Gettone e risarcimenti, le prime reazioni
Laurora (Udc): «Se si pagherà, dovranno farlo tutti»
domenica 11 ottobre 2009
L'uragano che si è abbattuto su Palazzo di Città è stato accolto con molto fastidio ed imbarazzo da quasi tutta la classe politica. Poca voglia di parlare, sia da una parte che dall'altra. La contestazione di un danno erariale di 673mila euro ha trovato grande spazio su tutti i quotidiani in edicola, da «La Gazzetta» a «Il Corriere» che, con Traniweb, è stato il primo a dar notizia del maxi risarcimento chiesto dalla procura regionale della Corte dei Conti. Le dichiarazioni raccolte dai due giornali sono comunque significative.
Con «Il Corriere del Mezzogorno» ha parlato Carlo Laurora (Udc), all'epoca dei fatti (2003) presidente del Consiglio comunale in quota a Forza Italia: «Se saremo costretti effettivamente a pagare – dice Laurora al Corriere – allora ci rivarremo anche su quei consiglieri che hanno votato contro». A «La Gazzetta», Laurora aggiunge: «Non era da sprovveduti votare favorevolmente a quel provvedimento visti i pareri di regolarità della delibera».
Nessuno della maggioranza ha voluto rilasciare dichiarazioni, ad eccezione del consigliere comunale della Puglia Prima di Tutto, Luigi Riserbato che ha parlato con «La Gazzetta»: «All'epoca della votazione – dice Riserbato – notammo i pareri di regolarità tecnica e contabile allegati a quel provvedimento per cui non avemmo difficoltà a votarlo. Quando il vice procuratore generale avrà in mano le nostre documentazioni sono convinto che la situazione possa decantare».
Michele Di Gregorio (Verdi), su «La Gazzetta», rivendica dei meriti sull'intera vicenda: «L'aumento del gettone – ha detto Di Gregorio - fu una scelta politica chiara della maggioranza dalla quale anche il sindaco avrebbe fatto bene a prendere decisamente le distanze piuttosto che optare per una comoda astensione. Se questa storia è venuta fuori, i meriti non devono andare solo a Forza Trani ma anche a chi, come noi, aveva cercato invano di convincere la maggioranza a non procedere a quell'atto scellerato».
Riserbato, a tal proposito, non risparmia un attacco all'opposizione: «Gli esponenti dell'allora opposizione – dice – hanno votato contro quella delibera ma senza mai rifiutare in seguito le cifre da loro contestate».
Queste le dichiarazioni ufficiali raccolte dai quotidiani. Di più c'è da segnalare la grande tensione che il pronunciamento della Corte dei Conti ha ingenerato nelle fila della maggioranza, in particolare nei confronti di Forza Trani e di Roberto Visibelli che, con la sua denuncia, ha scatenato tutta questa vicenda. C'è chi avrebbe già chiesto apertamente l'uscita del movimento civico dalla coalizione.
Con «Il Corriere del Mezzogorno» ha parlato Carlo Laurora (Udc), all'epoca dei fatti (2003) presidente del Consiglio comunale in quota a Forza Italia: «Se saremo costretti effettivamente a pagare – dice Laurora al Corriere – allora ci rivarremo anche su quei consiglieri che hanno votato contro». A «La Gazzetta», Laurora aggiunge: «Non era da sprovveduti votare favorevolmente a quel provvedimento visti i pareri di regolarità della delibera».
Nessuno della maggioranza ha voluto rilasciare dichiarazioni, ad eccezione del consigliere comunale della Puglia Prima di Tutto, Luigi Riserbato che ha parlato con «La Gazzetta»: «All'epoca della votazione – dice Riserbato – notammo i pareri di regolarità tecnica e contabile allegati a quel provvedimento per cui non avemmo difficoltà a votarlo. Quando il vice procuratore generale avrà in mano le nostre documentazioni sono convinto che la situazione possa decantare».
Michele Di Gregorio (Verdi), su «La Gazzetta», rivendica dei meriti sull'intera vicenda: «L'aumento del gettone – ha detto Di Gregorio - fu una scelta politica chiara della maggioranza dalla quale anche il sindaco avrebbe fatto bene a prendere decisamente le distanze piuttosto che optare per una comoda astensione. Se questa storia è venuta fuori, i meriti non devono andare solo a Forza Trani ma anche a chi, come noi, aveva cercato invano di convincere la maggioranza a non procedere a quell'atto scellerato».
Riserbato, a tal proposito, non risparmia un attacco all'opposizione: «Gli esponenti dell'allora opposizione – dice – hanno votato contro quella delibera ma senza mai rifiutare in seguito le cifre da loro contestate».
Queste le dichiarazioni ufficiali raccolte dai quotidiani. Di più c'è da segnalare la grande tensione che il pronunciamento della Corte dei Conti ha ingenerato nelle fila della maggioranza, in particolare nei confronti di Forza Trani e di Roberto Visibelli che, con la sua denuncia, ha scatenato tutta questa vicenda. C'è chi avrebbe già chiesto apertamente l'uscita del movimento civico dalla coalizione.