Forza Trani preoccupata dal silenzio sull'ICI

Visibelli: «Dobbiamo rivolgerci alla Magistratura per fare chiarezza e giustizia?»

lunedì 12 marzo 2007
«Forza Trani, preoccupata del silenzio che ancora grava sull'incredibile situazione particolare di Trani, dove i doverosi accertamenti sull'ICI somigliano, per la seconda volta in due anni, ad esecuzioni di massa, intende con la presente schierarsi, come sua natura, in difesa dei Cittadini e nel contempo aiutare gli apparati comunali ad adottare criteri condivisi, tra Comune e Cittadino, pur nella obbligatorietà del tributo. Si intende parlare in particolare del mutato atteggiamento comunale nel riconoscere lo stato di fatto tra immobili locati e quelli non locati, per i quali ultimi, come è noto, vige un'aliquota maggiorata. E' opportuno ricordare, per memoria storica, che tale differenza, per la verità adottata da pochi comuni italiani, fu introdotta dall'Amministrazione Comunale, nel periodo di vigenza del cosiddetto "equo canone", poi abrogato, nel quale periodo molti proprietari, proprio per i vincoli stringenti di tale legge, che non assicurava né la remuneratività dell'investimento né la semplicità di sfratto, preferivano utilizzarli solo a pura tutela dall'inflazione. Sono nei ricordi di tutti i Tranesi la presenza, nelle zone centrali e semi centrali di Trani, di interi condomini (o di numerose abitazioni) sfitti per decenni, fenomeno che obbligava alla cementificazione di vaste zone periferiche per compensare l'indisponibilità di tali abitazioni a fronte di una domanda sostenuta della Cittadinanza. La diversificazione del tributo aveva quindi un carattere sociale e non fiscale, ed, anzi, aveva una logica inversa a quella fiscale: infatti gli appartamenti senza la rendita di locazione dovevano pagare più ICI di quelle che avevano una rendita da affitto. Non si spiega quindi perché ora dal Comune, contrariamente all'anno scorso, e senza una disposizione scritta e conoscibile, non venga riconosciuto lo stato di fatto sociale, cioè l'utilizzo dell'immobile documentato da fornitura di energia elettrica o gas, da certificati di residenza o da tassa smaltimento rifiuti! A parte che qualsiasi Ente impositore, per condizioni di equità e par condicio costituzionale e giuridica, non può avvalersi, per la medesima materia, di criteri diversi da quelli dell'anno precedente in assenza di atti regolamentari o legislativi appositi (a valenza futura), il Comune non può chiedere come prova esclusiva di locazione, intesa come fine sociale dianzi detto, il contratto registrato ed il suo rinnovo annuale, che ha un fine completamente diverso ed opposto (cioè quello di gravare su un reddito) e che comunque ha natura e sanzioni diversamente e separatamente disciplinate, di cui, comunque, il contribuente dovrà rispondere in altra sede. E tanto non solo per la natura giuridica diversa dei due tributi, ma anche perché, trattandosi di registrazioni che molto spesso sono affidate alla cura dell'inquilino, che ne è al 50% responsabile, per trasferimenti dello stesso, per perdita disordinata, o anche in extremis per inadempienza (di cui ne risponderà in altra sede assieme al proprietario), sovente non sono facilmente reperibili. Nella logica sociale del tributo ICI, così come a Trani regolamentato, non si spiega neanche perché vi sia un tentativo di non riconoscimento di immobile dato in uso di fatto ed anagraficamente documentato ai figli, fatto che ha comunque soddisfatto i fini del Regolatore Comunale, finalizzati ad evitare cementificazioni (e conseguenti oneri comunali di urbanizzazione e servizi) di ulteriore territorio cittadino, allorquando vi sia disponibilità di immobili già edificati. Auspichiamo che l'Amministrazione Comunale, uniformandosi ai criteri già adottati l'anno precedente, certamente più vicini allo spirito originario del Regolamento Comunale ICI, concluda un periodo di sanatoria per adesione con spirito concorde ed adotti, per il futuro, una nuova regolamentazione che, eliminando la differenza tra immobili locati e non locati, a seguito dell'abolizione dell'equo canone, introduca anche ulteriori possibilità regolamentari (quasi completamente assenti nell'attuale Regolamento) pur previste ed elencate nella legge istitutiva 504/92. Un'ultima cosa: ma è possibile che nonostante le nostre puntuali e chiare contestazioni alla San Giorgio spa che ha combinato anche quest'anno UN CASINO, nessuno al Comune ritenga o di smentirci o di prendere provvedimenti? La pazienza nostra e dei Tranesi è al limite: dobbiamo rivolgerci alla Magistratura (Contabile e non) per fare chiarezza e giustizia? E i partiti sono partiti? Possibile che nessun candidato (Sindaco o Consigliere Comunale) ritenga di dire qualcosa e di muovere le chiappe per andare a protestare al Comune o far intervenire gli AMICI forestieri, beneficiati in occasione delle votazioni ( i parlamentari nazionali o regionali) su questa schifezza? Tutti impegnati nel totosindaco?»
Dott. Roberto Visibelli
Forza Trani