Giostre sul lungomare Chiarelli, assolto Piero Lestingi
Nel 2011 le sue attrazioni erano state sequestrate
sabato 16 aprile 2016
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Si è chiusa con l'assoluzione, dopo cinque anni, la vicenda del giostraio Piero Lestingi, che si era rifiutato di adempiere all'ordinanza di trasferimento delle sue giostre da piazza Plebiscito a lungomare Chiarelli e finì denunciato quando, finalmente, decise di attivare le sue attrazioni nel posto previsto. ll giudice monocratico di Trani ha assolto il 49enne dalle accuse di invasione di terreni, deturpamento e violazione del codice della navigazione perché "il fatto non costituisce reato".
Il procedimento era partito dalla denuncia del Comune di Trani, che nel 2004 aveva disposto (con apposita ordinanza) il trasloco delle attrazioni per bambini di Lestingi e di tutti gli altri giostrai che occupavano piazza Plebiscito. Ma Lestingi decise di non osservare l'ordinanza e, nel 2006, subì il trasferimento coatto delle giostrine nell'area di lungomare Chiarelli. Qui rimasero ferme per diverso tempo, fino a quando l'imprenditore non decise di riattivarle. Ma a quel punto Lestingi avrebbe occupato l'area senza autorizzazione, secondo quanto gli ha contestato la Procura di Trani. Perciò a luglio 2011 le giostrine vennero sequestrate, anche se sistemate sull'area prevista dall'ordinanza del 2004.
E proprio su questo si è basata la difesa del giostraio, rappresentato dall'avvocato Luigi Mastromauro: l'ordinanza del 2004 non era mai stata revocata o modificata e, per questo, il giostraio poteva occupare l'area nella quale era stato invitato a trasferirsi anni prima. Tra 90 giorni le motivazioni dell'assoluzione.
Il procedimento era partito dalla denuncia del Comune di Trani, che nel 2004 aveva disposto (con apposita ordinanza) il trasloco delle attrazioni per bambini di Lestingi e di tutti gli altri giostrai che occupavano piazza Plebiscito. Ma Lestingi decise di non osservare l'ordinanza e, nel 2006, subì il trasferimento coatto delle giostrine nell'area di lungomare Chiarelli. Qui rimasero ferme per diverso tempo, fino a quando l'imprenditore non decise di riattivarle. Ma a quel punto Lestingi avrebbe occupato l'area senza autorizzazione, secondo quanto gli ha contestato la Procura di Trani. Perciò a luglio 2011 le giostrine vennero sequestrate, anche se sistemate sull'area prevista dall'ordinanza del 2004.
E proprio su questo si è basata la difesa del giostraio, rappresentato dall'avvocato Luigi Mastromauro: l'ordinanza del 2004 non era mai stata revocata o modificata e, per questo, il giostraio poteva occupare l'area nella quale era stato invitato a trasferirsi anni prima. Tra 90 giorni le motivazioni dell'assoluzione.