Auguri, padre Enrico! Gli ottant'anni di un barnabita tanto amato dai tranesi

Nel 2021 è tornato a Trani dopo un ventennio in un paese della Campania

domenica 20 novembre 2022 15.00
A cura di Stefania De Toma
È stata una festa a sorpresa quella per Padre Enrico Moscetta, un pranzo organizzato in gran silenzio dai suoi cari in occasione di un compleanno importante come quello degli 80 anni. "È rimasto sorpreso e felice - ha raccontato Pasquale Procacci Leone, che ha curato il catering del pranzo insieme a sua moglie Letizia - e per iniziare a festeggiare hanno voluto aprire con un modaiolo spritz!".

Nella chiesa della Madonna del Carmine a Trani padre Enrico è tornato lo scorso anno come Padre Superiore dopo ventidue anni trascorsi a San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, in un territorio complesso dove la forza potente delle sue parole unita alla sua tempra da militante della cristianità tra la gente, capace di un dialogo e di una empatia profonda, anche attraverso la sua intelligente ironia e la battuta sempre pronta per sorridere insieme, sono sicuramente state preziose.

Quella partenza dalla comunità tranese era stata molto sofferta da fedeli di tutte le età, a partire da tanti giovani con i quali aveva instaurato profondi rapporti, soprattutto grazie a incontri settimanali che andavano al di là della catechesi ma erano all'impronta del confronto, della condivisione, del dialogo, di quello stare insieme in nome della Parola di Dio che era un aprire le porte del cuore alla presenza di Cristo e quindi alla apertura verso il prossimo.

Quell' "incontro giovani", aperto nel tempo a tutte le età, in cui si era all'inizio più o meno una dozzina, proprio come gli apostoli, arrivò a diventare una comunità sempre in crescita, tale da riempire il teatro della Madonna del Carmine visto che non bastava più la stanzetta della Sacrestia di San Francesco.

Ottant'anni sono tanti, e il fare a lui gli auguri di tutto il bene possibile, ed anche dell'impossibile, come ci ha sempre suggerito, partendo dal primo gradino anche delle scale che sembrano più alte e impervie, è anche un modo per fare sapere a molti tranesi del suo " ritorno in patria", visto che non a tutti i suoi amici è ancora noto, nonostante sia passato già un po' di tempo; e per i più giovani un modo di fare sapere che una messa celebrata da padre Enrico può costituire uno spiraglio nuovo, una visione diversa, una luce che brilla. Ma non solo: che quegli incontri settimanali, diventati quindicinali, hanno ripreso la strada che si era interrotta e che alcuni di quei giovani di trent'anni fa ora vi partecipano con i propri figli, come famiglie, "attingendo forza e lume", come diceva il Santo Fondatore Sant'Antonio Maria Zaccaria, "per vincere la tiepidezza dei nostri giorni".

Auguri, caro padre Enrico. E grazie, da allora, a sempre!
P enrico