Fortino di Trani, i chiarimenti del titolare del ristorante

«L’unica area a vincolo è quella della Chiesa. Il foro nella zona dell’ex deposito della Darsena»

giovedì 28 febbraio 2008
Dopo tanto silenzio, parla il titolare della società «Le Lampare S.a.s.» che si è aggiudicata il bando per la realizzazione di una struttura per la ristorazione nell'area del Fortino dove è presente la Chiesa di S. Antuono.
L'intervento giunge per fornire chiarimenti dopo l'ennesimo articolo sui lavori di ristrutturazione dell'immobile ed in particolare dopo la pubblicazione della foto in cui compariva un foro nel lato della struttura rivolto verso il mare. Il titolare della società spiega: «Nel corso di questi anni ho letto diversi interventi sul Fortino e sull'attività che si andrà a realizzare. Ho deciso di rompere il silenzio per fugare, con la massima serenità, alcuni dubbi sorti, per esporre il progetto e chiarire alcuni aspetti di accuse implicitamente mosse».

Il titolare spiega: «L'area del Fortino sottoposta a vincolo è solo quella relativa alla Chiesa di Sant'Antuono, interessata da lavori di semplice ristrutturazione e non invasivi. Quell'area, protetta da vincoli, è stata dotata esclusivamente di servizi e di impianto illuminotecnico. Questo tipo di lavoro è stato svolto sotto lo stretto controllo della direzione dei Beni culturali che ha avallato e controllato ogni singolo intervento. L'area dove sono realizzati gli impianti invece non è affatto sottoposta a vincolo ed in passato era stata utilizzata dalla Darsena come deposito. Tengo a precisare che le opere non sararanno affatto invasive una volta terminati i lavori, anzi daranno lustro e pregio all'area interessata».
Il titolare della società parla del progetto complessivo della struttura: «Prima di impegnami nell'iniziativa, ho chiesto uno studio di fattibilità ad uno studio di architetti di Bari specializzato nel settore. I tecnici sono di alto spessore professionale, gli stessi che stanno eseguendo i lavori di restauro del Petruzzelli di Bari, il che la dice lunga su quanta attenzione ci sia verso l'immobile».
L'investimento sul Fortino è economicamente dispendioso. La ditta «Le Lampare s.a.s.» è convinta della bontà dell'investimento: «L'attività che andremo ad aprire darà lustro alla città e sarà motivo di orgoglio per i tranesi. Non stiamo facendo altro che restituire alla piena fruibilità un'area in passato abbandonata, restaurandola e arricchendola di contenuti. Il Fortino non sarà solo un ristorante, ma anche un contenitore culturale. Con la Soprintendenza abbiamo già stipulato una convenzione che inserisce il sito fra quelli di particolar pregio ed attrazione, dunque visitabile da parte dei turisti. In Puglia non esiste nulla di eguale e di questo ne andiamo fieri. E non da meno, vorrei sottolineare l'incidenza che si avrà dal punto di vista occupazionale: nella struttura conto di poter mettere a lavorare almeno trenta persone e di questi tempi credo sia una gran cosa».
Il titolare sottolinea anche lo stretto controllo della Soprintendenza nei confronti del sito: «La direzione segue costantemente i lavori, il che è una garanzia anche per il sottoscritto. Finora il progetto è stato condiviso senza nessuna difficoltà e sono certo che sarà così fino al termine dei lavori. Mi auguro che la classe politica locale possa apprezzare e lodare la nascita di questa attività».