di laico in una società che pare abbia dimenticato il valore della solidarietà, dell'I-care, dell'aiuto reciproco».
In questa settimana la novena è stata celebrata in diversi caseggiati e numerose persone hanno testimoniato la loro fede nonostante le serate non certo estive. Momento centrale è stato il giorno in cui i fedeli si sono ritrovati in Via San Giuseppe Moscati. Martedì 16 novembre si celebra la festa liturgica del Santo. In suo onore sarà celebrata una santa messa nella chiesa dello Spirito Santo alle ore 8.30 ed un'altra alle ore 10.30 durante la quale sarà amministrato il sacramento dell'unzione degli inferni. Nel pomeriggio dalle 17 si snoderà per le vie del quartiere una fiaccolata con l'effige del santo che partendo dal tempio dello Spirito Santo e percorrerà le seguenti strade: via Tolomeo, via Pisa, corso Sturzo, vale de Gemmis, va Don Pasquale Uva (breve sosta), via Pozzopiano, corso Sturzo, piazza Albanese, via Madre Maione, via Madre Ventura, piazza Cezza, via Caposele, via Bonomo, corso De Gasperi, via Trombetta, via Gramsci, Spirito Santo. A seguire il novello sacerdote Don Francesco Ferrante, cappellano dell'ospedale San Nicola Pellegrino, celebrerà una santa messa di ringraziamento alla presenza del personale medico.
«Noi sacerdoti che seguiamo questa porzione del popolo di Dio che abita il quartiere di Pozzopiano - conclude don Mimmo Capone - non possiamo non sentire la responsabilità di questa missione e non possiamo delegare ad altri. Perché la parola possa diffondersi ha bisogno di oranti, operai ed annunciatori. San Giuseppe Moscati in questo è stato un fulgido esempio. Urge, pertanto, impegno e voglia di comunicare agli altri la ragione della nostra fede. Per questo invito quante più persone a testimoniare lungo le strade della parrocchia che il Signore, per noi, ha compiuto meraviglie. Anche per mezzo di Giuseppe Moscati che io, molto famigliarmente, chiamo Peppino».