Giardino Telesio e Pinetina di Via Andria: una storia di foglie secche tra soldi non spesi o spesi male
Legambiente Trani: «Tra inerzie e sprechi si rischia di vanificare lavoro e sacrifici fatti»
venerdì 9 luglio 2021
10.04
"L'intero plafond che la Regione aveva messo a disposizione dei comuni era di 200.000 euro: Trani ne ha portati a casa 180.000, lasciando i restanti 20.000 ad Oria e tagliando fuori tutte le altre 43 città che avevano partecipato al bando.
Un cappotto vero e proprio, dal punto di vista amministrativo, quello che l'amministrazione comunale del sindaco Amedeo Bottaro ha messo a segno con il finanziamento ottenuto per il «Percorso di tutela e valorizzazione del giardino Antonacci-Telesio», in via Pozzo piano e nell'omonimo quartiere.
All'importo del finanziamento, richiesto e ottenuto, di 180.000 euro, si aggiungono i 17.175 euro del cofinanziamento comunale, per un totale di 197.175 euro" scriveva Nico Aurora sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 14 Gennaio 2019
Il progetto fu scritto grazie al meticoloso lavoro di due volontari di Legambiente: L'Arch. Stefano Parente e la Dott.ssa Liliana Serrone che gratuitamente si misero a disposizione dell'amministrazione comunale per salvaguardare e restituire pienamente alla collettività un inestimabile patrimonio pubblico.
Dopo tanto lavoro, oggi ci piange il cuore, nel vedere quel giardino lasciato a pericoloso cumulo di sterpaglie.
Cosa dobbiamo aspettare per vedere la partenza di lavori già finanziati? A che punto è l'iter amministrativo?
Vogliamo anche ricordare che eventuali lavori all'interno del giardino debbano essere condotti da ditte specializzate sotto la guida di tecnici esperti per tutelare le rare varietà vegetali presenti nel giardino.
Se per Giardino Telesio ci sono fondi non spesi, per la Pinetina di Via Andria i soldi sono stati spesi, ma male.
Anche in questo caso i nostri tecnici dopo la constatazione della impossibilità di salvaguardia delle piante preesistenti, avanzarono alcune richieste precise per non ripetere gli errori del passato, come lasciare la giusta distanza tra le piante per non pregiudicarne la crescita, selezionare piante in buono stato e di specie adatte e inoltre in compensazione del verde perso, la piantumazione di altre piante nella zona.
Risultato: piante ammassate, non di qualità eccelsa, lasciate a morire senza acqua e nessuna compensazione del verde. E' possibile che nessuno paghi per questo spreco di denaro pubblico? Che nessuno dia conto ai cittadini, che sono passati da una piazza con alberi pericolanti ad alberi secchi e piazza impraticabile?
Da tempo chiediamo che si realizzi un piano per il verde pubblico e anche in questo caso da diversi anni abbiamo cercato e messo a disposizione dell'amministrazione tecnici di indubbie capacità per arrivare ad un regolamento modello, ma anche per questo fondamentale strumento di regolamentazione e tutela della natura urbana, non si hanno più notizie
Negli ultimi anni non ci siamo mai limitati semplicemente a denunciare i problemi, ma abbiamo scelto di svolgere la nostra azione di volontari, mettendo a disposizione della città, il nostro tempo e le nostre competenze, per trovare soluzioni e fondi per rendere più ecologica, solidale e bella la nostra città e per questo riteniamo ancor più inaccettabile constatare che tra inerzie e sprechi si rischi di vanificare lavoro e sacrifici fatti e di rimetterci anche la faccia ingiustamente.
Un cappotto vero e proprio, dal punto di vista amministrativo, quello che l'amministrazione comunale del sindaco Amedeo Bottaro ha messo a segno con il finanziamento ottenuto per il «Percorso di tutela e valorizzazione del giardino Antonacci-Telesio», in via Pozzo piano e nell'omonimo quartiere.
All'importo del finanziamento, richiesto e ottenuto, di 180.000 euro, si aggiungono i 17.175 euro del cofinanziamento comunale, per un totale di 197.175 euro" scriveva Nico Aurora sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 14 Gennaio 2019
Il progetto fu scritto grazie al meticoloso lavoro di due volontari di Legambiente: L'Arch. Stefano Parente e la Dott.ssa Liliana Serrone che gratuitamente si misero a disposizione dell'amministrazione comunale per salvaguardare e restituire pienamente alla collettività un inestimabile patrimonio pubblico.
Dopo tanto lavoro, oggi ci piange il cuore, nel vedere quel giardino lasciato a pericoloso cumulo di sterpaglie.
Cosa dobbiamo aspettare per vedere la partenza di lavori già finanziati? A che punto è l'iter amministrativo?
Vogliamo anche ricordare che eventuali lavori all'interno del giardino debbano essere condotti da ditte specializzate sotto la guida di tecnici esperti per tutelare le rare varietà vegetali presenti nel giardino.
Se per Giardino Telesio ci sono fondi non spesi, per la Pinetina di Via Andria i soldi sono stati spesi, ma male.
Anche in questo caso i nostri tecnici dopo la constatazione della impossibilità di salvaguardia delle piante preesistenti, avanzarono alcune richieste precise per non ripetere gli errori del passato, come lasciare la giusta distanza tra le piante per non pregiudicarne la crescita, selezionare piante in buono stato e di specie adatte e inoltre in compensazione del verde perso, la piantumazione di altre piante nella zona.
Risultato: piante ammassate, non di qualità eccelsa, lasciate a morire senza acqua e nessuna compensazione del verde. E' possibile che nessuno paghi per questo spreco di denaro pubblico? Che nessuno dia conto ai cittadini, che sono passati da una piazza con alberi pericolanti ad alberi secchi e piazza impraticabile?
Da tempo chiediamo che si realizzi un piano per il verde pubblico e anche in questo caso da diversi anni abbiamo cercato e messo a disposizione dell'amministrazione tecnici di indubbie capacità per arrivare ad un regolamento modello, ma anche per questo fondamentale strumento di regolamentazione e tutela della natura urbana, non si hanno più notizie
Negli ultimi anni non ci siamo mai limitati semplicemente a denunciare i problemi, ma abbiamo scelto di svolgere la nostra azione di volontari, mettendo a disposizione della città, il nostro tempo e le nostre competenze, per trovare soluzioni e fondi per rendere più ecologica, solidale e bella la nostra città e per questo riteniamo ancor più inaccettabile constatare che tra inerzie e sprechi si rischi di vanificare lavoro e sacrifici fatti e di rimetterci anche la faccia ingiustamente.