Forniture gas metano, i Verdi chiedono un aggiornamento sulla situazione
Laurora e di Gregorio, in coro: «Cosa è stato fatto?»
giovedì 4 dicembre 2014
7.50
Trani città slow, non solo nell'enogastronomia ma nella gestione generale. In particolare, i Verdi di Trani, nelle persone di Michele di Gregorio e del consigliere comunale Franco Laurora, mettono in evidenza come poco si sia fatto, o, nella migliore delle ipotesi, poco si sappia riguardo la questione della fornitura di gas metano. Del problema, in una nota stampa, i due esponenti del partito ecologista ripercorrono le tappe e i momenti salienti.
«Nel lontano 29 ottobre 1980 il Comune di Trani sottoscriveva un contratto per la concessione del servizio di distribuzione del gas-metano nella nostra città, con una durata prevista di 25 anni e scadenza al 26 settembre 2009. Per tale motivo, con la delibera di Giunta n. 251 del 29 dicembre 2008, l'amministrazione Tarantini emanò un atto di indirizzo per la indizione di una nuova gara prevedendo il versamento, da parte dell'azienda aggiudicataria, di un bonus una-tantum non inferiore a 5 milioni di euro da destinare alla costruzione di un Tetro Comunale.
Con una successiva delibera di Giunta, la n. 26 del 18 marzo 2010, la stessa amministrazione, ritenendo possibile una proroga legale del contratto in base ad una legge del 2006 ed una sentenza del Tar Puglia, ribadivano l'atto di indirizzo per la indizione della gara anche con l'aiuto di consulenti esterni, stabilendo il termine del 30 novembre 2010 per tutte le attività propedeutiche necessarie. Con la delibera, inoltre, si stabiliva che la Italcogim avrebbe versato in favore del Comune di Trani la somma di euro 150 mila euro all'anno (pari al 10% del Valore del Ricavo di distribuzione di località). Il Comune di Trani inoltre dava atto del valore, come calcolato dal gestore, di circa 10 milioni di euro degli impianti di sua proprietà (del gestore).
Nel frattempo, nell'indifferenza totale e senza alcuna spiegazione, è accaduto che la Italcogim sia sparita dalle bollette ritrovandosi gli utenti a trattare e lottare con la Gdf Suez. La nuova-vecchia Giunta, come al solito incapace di dare sfogo ad un minimo di attività amministrativa, ha risolto ogni problema lavandosi la coscienza (amministrativa) emanando un ennesimo atto di indirizzo, nel mese di marzo 2013, finalizzato a mettere in essere ogni opportuno provvedimento ed iniziativa di studio dell'ennesimo atto di indirizzo nel mese di marzo 2014, finalizzato a risolvere la vicenda.
Nel frattempo è accaduto inoltre che le norme siano cambiate ed il "Decreto del Fare", al fine di favorire la concorrenza tra i soggetti gestori del servizio e migliorare la qualità dello stesso abbia introdotto un nuovo soggetto: l'Atem (Ambito territoriale minimo). I successivi decreti ministeriali hanno previsto la determinazione dei cosiddetti Atem, costituiti tra i vari Comuni (sono 177 in tutta Italia). Il Comune di Trani si ritrova quindi all'interno dell'Atem costituito dai Comuni della BAT.
La legge in sostanza adesso prevede che questi Atem dovranno bandire le gare del servizio di distribuzione del gas in tutti i Comuni facenti parte dello stesso entro il 2017, individuando la stazione appaltante nel Comune Capoluogo di Provincia o in un soggetto diverso (Comune o società patrimoniale). Se gli Atem non faranno le gare le Regioni o il Ministero dello Sviluppo nomineranno dei commissari che faranno le gare stabilite dalla legge.
Preso atto degli inutili, nel senso che non hanno avuto alcun effetto conseguenziale concreto, atti di indirizzo ci piacerebbe sapere se il vecchio gestore ha versato al Comune le somme dovute (150 mila euro all'anno), se il Comune di Trani ha verificato correttamente il valore degli impianti in modo da determinare il costo da porre a carico del gestore subentrante, cosa è stato fatto per la nuova gara e se è possibile sperare che il Comune di Trani possa svolgere un ruolo di rilievo nella delicatissima ed importantissima partita di affidamento del servizio all'interno dell'Atem, o se come al solito tutto sarà delegato agli amici Biscegliesi, Andriesi o Barlettani».
