Foibe, la politica ricorda la tragedia
Generazione Futuro e Futuro e Libertà presenti a Trieste. In redazione gli interventi del mondo della politica
venerdì 10 febbraio 2012
10.41
L'Italia ricorda le vittime delle foibe con il giorno del ricordo. In redazione sono giunti alcuni interventi del mondo della politica. L'assessore alla pubblica istruzione della Bat, Pompeo Camero, ha rivolto un messaggio agli studenti della Provincia: «Il giorno del ricordo – scrive Camero – non deve essere soltanto un momento dedicato alle vittime delle foibe ed alle sofferenze inflitte agli esuli giuliano-dalmati, ma un approfondimento sulle ragioni storiche che favorirono quegli eccidi e l'occasione per attualizzare la storia, per riflettere sui conflitti che ogni giorno caratterizzano i rapporti tra gli Stati, da non sottovalutare mai, per evitare di dover nuovamente scrivere tristi pagine di olocausti e foibe. Solo la tolleranza verso i nostri simili di diversa etnia o cittadinanza, che la fredda burocrazia spesso ci costringe ad appellare stranieri e il rispetto delle idee delle minoranze possono costituire oggi e per l'avvenire le fondamenta di una pace duratura».
«Una simile ricorrenza merita di non passare anonimamente nelle coscienze dei cittadini pugliesi, ma di essere ricordata alla stregua di altri avvenimenti la cui memoria rappresenta un fondamentale strumento di formazione e d'esempio per le generazioni future». Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, invita le istituzioni a celebrare degnamente la giornata del ricordo. «Un tragico evento – prosegue Pugliese - che ha segnato indelebilmente la storia non solo pugliese, ma del mondo intero e che, pertanto, non può e non deve finire nel dimenticatoio». La Uil di Puglia e di Bari osserverà, alle 12, un minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime.
Francesco Valenziano, presidente di Generazione Futuro Trani, scrive a nome del suo movimento e di Futuro e Libertà: «Non dimentichiamo i martiri italiani né la vergogna di decenni di colpevole silenzio, né tantomeno perdoniamo il governo italiano per aver disposto il pagamento delle pensioni di guerra in favore dei partigiani slavi. Speriamo che col passare degli anni questa tragedia diventi sempre più patrimonio comune del nostro popolo e della nostra memoria». Una delegazione di Futuro e Libertà e di Generazione futuro sarà presente alla manifestazione nazionale a Trieste ed alla fiaccolata sulla foiba di Basovizza, divenuto monumento nazionale, simbolo di tutte le atrocità commesse sul finire della seconda guerra mondiale e negli anni successivi dalle milizie e dai fiancheggiatori del dittatore comunista Tito. «Indosseremo – conclude Valenziano - il fiocco tricolore per tributare il nostro riconoscimento a questi Figli d'Italia troppo a lungo dimenticati ed invitiamo tutti a ricordare indossandolo».
Anche Avanguardia studentesca Trani ricorda gli oltre 20.000 infoibati e i 350.000 esiliati «soltanto per la colpa di essere nati italiani». Luigi Lupo, responsabile provinciale di Avanguardia studentesca scrive: «Il ricordo è ancora più forte per una generazione che quest'anno ha celebrato i 150 anni dell'unità d'Italia. La commemorazione delle vittime del massacro delle foibe, perpetrato ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, può essere motivo di unione per il popolo italiano, di continua riscoperta della propria identità. Soltanto recentemente queste pagine di storia, per qualcuno anche scomode, sono state rispolverate. Ma sono tanti i libri di testo che sembrano essersi dimenticati di questo crimine contro l'umanità. E, nonostante il Governo abbia fissato per il 10 febbraio il giorno del ricordo, questa data è ancora capace di suscitare polemiche. Il gruppo studentesco identitario farà sentire la propria voce nelle scuole e tra i ragazzi affinchè non venga compiuto il vile atto di dimenticare. In tal modo, infatti, non si andrebbe ad alimentare quel processo di costruzione di una memoria collettiva capace di riconoscere pacificamente errori e brutture del passato. Vogliamo che tutti gli studenti abbiano consapevolezza di questo crimine e che, in occasione di questa celebrazione, accrescano il loro senso di attaccamento al nostra bellissima terra».
