Frutta nelle scuole? Alla Beltrani il programma ministeriale fa flop
Noi con Salvini Bat denuncia la distribuzione di prodotti marci
domenica 28 maggio 2017
9.09
Il programma europeo "Frutta nelle scuole", introdotto dal regolamento CE n.1234 del Consiglio del 22 ottobre 2007 e dal regolamento CE n. 288 della Commissione del 7 aprile 2009 è finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini nelle scuole e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata; a tale programma non tutte le scuole hanno aderito.
Albicocche e ciliegie per merenda, durante le ore di lezione. Si, ma marce. Il progetto del Ministero "Frutta nelle Scuole" fa flop. A Trani, è successo nella Scuola primaria 4° Circolo Didattico 'Giovanni Beltrani'.
Il 25 maggio 2017 a scoprire albicocche e ciliegie marce, acide e che puzzano di muffa, nella vaschetta di frutta distribuita a scuola, sono stati i genitori di alcuni bambini. Ma l'episodio non sarebbe isolato, il problema si è ripetuto anche in altre scuole. Diverse sono le testimonianze giunte anche da altre città Italiane: "Anche mio figlio ha portato a casa le ciliege con la muffa" "Non è così che si insegna ai bambini il mangiar sano".
Molto spesso le maestre sono state costrette ad aprire le confezioni, selezionare e cestinare la frutta marcia, lavare la buona per mangiarla in classe. Ma c'è anche, naturalmente, chi racconta di "non aver mai visto frutta marcia nella vaschetta consegnata ai bambini". Fino ad oggi il progetto ha coinvolto decine di migliaia di studenti con risultati deludenti e un enorme sperpero di denaro pubblico.
Ma le vere criticità del sistema sono di carattere organizzativo e qualitativo. Infatti ci preme evidenziare che né l'amministrazione comunale né la società di ristorazione sono a conoscenza dell'adesione delle singole scuole al progetto, determinando situazioni paradossali. Inoltre a differenza della frutta distribuita dal servizio di ristorazione, normalmente trasportata in ceste, i frutti del progetto sono confezionati singolarmente e producono una grossa quantità di rifiuti che andrebbero di conseguenza smaltiti.
Infine sono stati molti i casi in cui maestre e genitori si sono lamentati per la qualità discutibile dei prodotti distribuiti: acerbi, troppo maturi, fuori stagione (e quindi di provenienza estera) o addirittura ammuffiti e per la mancanza di igiene negli alimenti con rischi per la salute dei nostri figli.
C'è un principio di precauzione dettato dalle attuali norme comunitarie che impone il non consumo di alimenti quando c'è anche un minimo dubbio sulla nocività del prodotto; figuriamoci nel caso in cui questi prodotti vengano somministrati nelle scuole. Invitiamo pertanto dirigenti scolastici e insegnanti ad avere una maggiore attenzione con un atteggiamento rigido e se il caso segnalare ai Nas tutte le mancanze a riguardo. Tutto questo atto a tutelare la salute dei nostri bambini.
Noi con Salvini Bat
Albicocche e ciliegie per merenda, durante le ore di lezione. Si, ma marce. Il progetto del Ministero "Frutta nelle Scuole" fa flop. A Trani, è successo nella Scuola primaria 4° Circolo Didattico 'Giovanni Beltrani'.
Il 25 maggio 2017 a scoprire albicocche e ciliegie marce, acide e che puzzano di muffa, nella vaschetta di frutta distribuita a scuola, sono stati i genitori di alcuni bambini. Ma l'episodio non sarebbe isolato, il problema si è ripetuto anche in altre scuole. Diverse sono le testimonianze giunte anche da altre città Italiane: "Anche mio figlio ha portato a casa le ciliege con la muffa" "Non è così che si insegna ai bambini il mangiar sano".
Molto spesso le maestre sono state costrette ad aprire le confezioni, selezionare e cestinare la frutta marcia, lavare la buona per mangiarla in classe. Ma c'è anche, naturalmente, chi racconta di "non aver mai visto frutta marcia nella vaschetta consegnata ai bambini". Fino ad oggi il progetto ha coinvolto decine di migliaia di studenti con risultati deludenti e un enorme sperpero di denaro pubblico.
Ma le vere criticità del sistema sono di carattere organizzativo e qualitativo. Infatti ci preme evidenziare che né l'amministrazione comunale né la società di ristorazione sono a conoscenza dell'adesione delle singole scuole al progetto, determinando situazioni paradossali. Inoltre a differenza della frutta distribuita dal servizio di ristorazione, normalmente trasportata in ceste, i frutti del progetto sono confezionati singolarmente e producono una grossa quantità di rifiuti che andrebbero di conseguenza smaltiti.
Infine sono stati molti i casi in cui maestre e genitori si sono lamentati per la qualità discutibile dei prodotti distribuiti: acerbi, troppo maturi, fuori stagione (e quindi di provenienza estera) o addirittura ammuffiti e per la mancanza di igiene negli alimenti con rischi per la salute dei nostri figli.
C'è un principio di precauzione dettato dalle attuali norme comunitarie che impone il non consumo di alimenti quando c'è anche un minimo dubbio sulla nocività del prodotto; figuriamoci nel caso in cui questi prodotti vengano somministrati nelle scuole. Invitiamo pertanto dirigenti scolastici e insegnanti ad avere una maggiore attenzione con un atteggiamento rigido e se il caso segnalare ai Nas tutte le mancanze a riguardo. Tutto questo atto a tutelare la salute dei nostri bambini.
Noi con Salvini Bat