"Forum: Soup'o Trebbunale", torna la commedia in vernacolo tranese
Il 14, 15, 20, 21 e 22 maggio di scena Teatro Mimesis
martedì 5 maggio 2009
Satira pungente ed esilarante farsa al tempo stesso lo spettacolo è il racconto di due storie ambientate in Pretura "Forum: Soup'o Trebbunale", la nuova commedia presentata dall'associazione culturale "Teatro Mimesis" di scena il 14, 15, 20, 21 e 22 maggio al Teatro Impero di Trani.
Un percorso a ritroso nel tempo e alla riscoperta delle nostre radici popolari attraverso l'uso di termini ormai desueti se non addirittura dimenticati: elementi questi che collocano di diritto lo spettacolo nel filone della più squisita tradizione comico popolare, e che danno spessore di carattere filologico al cosiddetto "Teatro dialettale". Il testo, nella sua prima stesura risalente al 1996 a firma di Anna Cormio (nostra concittadina e attrice con il gruppo Mimesi nei lavori: "Ce dicene le ‘ccherte? - 1998" e "La ferteune de Scazzetta – 1999", s'intitolava: "Forum: le spaise ce l'avà paghè?" e fu rappresentato nel 1997 dagli ospiti della comunità residenziale dell'Oasi 2 San Francesco di Trani.
«A distanza di dodici anni ho voluto rispolverare e rielaborare questo testo - spiega il regista Marco Pilone - perché ritengo possieda quei naturali tempi comici e quelle situazioni grottesche che combinate insieme, con estrema naturalezza, danno vita ad irresistibili situazioni di ilarità e di sicuro effetto comico. Il Tribunale di Trani è un palcoscenico su cui si avvicendano giudici, avvocati, testimoni, imputati e curiosi. Un luogo di osservazione privilegiato da cui prendere lo spunto per la creazione di personaggi pittoreschi nella loro unicità: l'avvocato tartagliante Alfonso Petrosino, il cancelliere sconclusionato Ugo Latalpa, la seducente avvocato Teresa Lacisterna, la testimone esagitata Cecchina Stròncati; ed ancora il pusillanime appuntato Ruggiero Rapa, l'insolente imputata Giovanna Verminara, la nuora vessata Isabella Cappelletti contrapposta alla irruente suocera Grazia Cima. Su questa varia umanità campeggia il paziente Pretore costretto ad ascoltare e subire suo malgrado.» Due cause "per ridere": un turbinio di situazioni e personaggi estremi, memorabili duelli verbali in cui emerge l'arte di giocare a frizzi e lazzi, un testo all'insegna della leggerezza e dell'esagerazione, la deformazione del reale che crea pura comicità. «I personaggi, spesso a disagio, catapultati in un contesto a loro poco familiare come quello di un'aula di tribunale, difendono la loro genuina identità popolare attraverso la musicalità, l'immediatezza e la teatralità del vernacolo tranese, carico di dirompente comicità, colorito ed irresistibile specie se contrapposto alla sussiegosa lingua italiana dei personaggi borghesi. Contrapposizione madre di equivoci e incomprensioni dalle quali scaturiscono divertentissime e gradevolissime "gag". Al di là dei ritocchi apportati al testo originale, ho voluto sopratutto illuminare un microcosmo di anime popolari e schiette, quali erano quelle degli abitanti il centro storico della città e che rappresentavano il cuore pulsante della vita nei quartieri.
Anime genuine e generose che non esistono più o forse non sono mai esistite, create in realtà dalla nostra immaginazione o dall'intenso desiderio di attribuire alle nostre radici tratti di innata ed autentica bontà. Quelli che erano stati i bozzetti di carattere, sapientemente tratteggiati nelle opere di Francesco Ferrara, in questa farsa divengono i personaggi della commedia umana di un quartiere popolare, allo stesso tempo metafora e rappresentazione della società e dei suoi mali, oggetto di quotidiana ed eterna discussione.»
Teatro Mimesis
Forum: Soup'o Trebbunale
Due atti comici in dialetto tranese di Anna Cormio
14, 15, 20, 21 e 22 maggio 2009
Teatro Impero di Trani
Con Lucrezia Antonacci, Martina Attanasio, Filomena Ciliento, Enzo Cirillo, Antonietta Croce, Michele Cuonzo, Cristina Leccese, Caterina Leuci, Rosaria Molinini, Nino Palumbo, Gino Procacci, Michele Puntillo, Laura Tricarico, Paolo Tricarico, Enza Trione. Regia di Marco Pilone.
