Hannukkah: in piazza Scolanova la Festa della Luce ha unito in una unica preghiera di Pace
La solennità celebrata dal rabbino Cesare Moscati della comunità ebraica di Napoli, cui è legata la nostra sinagoga
sabato 16 dicembre 2023
12.07
In queste feste Piazza Scolanova sembra davvero una piazza della Luce, con quella cassa armonica al centro pronta a ospitare il linguaggio universale della musica, quella che arriva direttamente al cuore e all'anima senza barriere di alcun tipo; e quel reticolo di illuminazione delicato e intenso che dalle viuzze del centro storico culmina lì, ai piedi della piccola Sinagoga, restituita al proprio culto originario esattamente come avvenne per il tempio di Salomone, dove si realizzò il miracolo dell'olio Santo che resistette per otto giorni, il tempo della purificazione e della riconsacrazione a Dio dopo l'imposizione del paganesimo. Giovedì sera questo miracolo è stato celebrato nell'ultimo giorno della Hannukkah, alla presenza del rabbino Cesare Moscati - responsabile della sinagoga di Trani giunto per l'occasione da Napoli - e di una piccola folla di un centinaio di persone che ha assistito all'accensione degli otto lumi che ricordano quegli otto giorni di rinascita del tempio grazie a una piccola fiammella di olio puro che non aveva mai cessato di ardere. Mai come in questo periodo -attraversato da tragedie che c'eravamo illusi non dovessero avvenire mai più e che coinvolgono il popolo ebreo e il popolo palestinese, elevare tutti insieme un canto di pace, a quel "Padre nostro che sei nei cieli ", "Dio di misericordia e amore" invocato nelle preghiere di ebrei, cattolici, musulmani, in nome di una pace che dovrebbe solo unire- seppur nei modi diversi in cui ognuno vive la propria fede - è apparso un momento di autentica speranza e profonda emozione per tutti i presenti. E quella difficoltà del tenere accese contemporaneamente tutte le candele, spente ora l'una ora l'altra, poi riaccese e poi spente di nuovo ma poi durante la preghiera del rabbino finalmente a brillare insieme dal grande candelabro su cui spicca lo scudo di David, è apparsa davvero come la difficoltà di tenere in piedi la luce contro le tenebre.
Un momento buio della nostra storia in cui quel "Havenu Shalom Alechem", "Che sia la pace nel mondo", cantato tutti insieme, prima in ebraico e poi in italiano -anche con il gruppo di giovani scout che era presente e per cui questo canto è quasi un inno - ha preso un suono potente e unico in un cuore solo di quella piazzetta: che alla fine la Luce l'aveva anche nel riflesso delle pozzanghere della pioggia che era caduta fino a poco prima, a ricordare che "dai diamanti non nasce nulla" , come recitano i versi di una celebre canzone - ma dal fango possono davvero rinascere fiori, e speranza, e pace.
Con grande commozione hanno partecipato alla cerimonia anche il sindaco Amedeo Bottaro - cui è stato dato il compito di accendere il cero centrale della hanukkah - la consigliera comunale Irene Cornacchia, delegata del progetto di riqualificazione del quartiere ebraico e Don Gaetano Lops, in quanto vicario del Vescovo, a testimonianza dello spirito ecumenico che da sempre ha caratterizzato la nostra Città.
Un momento buio della nostra storia in cui quel "Havenu Shalom Alechem", "Che sia la pace nel mondo", cantato tutti insieme, prima in ebraico e poi in italiano -anche con il gruppo di giovani scout che era presente e per cui questo canto è quasi un inno - ha preso un suono potente e unico in un cuore solo di quella piazzetta: che alla fine la Luce l'aveva anche nel riflesso delle pozzanghere della pioggia che era caduta fino a poco prima, a ricordare che "dai diamanti non nasce nulla" , come recitano i versi di una celebre canzone - ma dal fango possono davvero rinascere fiori, e speranza, e pace.
Con grande commozione hanno partecipato alla cerimonia anche il sindaco Amedeo Bottaro - cui è stato dato il compito di accendere il cero centrale della hanukkah - la consigliera comunale Irene Cornacchia, delegata del progetto di riqualificazione del quartiere ebraico e Don Gaetano Lops, in quanto vicario del Vescovo, a testimonianza dello spirito ecumenico che da sempre ha caratterizzato la nostra Città.