Franzoni, i sindacati portano l’azienda in tribunale
Per il presunto illegittimo trasferimento di macchinari verso altre sedi
mercoledì 14 novembre 2007
Il caso Franzoni finisce in Procura. Ieri mattina la Uilta Uil ha depositato una denuncia per il presunto, illegittimo, trasferimento dallo stabilimento tranese (chiuso già da diversi mesi) di macchinari acquistati con i fondi della legge ex 488 e diretti adesso verso altri stabilimenti del gruppo.
L'azienda Franzoni ha dichiarato di voler riconvertire lo stabilimento di Trani, creando un grande centro commerciale. Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, in ragione di questo motivo, la Coop Sette dovrebbe costituire una nuova società, di cui la Franzoni deterrebbe il 15% delle quote. La Franzoni così conterebbe di reimpiegare almeno il 30% dei lavoratori (in totale sono 154 operai). Nelle more, i lavoratori hanno ottenuto cassa integrazione straordinaria per un anno (fino a settembre dell'anno prossimo). Questo progetto del centro commerciale appare però di difficile attuazione, a causa delle limitazioni imposte dalla Regione in relazione alla realizzazione di nuove strutture (tra l'altro fra un pò se ne aprirà un'altra a Molfetta). In attesa di comprendere se questa strada è realmente percorribile, da qualche giorno è cominciato il trasferimento dei macchinari presenti nello stabilimento. Questi macchinari, secondo quanto affermato da Mimmo Cognetti, rappresentante Uilta Uil dell'azienda, sarebbero stati acquistati con i fondi della ex 488 e, dunque, non potrebbero essere né venduti e né spostati per almeno 5 anni. Da qui la decisione della Uilta Uil di presentare un esposto alla Procura di Trani in cui si chiede di accertare se vi siano o meno ipotesi di reato.
L'azienda Franzoni ha dichiarato di voler riconvertire lo stabilimento di Trani, creando un grande centro commerciale. Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, in ragione di questo motivo, la Coop Sette dovrebbe costituire una nuova società, di cui la Franzoni deterrebbe il 15% delle quote. La Franzoni così conterebbe di reimpiegare almeno il 30% dei lavoratori (in totale sono 154 operai). Nelle more, i lavoratori hanno ottenuto cassa integrazione straordinaria per un anno (fino a settembre dell'anno prossimo). Questo progetto del centro commerciale appare però di difficile attuazione, a causa delle limitazioni imposte dalla Regione in relazione alla realizzazione di nuove strutture (tra l'altro fra un pò se ne aprirà un'altra a Molfetta). In attesa di comprendere se questa strada è realmente percorribile, da qualche giorno è cominciato il trasferimento dei macchinari presenti nello stabilimento. Questi macchinari, secondo quanto affermato da Mimmo Cognetti, rappresentante Uilta Uil dell'azienda, sarebbero stati acquistati con i fondi della ex 488 e, dunque, non potrebbero essere né venduti e né spostati per almeno 5 anni. Da qui la decisione della Uilta Uil di presentare un esposto alla Procura di Trani in cui si chiede di accertare se vi siano o meno ipotesi di reato.