Finanziamento Palazzo Beltrani, la città di Cavallino si appella al Consiglio di Stato

Per difendersi il Comune di Trani spenderà oltre 4mila euro

sabato 25 novembre 2017
A cura di Alessandra Vacca
Il finanziamento regionale di un milione e mezzo di euro per il recupero e restauro del Palazzo Beltrani ha fatto storcere il naso a più di un Comune della Puglia. Dopo il Comune di Panne (Fg) che aveva presentato ricorso dinanzi al Tar Puglia (ricorso poi rigettato per le richieste avanzate giudicate "inammissibili e infondate"), ora c'è anche una cittadina della provincia di Lecce, Cavallino, da cui il Comune di Trani si dovrà difendere.

La città il 30 novembre 2015 si era rivolta al tribunale amministrativo regionale chiedendo l'annullamento delle determine e dell'avviso pubblico regionale nell'ambito dei finanziamenti per il recupero, restauro e valorizzazione dei beni culturali appartenenti ad enti pubblici locali della Regione Puglia. Ricorso, poi, rigettato dal Tar Puglia a giugno scorso. Il Comune di Cavallino, a settembre, ha deciso, così, di appellarsi al Consiglio di Stato.

Per l'attività di difesa il Comune di Trani ha deciso di affidarsi ad un legale barese, Caputi Lambreghi, per il quale è stata prenotata una spesa di 4.377 euro.

Ricordiamo che il finanziamento è servito al Comune di Trani per ridonare alla città un contenitore culturale di piena vitalità, in piena fede con quello che era l'oggetto della misura prevista, ossia la "fruibilità culturale pubblica". Il verdetto ora passa nelle mani del Consiglio di Stato che valuterà se le ragioni espresse dal comune di Cavallino siano valide oppure meno.