Green pass, via libera alle visite ai parenti in ospedale e nelle Rsa

Ecco le principali regole nella nota del Ministero

sabato 7 agosto 2021 10.31
Via libera delle Aziende sanitarie all'accesso con green pass nei reparti ospedalieri per far visita ai parenti ricoverati. A partire dal 6 agosto è entrato, infatti, in vigore il DL 105 del 23 luglio, che completa gli ambiti di applicazione del certificato verde, integrando il precedente decreto del 17 giugno 2021, che prevedeva già la possibilità di "permanere nelle sale d'attesa dei dipartimenti d'emergenza e accettazione e dei reparti di pronto soccorso".

Per poter entrare a visitare un parente o/o un congiunto è necessario e sufficiente esibire la certificazione verde: avvenuta vaccinazione, avvenuta guarigione, effettuazione di un test antigenico. Nelle strutture ospedaliere, agli accompagnatori di pazienti non affetti da Covid-19, muniti di certificazione verde, è consentito restare nelle sale d'attesa dei dipartimenti di emergenza e accettazione e dei reparti di pronto soccorso, nonché nei reparti delle medesime strutture.

Nelle strutture ospedaliere, agli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità (legge 104/1992), è sempre consentito prestare assistenza, anche nel reparto di degenza, nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura. Bisogna assicurare l'accesso alle Rsa e alle residenze assistenziali per persone con disabilità tutti i giorni della settimana anche festivi, garantendo che la visita si svolga in un tempo congruo al bisogno di assistenza di durata, possibilmente fino a 45 minuti.

In merito alle uscite temporanee degli ospiti delle strutture residenziali, è sufficiente che siano muniti di certificazioni verdi, senza che sia necessario, dopo il rientro, ricorrere a specifiche misure di isolamento. Quanto alla possibilità di prevedere per l'accesso alle strutture l'esecuzione di un test antigenico, anche alle persone in possesso della certificazione Covid-19, si raccomanda di valutare tale misura precauzionale onde evitare che possa rappresentare una limitazione non giustificata al diritto di visita.