Gli architetti della Bat portano in piazza la nostra storia

Allestimenti e performance sull’evoluzione della materia. Guida alla comprensione delle iniziative realizzate in piazza della Repubblica

giovedì 6 giugno 2013 12.53
A cura di Biagio Fanelli
Anche quest'anno l'Ordine degli architetti della sesta Provincia torna ad animare le piazze del centro tranese, all'interno de "I Dialoghi di Trani". Gli spazi urbani aperti ai giovani architetti (e non solo) attraverso allestimenti e performaces hanno offerto la possibilità di interpretare il tema comune dei "Caratteri regolari", all'interno del più ampio dibattito incentrato sul futuro di questo nostro continente.

Il gruppo di lavoro, coordinato e guidato dagli architetti Giuseppe D'Angelo, Francesca Onesti e Marialba Berardi, ha preso spunto da una meditata riflessione sullo statu-quo della nostra architettura, con una volontà, da un lato, di riscoprirne l'identità e dall'altro di evidenziarne le occasioni mancate, come le regole della composizione architettonica, dimenticate o non applicate.

Spazi urbani aperti, iniziativa degli architetti della Bat
Spazi urbani aperti, iniziativa degli architetti della Bat
Spazi urbani aperti, iniziativa degli architetti della Bat
Spazi urbani aperti, iniziativa degli architetti della Bat
L'Ordine definisce l'iniziativa «un coraggioso momento di riflessione, anche autocritica, su ciò che l'architettura ha prodotto negli ultimi anni nel nostro territorio (a volte dimentica di quelle regole che hanno rese immortali le architetture classiche dando un carattere di potente identità ai contesti in cui sono collocate), in antitesi con ciò che ha rappresentato nel suo glorioso passato che affonda le radici nella cultura classica mediterranea, che ha costituito il punto di partenza propulsore della identità europea. Un'analisi quindi della realtà mediterranea alla luce delle nostre radici culturali, guardando all'Europa come ad un interlocutore con il quale, se solo ci si ferma a riflettere, pur con registri espressivi diversi è possibile e quasi naturale trovare un punto di sintesi. Quella sintesi identitario-culturale che probabilmente è stata la sfida mancata nella costituenda nazione europa, ostacolata forse troppo da tutta una serie di logiche economiche che contrastano con i principi di democrazia che hanno informato e modellato le nostre civiltà e le nostre città». «Da ciò la scelta – spiegano gli ideatori e coordinatori della manifestazione – di operare su piazza della Repubblica, con una serie di interventi di valorizzazione».

Completano la rassegna degli architetti due tavole rotonde (nelle serate di venerdì e sabato) che vedranno gli architetti confrontarsi tra loro e con esponenti di altre realtà (quella accademica, dei beni culturali, dell'imprenditoria), sulle tematiche più cogenti di questo momento storico, relative alla importanza della rigenerazione urbana come approccio metodologico utile agli interventi sull'esistente, al recupero delle radici della nostra identità culturale attraverso un'architettura che torni ad essere veicolo universale delle regole dettate dalla natura e che l'uomo deve tornare a ben interpretare. A conclusione della serata del sabato un concerto organizzato dall'accademia musicale federiciana interpreterà l'architettura in musica: armonie e dicotomie.
Caratteri regolariProgetto spazi urbani aperti
Ecco una breve guida alle installazioni realizzate dagli architetti in piazza:

Democrazia: regola della bellezza: il ridisegno delle aiuole realizzato mediante l'impianto di essenze arboree tipicamente mediterranee, ispirato a suggestioni e riflessioni tratte dal codice botanico di Augusto. Accanto a questo un intervento di recupero di una tradizione costruttiva talmente nostra da essere stata dimenticata, utilizzando materiali provenienti dalle cave del nostro territorio e proponendo le tecniche tradizionali delle costruzioni lapidee, recuperandone le regole compositive.
Tensegrity: una struttura autoportante - composta di travi e funi - ispirata ad una delle città invisibili descritte da Italo Calvino, un momento di riflessione su quelli che sono i limiti da non travalicare delle nostre città.
ColorInPiazza: il momento della pausa e del gioco, soste attrezzate con materiali di riciclo per tornare a vivere lo spazio-piazza come spazio ludico-creativo, offrendo, in più, spunti di riflessione sulle possibilità applicative legate ai materiali di riciclo e sulla importanza del loro recupero.
Controcanto: allestimento materico-multimediale e sensoriale che mette a confronto le due anime della cultura architettonica europea (quella nordica e quella mediterranea) evidenziandone legami e differenze, ma con l'obiettivo soprattutto di metterne in luce la sintesi identitaria.
Bentornato Ulisse – stage design: allestimento presso il castello dei bozzetti per la scenografia di uno spettacolo teatrale che andrà in scena a luglio (a cura di Giulia Diomede) alle spalle della cattedrale.