Gis dei Carabinieri, da trent'anni a caccia di latitanti e sequestratori

Il primo intervento nel 1980, nel carcere di Trani

mercoledì 15 ottobre 2008
Protagonista di decine di operazioni ad alto rischio, impegnato dal 1978 nella caccia ai latitanti e ai sequestratori, il Gis, Gruppo di Intervento Speciale dei carabinieri, festeggia domani il proprio trentennale.

Alle 11 a San Piero a Grado (Pisa) presso la sede del Centro Interforze Studi Applicazioni Militari (Cisam), è in programma una cerimonia alla presenza del Ministro della Difesa Ignazio La Russa e del Comandante Generale dell'Arma, Gianfrancesco Siazzu. Nel corso della cerimonia, fra l'altro, saranno consegnati gli attestati di "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" ai cinque soci fondatori del reparto ancora in servizio al Gis. In programma anche un'esercitazione che prevede un'irruzione con liberazione di un ostaggio in un edificio adibito all'addestramento. Il Gruppo di Intervento Speciale dell'Arma è stato istituito il 6 febbraio 1978 per idea, impulso e direttiva dell'allora Ministro dell'Interno Francesco Cossiga, che aveva visitato numerosi Paesi europei allo scopo di acquisire un'approfondita conoscenza dei rispettivi reparti speciali. L'emergenza terroristica di quegli anni portò alla costituzione di un'apposita unità per l'impiego in operazioni speciali anti-terrorismo e anti-guerriglia, con carabinieri tratti dall'allora Battaglione Carabinieri Paracadutisti "Tuscania", particolarmente addestrati ad intervenire nelle situazioni più rischiose anche in presenza d'ostaggi. Il reparto, considerato di solito come "ultima ratio" nelle situazioni più delicate, ebbe il proprio battesimo operativo il 29 dicembre 1980, quando fece irruzione nel supercarcere di Trani (Bari), sgominando in modo rapido e incruento una rivolta di detenuti che avevano preso in ostaggio 18 agenti di custodia. Il 16 maggio 1984 il ministero dell'Interno, previo parere conforme del Presidente del Consiglio e di intesa con il Ministro della Difesa, determinò lo scioglimento delle Un.I.S. (Unità di Intervento Speciale) dell'Esercito e della Marina e il mantenimento in vita del solo Gis dei carabinieri. Di stanza a Livorno il Gis, che ha dimensioni di livello compagnia, è inquadrato nella 2° Brigata Mobile. Per l'impiego come Unità di Intervento Speciale nazionale o forza speciale, il reparto dipende direttamente dal Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, che puo' ricevere attivazioni dal ministero dell'Interno (per l'impiego come Unita' di Intervento Speciale nazionale) o dal Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali, che dipende direttamente dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, per l'impiego come forza speciale nei 'teatri operativi' all'estero. Attualmente il Gis fornisce anche un supporto altamente qualificato ai reparti territoriali in occasione di importanti operazioni di polizia. Tutti gli operatori del reparto provengono dal I Reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania. Sono volontari, con ottimi precedenti disciplinari ed esperienze specifiche. Le prove selettive per accedere al Gis sono molto impegnative e comprendono anche visite mediche e valutazioni psicoattitudinali finalizzate ad accertare la capacità operativa in situazioni ad elevato stress fisico e psicologico. (ADN)