«Hanno cercato di bruciare vivi i randagi», l'episodio tra sabato e domenica
La denuncia del consigliere comunale Raffaella Merra. Distrutte le cucce
lunedì 28 settembre 2015
8.33
Hanno dato fuoco alle cucce di fortuna costruite per i cani randagi di via Duchessa d'Andria, probabilmente con l'obiettivo di ucciderli. Chi pensava che la notte tra sabato e domenica fosse passata senza "problemi", si sbagliava. Ecco cosa è accaduto alla periferia di Trani, dove, secondo quanto riferitoci da alcuni volontari che si occupano di cani randagi, qualcuno ha appiccato il fuoco alle cucce che loro avevano costruito come riparo per gli animali.
La scoperta è stata fatta nella mattinata di domenica, quando arrivati sul posto per portare cibo ai cani della zona, gli stessi volontari si sono trovati di fronte ad un cumulo di cenere, esattamente come si può vedere dalle fotografie. La prima preoccupazione, naturalmente, è stata per gli animali: il pensiero che qualcuno potesse essere rimasto intrappolato nel rogo. Fortunatamente nessuno dei cani, in quel momento, era all'interno delle cucce o quantomeno sono riusciti a scappare quando il fuoco è stato acceso.
Tanta la rabbia, immediato lo sfogo: «Hanno cercato di uccidere i randagi della zona – ha detto Raffaella Merra, consigliere comunale e volontaria -, hanno appiccato il fuoco bruciando le cucce che i volontari avevano costruito con tanto amore e sacrificio. Forse speravano che i cani dormissero così da poterli bruciare vivi.
Una vergogna - ha continuato Merra -. È arrivato il momento che l'amministrazione ma soprattutto il sindaco si occupi anche della problematica randagismo. I cani per legge sono di sua proprietà. Se nulla verrà fatto per tutelare i cani, mi vedrò costretta a fare denuncia per abbandono e incuria di animali. Questa città è diventata invivibile».
La scoperta è stata fatta nella mattinata di domenica, quando arrivati sul posto per portare cibo ai cani della zona, gli stessi volontari si sono trovati di fronte ad un cumulo di cenere, esattamente come si può vedere dalle fotografie. La prima preoccupazione, naturalmente, è stata per gli animali: il pensiero che qualcuno potesse essere rimasto intrappolato nel rogo. Fortunatamente nessuno dei cani, in quel momento, era all'interno delle cucce o quantomeno sono riusciti a scappare quando il fuoco è stato acceso.
Tanta la rabbia, immediato lo sfogo: «Hanno cercato di uccidere i randagi della zona – ha detto Raffaella Merra, consigliere comunale e volontaria -, hanno appiccato il fuoco bruciando le cucce che i volontari avevano costruito con tanto amore e sacrificio. Forse speravano che i cani dormissero così da poterli bruciare vivi.
Una vergogna - ha continuato Merra -. È arrivato il momento che l'amministrazione ma soprattutto il sindaco si occupi anche della problematica randagismo. I cani per legge sono di sua proprietà. Se nulla verrà fatto per tutelare i cani, mi vedrò costretta a fare denuncia per abbandono e incuria di animali. Questa città è diventata invivibile».