Fiorella Mannoia accende la notte di Trani
Grande successo per l'esibizione della interprete romana in piazza Duomo
mercoledì 30 agosto 2017
11.25
Da "I treni a vapore" a "Le notti di maggio", una rassegna completa dei grandi successi degli anni Ottanta e Novanta, per arrivare alla sanremese (seconda classificata) "Che sia benedetta" di quest'anno. Un successo atteso, ma sempre nuovo per Fiorella Mannoia, ieri sera a Trani per l'ultimo concerto di "Combattente tour", incluso nell'Estate Fuori Museo organizzata dalla Fondazione Seca. Ventitré brani cantati uno dietro l'altro, per culminare nei "Cieli d'Irlanda", sotto il cielo stellato di Trani con sfondo l'immortale Cattedrale.
Una forza quasi immutata per la grande interprete di alcuni dei più grandi successi della musica italiana degli ultimi trent'anni, che oggi, a 63 anni suonati, può dirsi anche cantautrice. Come ha spiegato lei stessa dal palco, per interpretare ancora una volta l'animo, i pensieri e i problemi delle donne. A cominciare da quel sentimento meraviglioso che è la maternità, tradotto magistralmente con le parole di "In viaggo", tratto da "Sud", album realizzato dopo la scoperta del Sud raccontato dallo scrittore Pino Aprile in "Terroni". "Un Sud diverso da quello che ci hanno raccontato a scuola", ha spiegato Mannoia.
Ed è alle donne che è stata dedicata gran parte dei brani cantati da Mannoia. Da "Nessuna conseguenza" e "I pensieri di Zo" a "Io non ho paura", per culminare nell'universale "Quello che le donne" e far cantare a squarciagola anche gli uomini perché, in fondo, ci amano così come siamo, "dolcemente complicate".
Una forza quasi immutata per la grande interprete di alcuni dei più grandi successi della musica italiana degli ultimi trent'anni, che oggi, a 63 anni suonati, può dirsi anche cantautrice. Come ha spiegato lei stessa dal palco, per interpretare ancora una volta l'animo, i pensieri e i problemi delle donne. A cominciare da quel sentimento meraviglioso che è la maternità, tradotto magistralmente con le parole di "In viaggo", tratto da "Sud", album realizzato dopo la scoperta del Sud raccontato dallo scrittore Pino Aprile in "Terroni". "Un Sud diverso da quello che ci hanno raccontato a scuola", ha spiegato Mannoia.
Ed è alle donne che è stata dedicata gran parte dei brani cantati da Mannoia. Da "Nessuna conseguenza" e "I pensieri di Zo" a "Io non ho paura", per culminare nell'universale "Quello che le donne" e far cantare a squarciagola anche gli uomini perché, in fondo, ci amano così come siamo, "dolcemente complicate".