Franzoni Filati, il bilancio e il punto della Uilta UIL

«Questa vertenza è contornata da tanti ritardi»

sabato 19 gennaio 2008
«Siamo agli inizi del nuovo anno ed è tempo di fare un bilancio sull'attività sindacale svolta e soprattutto puntualizzare la nostra posizione sulla vertenza Franzoni filati. L'attenzione Sindacale su questa complicata vicenda è ritenuta da noi di notevole interesse. Ancor di più se si considera poi che i tre Segretari Generali di Cgil, Cisl, Uil di Puglia, hanno di fatto con propri interventi spostato, giustamente, l'asse Sindacale sulle strategie per la soluzione delle problematiche occupazionali anziché lasciarsi prendere dalle opportunistiche giustificazioni sull'utilizzo degli strumenti di ammortizzazione sociale.

Queste puntualizzazioni lasciano in noi un senso di amarezza poiché avvertiamo pesantemente il ritardo con cui si è arrivati a tali punti di vista. Infatti lo stabilimento per quanto a noi riguarda non doveva essere chiuso senza avere in cambio una alternativa seria ed esigibile. Da Femca Cisl e Filtea Cgil è stata scelta una linea sindacale diversa dalla nostra.Hanno favorito nei fatti il processo di ristrutturazione per il nord ed inconsapevolmente l'allocazione della produzione dello stabilimento di Trani anche nella ex Jugoslavia. Questo in cambio di cosa ? Di un ipotetico ipermercato che per poter nascere ha bisogno di autorizzazioni e licenze sulle quali sussistono dei seri problemi di concessione? Si avalla la chiusura ed in cambio si riceve della cigs che condiziona il percorso? Infatti a chi dovremmo chiedere le garanzia sulla fattibilità alla Franzoni che se tutto va nei migliori dei modi avrà solo il 15% delle azioni o alla presunta presenza della coop 7 che ne avrà 85% nella costituente futura società? Non è un rompicapo per noi ma sicuramente lo è per chi ha firmato in bianco qualcosa di inesigibile.

Noi quindi abbiamo apprezzato le puntualizzazioni dei Segretari Generali di Puglia, ne condividiamo i contenuti ma abbiamo ritenuto di non sottoscrivere percorsi unitari perché per più volte documenti redatti in comune sono stati disattesi dalla femca cisl e dalla filtea cgil. Comunque riteniamo che lo scenario del confronto che dovrà aprirsi sarà sicuramente il banco di prova della coerenza. Per cui noi crediamo che si debba recuperare in fretta con la Regione Puglia un confronto per realizzare alcuni momenti di interesse comune. Riteniamo altresì che la Regione debba porre vincoli sul sito dello stabilimento di Trani e contestualmente darsi da fare nella ricerca di una soluzione di natura industriale. Noi privilegiamo la risposta industriale perché tale iniziativa per la sua natura porta ricchezza al territorio e dà stabilità ai lavoratori. Infatti le condizioni dei lavoratori nel settore commercio stanno diventando sempre di più fonte di precarizzazione e questo anche dovuto alla forte diffusione senza alcun concetto di programma su tante iniziative commerciali proliferate in questi anni soprattutto lungo la fascia costiera della Puglia.

Il nostro appello pressante quindi è rivolto alla Regione Puglia perché faccia presto e chiarisca quali fondamentali motivi siano alla base dei rinvii e dei ritardi. Dalla Franzoni, con estrema franchezza, ci attendiamo poco. Questa vertenza è contornata da tanti ritardi e solo da idee progettuali che ci sono apparse sin dall'inizio come miraggi. Resta però il loro modo emblematico di essere imprenditori. Noi non li apprezziamo perché questo territorio che ha dato loro tutto,in cambio ha solo ricevuto disperazione e sconcerto. Abbiamo presentato un' istanza alla procura della Repubblica di Trani e siamo convinti che i Magistrati faranno quelle verifiche puntuali sullo smantellamento del parco macchine costruito attraverso la legge 488/92. Confidiamo nel loro operato ed il nostro unico interesse è quello che si faccia piena luce su questa triste vicenda che ha dei profondi risvolti sulle prospettive future di centinaia di famiglie,sempre più prossime ad allargare la fascia della povertà e purtroppo della disperazione. Per questo chiediamo pubblicamente di fare presto.
Inoltre all'amministrazione Comunale desideriamo evidenziare una necessaria determinazione che contribuisca a costruire la possibilità, insieme alla Regione per assumere certezze in merito al mancato programma 488/92,del cui esito noi chiediamo che resti sul nostro territorio a disposizione di iniziative tendenti a dare risposte occupazionali.
A tutti diciamo di essere disponibili responsabilmente ad ogni eventuale esame su progetti, preferibilmente di natura industriali. L'esempio dell' ex azienda FILANTO di Lecce "250 lavoratori", riconvertita in un stabilimento per la costruzione di pannelli fotovoltaici è la dimostrazione che quando qualcosa si cerca con convinzione e caparbietà spesso la si ottiene.»

Uilta UIL
Luigi Mesaroli
Domenico Cognetti
Francesco Pellegrino