Guastamacchia, Caffarella chiede una discussione consiliare
Nuova giunta all'orizzonte sulla proposta di transazione degli eredi. In gioco interessi economici di grande rilevanza
sabato 10 marzo 2012
23.00
Dopo il ritiro del provvedimento nella seduta di venerdì, spunta una nuova giunta ad inizio settimana con sempre all'ordine del giorno la delibera Guastamacchia. Sulla vicenda relativa al contenzioso giudiziario il consigliere comunale Franco Caffarella chiede in un'interrogazione che venga avviata una discussione consiliare. «Credo di essere stato tra i primi – scrive Caffarella - a segnalare già nell'estate del 2010, in Consiglio, che la proposta di transazione giunta dagli eredi non fosse a mio avviso ipotesi praticabile e, non avendo avuto modo di approfondire gli autorevoli pareri di cui si è fornita l'amministrazione, non ho cambiato idea sull'argomento».
E' di tutta evidenza che sono in gioco interessi economici di grande rilevanza in contrapposizione ad un uso sociale e civico della struttura e degli spazi annessi (circa 2000 metri quadri di terreno adiacente la villa che con il nuovo piano urbanistico risulta edificabile, in quanto zona residenziale di completamento speciale ad alta intensità). Accedere alla transazione, dopo che vi è stato un doppio grado di giudizio, anche in appello, favorevole alle tesi sostenute dal Comune di Trani, per Caffarella non è «ipotesi facilmente praticabile, soprattutto se si è fermi alle proposte del 2010 che prevedevano la rinuncia degli eredi al ricorso in Cassazione contro la sentenza favorevole al Comune e la cessione del Comune di Trani del suolo, ottenendo in cambio la metà del loro valore, peraltro oggetto di differente valutazione peritale di non poco conto tra relazione di parte e accertamento dell'agenzia del territorio».
Caffarella si chiede se è così concreto il rischio di una soccombenza del Comune in un giudizio dinanzi alla Cassazione da giustificare questa scelta. «E come si concilia – incalza il consigliere - questa volontà dell'amministrazione comunale pro-tempore, con gli atti che dal 1980 in poi sono stati compiuti da parte di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute?».
Fu proprio un atto del Consiglio comunale (delibera 33 del 23 gennaio del 1980) ad acconsentire l'accettazione della cosiddetta eredità Guastamacchia nel patrimonio comunale, consistente in una villa con annesso fabbricato da destinare, secondo le volontà del defunto a centro per anziani. E sempre con atto consiliare nel 1989 veniva regolamentato un piano operativo finalizzato all'apertura di un centro aperto polivalente nell'ambito di villa Guastamacchia che per diversi anni assicurò un servizio mensa, lavanderia e stireria, parrucchieria, barberia e pedicure, servizio infermieristico, utilizzando diverse unità lavorative. Durante l'amministrazione Avantario, applicando questo regolamento, si sono realizzati progetti di educazione motoria, laboratori teatrali, attività ricreative e culturali, cineforum e corsi di ballo e musica e si stava lavorando per una piena attuazione del regolamento approvato dal Consiglio comunale.
«Il recente rinnovato interesse – scrive Caffarella - per le sorti della struttura, che per la verità non ha mai mancato in questi anni di essere punto di ritrovo e socializzazione per gli anziani della città, dovrebbe semmai imporre un rinnovato impegno dell'amministrazione comunale per rendere più bella, accogliente e ricca di servizi la struttura, nell'interesse precipuo degli anziani di Trani, così come nelle intenzioni di un benefattore che, forse, sarebbe anche il caso di ricordare nella toponomastica cittadina. Per questi motivi chiedo che l'amministrazione comunale porti a conoscenza dei consiglieri comunali gli atti relativi al contenzioso, perché poi sul futuro dell'area, in relazione alla succitata receda ipotesi di transazione si pronunci l'intero Consiglio, in un dibattito consiliare che chiarisca compiutamente ai cittadini le ragioni delle scelte da farsi in questa zona della città».
E' di tutta evidenza che sono in gioco interessi economici di grande rilevanza in contrapposizione ad un uso sociale e civico della struttura e degli spazi annessi (circa 2000 metri quadri di terreno adiacente la villa che con il nuovo piano urbanistico risulta edificabile, in quanto zona residenziale di completamento speciale ad alta intensità). Accedere alla transazione, dopo che vi è stato un doppio grado di giudizio, anche in appello, favorevole alle tesi sostenute dal Comune di Trani, per Caffarella non è «ipotesi facilmente praticabile, soprattutto se si è fermi alle proposte del 2010 che prevedevano la rinuncia degli eredi al ricorso in Cassazione contro la sentenza favorevole al Comune e la cessione del Comune di Trani del suolo, ottenendo in cambio la metà del loro valore, peraltro oggetto di differente valutazione peritale di non poco conto tra relazione di parte e accertamento dell'agenzia del territorio».
Caffarella si chiede se è così concreto il rischio di una soccombenza del Comune in un giudizio dinanzi alla Cassazione da giustificare questa scelta. «E come si concilia – incalza il consigliere - questa volontà dell'amministrazione comunale pro-tempore, con gli atti che dal 1980 in poi sono stati compiuti da parte di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute?».
Fu proprio un atto del Consiglio comunale (delibera 33 del 23 gennaio del 1980) ad acconsentire l'accettazione della cosiddetta eredità Guastamacchia nel patrimonio comunale, consistente in una villa con annesso fabbricato da destinare, secondo le volontà del defunto a centro per anziani. E sempre con atto consiliare nel 1989 veniva regolamentato un piano operativo finalizzato all'apertura di un centro aperto polivalente nell'ambito di villa Guastamacchia che per diversi anni assicurò un servizio mensa, lavanderia e stireria, parrucchieria, barberia e pedicure, servizio infermieristico, utilizzando diverse unità lavorative. Durante l'amministrazione Avantario, applicando questo regolamento, si sono realizzati progetti di educazione motoria, laboratori teatrali, attività ricreative e culturali, cineforum e corsi di ballo e musica e si stava lavorando per una piena attuazione del regolamento approvato dal Consiglio comunale.
«Il recente rinnovato interesse – scrive Caffarella - per le sorti della struttura, che per la verità non ha mai mancato in questi anni di essere punto di ritrovo e socializzazione per gli anziani della città, dovrebbe semmai imporre un rinnovato impegno dell'amministrazione comunale per rendere più bella, accogliente e ricca di servizi la struttura, nell'interesse precipuo degli anziani di Trani, così come nelle intenzioni di un benefattore che, forse, sarebbe anche il caso di ricordare nella toponomastica cittadina. Per questi motivi chiedo che l'amministrazione comunale porti a conoscenza dei consiglieri comunali gli atti relativi al contenzioso, perché poi sul futuro dell'area, in relazione alla succitata receda ipotesi di transazione si pronunci l'intero Consiglio, in un dibattito consiliare che chiarisca compiutamente ai cittadini le ragioni delle scelte da farsi in questa zona della città».