«Una simile ricorrenza merita di non passare anonimamente nelle coscienze dei cittadini pugliesi, ma di essere ricordata alla stregua di altri avvenimenti la cui memoria rappresenta un fondamentale strumento di formazione e d'esempio per le generazioni future». Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, invita le istituzioni a celebrare degnamente la giornata del ricordo. «Un tragico evento – prosegue Pugliese - che ha segnato indelebilmente la storia non solo pugliese, ma del mondo intero e che, pertanto, non può e non deve finire nel dimenticatoio». La Uil di Puglia e di Bari osserverà, alle 12, un minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime.
Francesco Valenziano, presidente di Generazione Futuro Trani, scrive a nome del suo movimento e di Futuro e Libertà: «Non dimentichiamo i martiri italiani né la vergogna di decenni di colpevole silenzio, né tantomeno perdoniamo il governo italiano per aver disposto il pagamento delle pensioni di guerra in favore dei partigiani slavi. Speriamo che col passare degli anni questa tragedia diventi sempre più patrimonio comune del nostro popolo e della nostra memoria». Una delegazione di Futuro e Libertà e di Generazione futuro sarà presente alla manifestazione nazionale a Trieste ed alla fiaccolata sulla foiba di Basovizza, divenuto monumento nazionale, simbolo di tutte le atrocità commesse sul finire della seconda guerra mondiale e negli anni successivi dalle milizie e dai fiancheggiatori del dittatore comunista Tito. «Indosseremo – conclude Valenziano - il fiocco tricolore per tributare il nostro riconoscimento a questi Figli d'Italia troppo a lungo dimenticati ed invitiamo tutti a ricordare indossandolo».
Anche Avanguardia studentesca Trani ricorda gli oltre 20.000 infoibati e i 350.000 esiliati «soltanto per la colpa di essere nati italiani». Luigi Lupo, responsabile provinciale di Avanguardia studentesca scrive: «Il ricordo è ancora più forte per una generazione che quest'anno ha celebrato i 150 anni dell'unità d'Italia. La commemorazione delle vittime del massacro delle foibe, perpetrato ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, può essere motivo di unione per il popolo italiano, di continua riscoperta della propria identità. Soltanto recentemente queste pagine di storia, per qualcuno anche scomode, sono state rispolverate. Ma sono tanti i libri di testo che sembrano essersi dimenticati di questo crimine contro l'umanità. E, nonostante il Governo abbia fissato per il 10 febbraio il giorno del ricordo, questa data è ancora capace di suscitare polemiche. Il gruppo studentesco identitario farà sentire la propria voce nelle scuole e tra i ragazzi affinchè non venga compiuto il vile atto di dimenticare. In tal modo, infatti, non si andrebbe ad alimentare quel processo di costruzione di una memoria collettiva capace di riconoscere pacificamente errori e brutture del passato. Vogliamo che tutti gli studenti abbiano consapevolezza di questo crimine e che, in occasione di questa celebrazione, accrescano il loro senso di attaccamento al nostra bellissima terra».
Giovane Italia Bat ha voluto ricordare l'eccidio delle foibe rendendo omaggio ad una martire simbolo del dramma: Norma Cossetto, una ragazza di soli 23 anni definita «generosa e premurosa con tutti, di rara intelligenza, versatile e piena di vita, dal carattere forte e dignitoso, che la indurrà a respingere le meschine offerte di salvezza fatte dai comunisti». Il 26 settembre del 1943 Norma Cosetto venne prelevata dalla sua abitazione in Santa Domenica di Visinada (territorio della Serenissima oggi occupato dalla Croazia), da una banda partigiana. La sua colpa fu quella di essere italiana. E da Italiana preferì morire piuttosto che tradire la sua gente e la sua terra. Riportano i verbali storici che, nella notte tra il 4 ed il 5 ottobre 1943, fu rinchiusa dai partigiani di Tito nella ex caserma dei Carabinieri di Antignana, fu fissata a un tavolo con legature alle mani e ai piedi e violentata per tutta la notte da 17 partigiani. Venne poi gettata nella foiba con un pezzo di legno conficcato nei genitali. Il suo corpo venne recuperato l'11 dicembre del 1943, dalla foiba di Surani, con evidenti segni di violenza. Dopo 50 anni di silenzi e menzogne, nel 2005 l'allora presidente della repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi ha concesso alla giovane istriana la medaglia d'oro al valore civile. «Il movimento giovanile provinciale - si legge in un documento - esprime grande soddisfazione per il lavoro del comitato 10 febbraio e dei suoi rappresentanti nonché per le iniziative che commemorano la tragedia delle foibe sul nostro territorio, soprattutto quelle nate su iniziativa dei Comuni e delle scuole della Provincia, a testimonianza del crescente radicamento della giornata del ricordo negli italiani».