«Nel lontano 29 ottobre 1980 il Comune di Trani sottoscriveva un contratto per la concessione del servizio di distribuzione del gas-metano nella nostra città, con una durata prevista di 25 anni e scadenza al 26 settembre 2009. Per tale motivo, con la delibera di Giunta n. 251 del 29 dicembre 2008, l'amministrazione Tarantini emanò un atto di indirizzo per la indizione di una nuova gara prevedendo il versamento, da parte dell'azienda aggiudicataria, di un bonus una-tantum non inferiore a 5 milioni di euro da destinare alla costruzione di un Tetro Comunale.
Con una successiva delibera di Giunta, la n. 26 del 18 marzo 2010, la stessa amministrazione, ritenendo possibile una proroga legale del contratto in base ad una legge del 2006 ed una sentenza del Tar Puglia, ribadivano l'atto di indirizzo per la indizione della gara anche con l'aiuto di consulenti esterni, stabilendo il termine del 30 novembre 2010 per tutte le attività propedeutiche necessarie. Con la delibera, inoltre, si stabiliva che la Italcogim avrebbe versato in favore del Comune di Trani la somma di euro 150 mila euro all'anno (pari al 10% del Valore del Ricavo di distribuzione di località). Il Comune di Trani inoltre dava atto del valore, come calcolato dal gestore, di circa 10 milioni di euro degli impianti di sua proprietà (del gestore).
Nel frattempo, nell'indifferenza totale e senza alcuna spiegazione, è accaduto che la Italcogim sia sparita dalle bollette ritrovandosi gli utenti a trattare e lottare con la Gdf Suez. La nuova-vecchia Giunta, come al solito incapace di dare sfogo ad un minimo di attività amministrativa, ha risolto ogni problema lavandosi la coscienza (amministrativa) emanando un ennesimo atto di indirizzo, nel mese di marzo 2013, finalizzato a mettere in essere ogni opportuno provvedimento ed iniziativa di studio dell'ennesimo atto di indirizzo nel mese di marzo 2014, finalizzato a risolvere la vicenda.
Nel frattempo è accaduto inoltre che le norme siano cambiate ed il "Decreto del Fare", al fine di favorire la concorrenza tra i soggetti gestori del servizio e migliorare la qualità dello stesso abbia introdotto un nuovo soggetto: l'Atem (Ambito territoriale minimo). I successivi decreti ministeriali hanno previsto la determinazione dei cosiddetti Atem, costituiti tra i vari Comuni (sono 177 in tutta Italia). Il Comune di Trani si ritrova quindi all'interno dell'Atem costituito dai Comuni della BAT.
La legge in sostanza adesso prevede che questi Atem dovranno bandire le gare del servizio di distribuzione del gas in tutti i Comuni facenti parte dello stesso entro il 2017, individuando la stazione appaltante nel Comune Capoluogo di Provincia o in un soggetto diverso (Comune o società patrimoniale). Se gli Atem non faranno le gare le Regioni o il Ministero dello Sviluppo nomineranno dei commissari che faranno le gare stabilite dalla legge.
Preso atto degli inutili, nel senso che non hanno avuto alcun effetto conseguenziale concreto, atti di indirizzo ci piacerebbe sapere se il vecchio gestore ha versato al Comune le somme dovute (150 mila euro all'anno), se il Comune di Trani ha verificato correttamente il valore degli impianti in modo da determinare il costo da porre a carico del gestore subentrante, cosa è stato fatto per la nuova gara e se è possibile sperare che il Comune di Trani possa svolgere un ruolo di rilievo nella delicatissima ed importantissima partita di affidamento del servizio all'interno dell'Atem, o se come al solito tutto sarà delegato agli amici Biscegliesi, Andriesi o Barlettani».