Per informazioni e prenotazioni: 334.8665628
Un percorso a ritroso nel tempo e alla riscoperta delle nostre radici popolari attraverso l'uso di termini ormai desueti se non addirittura dimenticati: elementi questi che collocano di diritto lo spettacolo nel filone della più squisita tradizione comico popolare, e che danno spessore di carattere filologico al cosiddetto "Teatro dialettale". Il testo, nella sua prima stesura risalente al 1996 a firma di Anna Cormio (nostra concittadina e attrice con il gruppo Mimesi nei lavori: "Ce dicene le ‘ccherte? - 1998" e "La ferteune de Scazzetta – 1999", s'intitolava: "Forum: le spaise ce l'avà paghè?" e fu rappresentato nel 1997 dagli ospiti della comunità residenziale dell'Oasi 2 San Francesco di Trani.
«A distanza di dodici anni ho voluto rispolverare e rielaborare questo testo - spiega il regista Marco Pilone - perché ritengo possieda quei naturali tempi comici e quelle situazioni grottesche che combinate insieme, con estrema naturalezza, danno vita ad irresistibili situazioni di ilarità e di sicuro effetto comico. Il Tribunale di Trani è un palcoscenico su cui si avvicendano giudici, avvocati, testimoni, imputati e curiosi. Un luogo di osservazione privilegiato da cui prendere lo spunto per la creazione di personaggi pittoreschi nella loro unicità: l'avvocato tartagliante Alfonso Petrosino, il cancelliere sconclusionato Ugo Latalpa, la seducente avvocato Teresa Lacisterna, la testimone esagitata Cecchina Stròncati; ed ancora il pusillanime appuntato Ruggiero Rapa, l'insolente imputata Giovanna Verminara, la nuora vessata Isabella Cappelletti contrapposta alla irruente suocera Grazia Cima. Su questa varia umanità campeggia il paziente Pretore costretto ad ascoltare e subire suo malgrado.» Due cause "per ridere": un turbinio di situazioni e personaggi estremi, memorabili duelli verbali in cui emerge l'arte di giocare a frizzi e lazzi, un testo all'insegna della leggerezza e dell'esagerazione, la deformazione del reale che crea pura comicità. «I personaggi, spesso a disagio, catapultati in un contesto a loro poco familiare come quello di un'aula di tribunale, difendono la loro genuina identità popolare attraverso la musicalità, l'immediatezza e la teatralità del vernacolo tranese, carico di dirompente comicità, colorito ed irresistibile specie se contrapposto alla sussiegosa lingua italiana dei personaggi borghesi. Contrapposizione madre di equivoci e incomprensioni dalle quali scaturiscono divertentissime e gradevolissime "gag". Al di là dei ritocchi apportati al testo originale, ho voluto sopratutto illuminare un microcosmo di anime popolari e schiette, quali erano quelle degli abitanti il centro storico della città e che rappresentavano il cuore pulsante della vita nei quartieri.
Anime genuine e generose che non esistono più o forse non sono mai esistite, create in realtà dalla nostra immaginazione o dall'intenso desiderio di attribuire alle nostre radici tratti di innata ed autentica bontà. Quelli che erano stati i bozzetti di carattere, sapientemente tratteggiati nelle opere di Francesco Ferrara, in questa farsa divengono i personaggi della commedia umana di un quartiere popolare, allo stesso tempo metafora e rappresentazione della società e dei suoi mali, oggetto di quotidiana ed eterna discussione.»
Teatro Mimesis
Forum: Soup'o Trebbunale
Due atti comici in dialetto tranese di Anna Cormio
14, 15, 20, 21 e 22 maggio 2009
Teatro Impero di Trani
Con Lucrezia Antonacci, Martina Attanasio, Filomena Ciliento, Enzo Cirillo, Antonietta Croce, Michele Cuonzo, Cristina Leccese, Caterina Leuci, Rosaria Molinini, Nino Palumbo, Gino Procacci, Michele Puntillo, Laura Tricarico, Paolo Tricarico, Enza Trione. Regia di Marco Pilone.
Per informazioni e prenotazioni: 334.8665628