Giorno del Ricordo, il messaggio del presidente della Provincia
Francesco Ventola ai giovani: «siate promotori di pace, di fratellanza e uguaglianza»
lunedì 10 febbraio 2014
23.08
Si riporta di seguito il messaggio del Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, in concomitanza con la Giornata del Ricordo per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata.
Faccio mie le parole del Nostro Presidente, rappresentante di tutti gli Italiani che hanno sofferto per troppi anni nell'oblio. Ricordare la tragedia di migliaia e migliaia di famiglie italiane della Venezia Giulia e della Dalmazia - i cui cari furono imprigionati, uccisi, gettati nelle foibe a ridosso della fine della Seconda guerra Mondiale - significa non dimenticare.
A lungo siamo stati colpevolmente in silenzio non riconoscendo al popolo istriano lo status di martiri della libertà. Uguaglianza, Libertà e fratellanza furono infoibati nei grandi inghiottitoi dell'indifferenza. Calpestati, bistrattati, ignorati i princìpi fondamentali di ogni Stato democratico. Ma oggi voglio rivolgermi soprattutto alle giovani generazioni, con un'esortazione: siate promotori di pace, di fratellanza e uguaglianza nei confronti di qualsiasi altro cittadino del mondo. Siate gelosi custodi della memoria affinché simili atrocità non si ripetano.
La Provincia di Barletta - Andria - Trani, il 22 aprile scorso, d'intesa con l'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha sottoscritto un Protocollo volto ad approfondire e diffondere la conoscenza della tragedia delle foibe avente come destinatari tutte le scuole primarie e secondarie del nostro territorio. Se riusciremo a mantener viva la fiamma della memoria, il 10 febbraio (Giorno del Ricordo) così come il 27 gennaio (Giornata della Memoria) non resteranno due semplici date da cerchiare in rosso nel calendario dei ricordi!»
«Con queste parole, il 10 febbraio del 2007, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano volle confermare un dovere che le istituzioni della Repubblica per troppo tempo hanno mancato di riconoscere. Dopo decenni di assoluto silenzio, solo nel marzo del 2004 è stata istituita la Giornata del Ricordo, solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno.«(...) un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una "pulizia etnica"»
Faccio mie le parole del Nostro Presidente, rappresentante di tutti gli Italiani che hanno sofferto per troppi anni nell'oblio. Ricordare la tragedia di migliaia e migliaia di famiglie italiane della Venezia Giulia e della Dalmazia - i cui cari furono imprigionati, uccisi, gettati nelle foibe a ridosso della fine della Seconda guerra Mondiale - significa non dimenticare.
A lungo siamo stati colpevolmente in silenzio non riconoscendo al popolo istriano lo status di martiri della libertà. Uguaglianza, Libertà e fratellanza furono infoibati nei grandi inghiottitoi dell'indifferenza. Calpestati, bistrattati, ignorati i princìpi fondamentali di ogni Stato democratico. Ma oggi voglio rivolgermi soprattutto alle giovani generazioni, con un'esortazione: siate promotori di pace, di fratellanza e uguaglianza nei confronti di qualsiasi altro cittadino del mondo. Siate gelosi custodi della memoria affinché simili atrocità non si ripetano.
La Provincia di Barletta - Andria - Trani, il 22 aprile scorso, d'intesa con l'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha sottoscritto un Protocollo volto ad approfondire e diffondere la conoscenza della tragedia delle foibe avente come destinatari tutte le scuole primarie e secondarie del nostro territorio. Se riusciremo a mantener viva la fiamma della memoria, il 10 febbraio (Giorno del Ricordo) così come il 27 gennaio (Giornata della Memoria) non resteranno due semplici date da cerchiare in rosso nel calendario dei ricordi!»