Franzoni Filati, giovedì un incontro
Organizzato dalla Uilta. Cassa integrazione in Puglia: dati allarmanti
martedì 9 marzo 2010
La Uilta Uil di Bari ha indetto per giovedì (alle ore 18) presso la propria sede di Trani (in via Amedeo 56) un'assemblea dei lavoratori iscritti e dei simpatizzanti della Franzoni Filati per informarli sulle ultime notizie che riguardano questa importante vertenza. In assemblea si farà una valutazione e saranno decise opportune iniziative sindacali. L'assemblea sarà svolta da Luigi Mesaroli, segretario provinciale della Uilta Uil di Bari.
Intanto anche a febbraio si registra un incremento del ricorso alla cassa integrazione in Puglia. Lo dice con viva preoccupazione il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, commentando i dati sulla cassa integrazione guadagni, rispetto allo stesso mese del 2009. «Rispetto al dato nazionale – dice il segretario – la situazione della Puglia risulta essere ancora più pesante: le percentuali di crescita nello stesso periodo, per gli interventi ordinari, straordinari e complessivi sono rispettivamente del 114,41%, del 529,72% e del 287,45%. In Italia nel febbraio del 2010 rispetto allo stesso mese del 2009, si registra un incremento di ore autorizzate a titolo di cassa integrazione guadagni ordinaria pari al 26,14%; mentre, considerando la cassa integrazione guadagni straordinaria l'incremento, nello stesso periodo di riferimento, è del 348%; la crescita media delle due tipologie d'intervento è del 123,49%».
I numeri, insomma, dicono che si tratta di dati estremamente preoccupanti: «Infatti – prosegue Pugliese – non soltanto si è invertito il trend che aveva visto una diminuzione, seppur lieve, degli interventi di cassa integrazione ma, soprattutto, si riscontra, un aumento vertiginoso degli interventi straordinari. Ovvero, di situazioni occupazionali gravi, in aziende che hanno ormai definitivamente cessato il ciclo produttivo. Bisogna, inoltre, considerare come circa il 20% degli interventi straordinari sono in deroga, ovvero riguardano quelle attività produttive con meno di 15 addetti e, quindi, fragili ed estremamente esposte alle variazioni di mercato. Occorrono – conclude Aldo Pugliese – interventi seri e forti da parte delle Istituzioni, che rilancino la produttività e garantiscano la stabilità e l'incremento occupazionale».
Intanto anche a febbraio si registra un incremento del ricorso alla cassa integrazione in Puglia. Lo dice con viva preoccupazione il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, commentando i dati sulla cassa integrazione guadagni, rispetto allo stesso mese del 2009. «Rispetto al dato nazionale – dice il segretario – la situazione della Puglia risulta essere ancora più pesante: le percentuali di crescita nello stesso periodo, per gli interventi ordinari, straordinari e complessivi sono rispettivamente del 114,41%, del 529,72% e del 287,45%. In Italia nel febbraio del 2010 rispetto allo stesso mese del 2009, si registra un incremento di ore autorizzate a titolo di cassa integrazione guadagni ordinaria pari al 26,14%; mentre, considerando la cassa integrazione guadagni straordinaria l'incremento, nello stesso periodo di riferimento, è del 348%; la crescita media delle due tipologie d'intervento è del 123,49%».
I numeri, insomma, dicono che si tratta di dati estremamente preoccupanti: «Infatti – prosegue Pugliese – non soltanto si è invertito il trend che aveva visto una diminuzione, seppur lieve, degli interventi di cassa integrazione ma, soprattutto, si riscontra, un aumento vertiginoso degli interventi straordinari. Ovvero, di situazioni occupazionali gravi, in aziende che hanno ormai definitivamente cessato il ciclo produttivo. Bisogna, inoltre, considerare come circa il 20% degli interventi straordinari sono in deroga, ovvero riguardano quelle attività produttive con meno di 15 addetti e, quindi, fragili ed estremamente esposte alle variazioni di mercato. Occorrono – conclude Aldo Pugliese – interventi seri e forti da parte delle Istituzioni, che rilancino la produttività e garantiscano la stabilità e l'incremento occupazionale».