Giovani e legalità sull'esempio del giudice martire Rosario Livatino
Il progetto dell'Azione Cattolica accolto da Mons. D'Ascenzo
domenica 9 maggio 2021
16.37
Il Settore Giovani di Azione Cattolica e tutta l'associazione diocesana partecipa con emozione alla beatificazione di Rosario Livatino domenica 9 maggio durante la Celebrazione Eucaristica nel Duomo di Agrigento. Raccontare la sua storia è molto complesso poiché ha vissuto una esistenza tanto breve quanto ricca di eventi. La sua è stata una testimonianza di impegno e di fede che, nonostante la sua giovane età, ha manifestato nell'esercitare la professione con estrema saggezza e integrità.
I suoi anni giovanili furono caratterizzati dall'impegno in Azione Cattolica dove Livatino si formò nella fede e apprese lo spirito di sacrificio e responsabilità, fondamento della sua intera carriera da magistrato.
Quando la sua vita venne stroncata, la mattina del 21 Settembre 1990, egli si stava recando a lavoro senza la scorta che lui stesso aveva sempre rifiutato pur conoscendo i rischi del ruolo che ricopriva. Quello che rendeva speciale Rosario Livatino era il suo amore per Cristo: affrontava tutta la sua vita, privata e lavorativa, imitando il Vangelo e l'operato di Gesù. Ogni mattina si fermava in preghiera presso la Chiesa di San Giuseppe, che si trova accanto al Palazzo di Giustizia: durante quei minuti affidava il suo delicato lavoro al Signore sapendo che insieme a Lui avrebbe affrontato tutte le sfide, anche le più dure.
Il Settore Giovani dell'Azione Cattolica ha fatto proprio il tema della legalità, ritenendola un'emergenza ed il presupposto per la crescita sociale ed economica del territorio. Per questo sta organizzando un importante progetto sulla legalità indirizzato innanzitutto ai ragazzi ed ai giovani. Si tratta di un percorso educativo e formativo che si svolgerà nell'arco dei mesi tra il 2021 e il 2022.
Il progetto è stato presentato nello scorso marzo a Mons. Leonardo D'Ascenzo nostro Arcivescovo, e prontamente è stato da lui accolto con favore, incoraggiando tutto il settore giovani della nostra Diocesi a collaborare anche con la commissione Diocesana Problemi Sociali e Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato e gli altri organismi pastorali diocesani.
Il progetto avrà una diffusione capillare grazie alla collaborazione con gli istituti scolastici, le biblioteche della nostra diocesi e le associazioni partner che si occupano di lotta a tutte le forme di illegalità e delle mafie. L'intento principale del progetto è quello di sensibilizzare le fasce più giovani del nostro territorio al rispetto delle regole del vivere comune per una società, presente e futura, più giusta. Il giudice Livatino del resto amava sostenere che "alla fine della vita non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili".
Breve Biografia del Beato Rosario Livatino (giudice): nato a Canicattì il 3 Ottobre 1952, si laureò in Giurisprudenza all'Università di Palermo con il massimo dei voti. Durante la sua carriera, che si è svolta prima a Caltanissetta e poi ad Agrigento, toccò con mano alcune tra le più importanti inchieste sugli affari della mafia siciliana e di quella che di lì a poco sarebbe stata conosciuta come la "Tangentopoli siciliana". Dal 21 Agosto 1989 rivestì la carica di giudice, sempre presso il Tribunale di Agrigento, ottenendola a soli 36 anni: questo rapido successo gli valse l'appellativo di "giudice ragazzino". Per la sua fede, Rosario Livatino verrà proclamato beato domenica prossima, 9 Maggio, dal card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi.
I suoi anni giovanili furono caratterizzati dall'impegno in Azione Cattolica dove Livatino si formò nella fede e apprese lo spirito di sacrificio e responsabilità, fondamento della sua intera carriera da magistrato.
Quando la sua vita venne stroncata, la mattina del 21 Settembre 1990, egli si stava recando a lavoro senza la scorta che lui stesso aveva sempre rifiutato pur conoscendo i rischi del ruolo che ricopriva. Quello che rendeva speciale Rosario Livatino era il suo amore per Cristo: affrontava tutta la sua vita, privata e lavorativa, imitando il Vangelo e l'operato di Gesù. Ogni mattina si fermava in preghiera presso la Chiesa di San Giuseppe, che si trova accanto al Palazzo di Giustizia: durante quei minuti affidava il suo delicato lavoro al Signore sapendo che insieme a Lui avrebbe affrontato tutte le sfide, anche le più dure.
Il Settore Giovani dell'Azione Cattolica ha fatto proprio il tema della legalità, ritenendola un'emergenza ed il presupposto per la crescita sociale ed economica del territorio. Per questo sta organizzando un importante progetto sulla legalità indirizzato innanzitutto ai ragazzi ed ai giovani. Si tratta di un percorso educativo e formativo che si svolgerà nell'arco dei mesi tra il 2021 e il 2022.
Il progetto è stato presentato nello scorso marzo a Mons. Leonardo D'Ascenzo nostro Arcivescovo, e prontamente è stato da lui accolto con favore, incoraggiando tutto il settore giovani della nostra Diocesi a collaborare anche con la commissione Diocesana Problemi Sociali e Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato e gli altri organismi pastorali diocesani.
Il progetto avrà una diffusione capillare grazie alla collaborazione con gli istituti scolastici, le biblioteche della nostra diocesi e le associazioni partner che si occupano di lotta a tutte le forme di illegalità e delle mafie. L'intento principale del progetto è quello di sensibilizzare le fasce più giovani del nostro territorio al rispetto delle regole del vivere comune per una società, presente e futura, più giusta. Il giudice Livatino del resto amava sostenere che "alla fine della vita non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili".
Breve Biografia del Beato Rosario Livatino (giudice): nato a Canicattì il 3 Ottobre 1952, si laureò in Giurisprudenza all'Università di Palermo con il massimo dei voti. Durante la sua carriera, che si è svolta prima a Caltanissetta e poi ad Agrigento, toccò con mano alcune tra le più importanti inchieste sugli affari della mafia siciliana e di quella che di lì a poco sarebbe stata conosciuta come la "Tangentopoli siciliana". Dal 21 Agosto 1989 rivestì la carica di giudice, sempre presso il Tribunale di Agrigento, ottenendola a soli 36 anni: questo rapido successo gli valse l'appellativo di "giudice ragazzino". Per la sua fede, Rosario Livatino verrà proclamato beato domenica prossima, 9 Maggio, dal card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi.