Frammenti di luce, personale di Aniello Palmieri nello chalet della villa comunale
Il 24 agosto l'inaugurazione
martedì 20 agosto 2024
Lo chalet della villa comunale ospita dal 24 agosto all'1 settembre "Frammenti di luce", mostra d'arte di Aniello Palmieri.
Aniello Palmieri, pittore autodidatta, ama i colori della sua terra: la Puglia. Le sue opere nascono dalla diretta osservazione del vero, ma ciò che egli osserva e restituisce non è il "vero'', ma la sua verità. Osservare la natura per rappresentare stati d'animo, nel suo paesaggio emerge una poetica del frammento inteso come modulo espressivo.
Vivaci pennellate raffigurano la luce che danza sulle cose e le immagini evitano un'indagine sui particolari. Nella sua pittura ciò che emerge e si impone ha una solidità di struttura in grado di mimare la consistenza di pietre e terra, piani e pendii scoscesi, erosioni e orizzonti tutto permeato da una pastosità di colore-luce che avvolge e sfalda tale consistenza lasciando una diffusa intensità d'emozione.
Palmieri è attento alla lezione di impressionisti e post impressionisti, di pittori italiani come Soffici, Casorati, Carena. Tutto nelle sue opere sembra immediato e leggero ma dietro all'apparente facilità c'è un'arte che s'innamora s'inventa e si mette continuamente in discussione. Sono i silenzi e l'inquietudine provata in certi posti a creare quella consonanza di impulsi che lo spingono ad arrivare all'interiorità di un paesaggio e all'assenza della figura umana.
Nei suoi dipinti l'esperienza del reale e le suggestioni della memoria si fondono in una miscela di toni caldi e freddi realtà ed emozioni si conciliano con i pochi colori che ama e questo lo affascina e avvicina ai paesaggi mediterranei, ai colori del midì francese alle vedute assolate del sud Italia. L'umiltà, l'impegno ed il lavoro sicuramente lo porteranno ad una padronanza della sua arte paesaggistica che col tempo assumerà una vena espressiva sempre più intimista.
Aniello Palmieri, pittore autodidatta, ama i colori della sua terra: la Puglia. Le sue opere nascono dalla diretta osservazione del vero, ma ciò che egli osserva e restituisce non è il "vero'', ma la sua verità. Osservare la natura per rappresentare stati d'animo, nel suo paesaggio emerge una poetica del frammento inteso come modulo espressivo.
Vivaci pennellate raffigurano la luce che danza sulle cose e le immagini evitano un'indagine sui particolari. Nella sua pittura ciò che emerge e si impone ha una solidità di struttura in grado di mimare la consistenza di pietre e terra, piani e pendii scoscesi, erosioni e orizzonti tutto permeato da una pastosità di colore-luce che avvolge e sfalda tale consistenza lasciando una diffusa intensità d'emozione.
Palmieri è attento alla lezione di impressionisti e post impressionisti, di pittori italiani come Soffici, Casorati, Carena. Tutto nelle sue opere sembra immediato e leggero ma dietro all'apparente facilità c'è un'arte che s'innamora s'inventa e si mette continuamente in discussione. Sono i silenzi e l'inquietudine provata in certi posti a creare quella consonanza di impulsi che lo spingono ad arrivare all'interiorità di un paesaggio e all'assenza della figura umana.
Nei suoi dipinti l'esperienza del reale e le suggestioni della memoria si fondono in una miscela di toni caldi e freddi realtà ed emozioni si conciliano con i pochi colori che ama e questo lo affascina e avvicina ai paesaggi mediterranei, ai colori del midì francese alle vedute assolate del sud Italia. L'umiltà, l'impegno ed il lavoro sicuramente lo porteranno ad una padronanza della sua arte paesaggistica che col tempo assumerà una vena espressiva sempre più intimista.