I giovani Tranesi dell'UDC interrogano i loro referenti istituzionali

Ci e’ sembrato doveroso, nel pieno dell’ennesima crisi amministrativa del governo Tarantini

sabato 7 ottobre 2006
Ci e' sembrato doveroso, nel pieno dell'ennesima crisi amministrativa del governo Tarantini, interessarci delle vicende che hanno determinato le dimissioni irrevocabili del primo cittadino.
In primis, e' emersa una distorta informazione mediatica che ha creato confusione nell'opinione pubblica determinando una netta divisione tra gli stessi aderenti alla c.d.l..
Ci siamo accorti che una classe politica improvvisata e irresponsabile, votata per amministrare, in un momento particolare per la nostra citta', si trova ora divisa, senza mai aver interloquito e senza mai aver coinvolto i partiti storici che hanno dato vita ad un'entusiasmante vittoria elettorale nel 2003. La decisione scellerata di fidarsi di una maggioranza di consiglieri comunali anziche' ricercare riferimenti certi nei partiti, ha determinato l'incontrollabilita' della massima assise comunale.
Ancora oggi, in quanto attivisti di partito e cittadini attenti alle vicende politiche e amministrative, siamo in attesa di conoscere quali ricatti abbia subito il primo cittadino. L'unico ricatto posto in essere e' quello subito dal consigliere comunale Trimini', assente dall'aula in occasione della votazione del piano urbanistico generale, dove per stessa esternazione del sindaco "chi non votava era fuori dalla maggioranza."
Il voto e' libero e come tale non puo' essere condizionato da radicali imposizioni estorsive. l'u.d.c. e' un partito della maggioranza ed il contrario non puo' determinarlo ne' il sindaco ne'alcuni consiglieri comunali, novelli giullari della politica locale, ma solo l'elettorato chiamato nel maggio del 2003 ad identificare la nuova classe politica.
E' bene comunque precisare, che in occasione del preconsiglio convocato dal sindaco, il consigliere Trimini' capogruppo consiliare u.d.c., senza ricorrere a particolari giochi di prestigio, aveva richiesto alla presenza delle altre forze politiche di maggioranza, di posticipare la discussione del p.u.g. di un mese, di rimuovere le eventuali illegitimita' emerse durante il dibattito, di approfondire alcune tematiche generate dalla divulgazione di ben tre bozze di piano differenti tra loro, di coinvolgere le minoranze, trattandosi di argomento non riconducibile ad una sola parte politica ma di interesse generale e come tale richiedeva di raccogliere il maggiore consenso consiliare.
La risposta lapidaria del sindaco e' stata: la richiesta non e' accoglibile.
In circa tre anni di amministrazione il partito ha dimostrato enorme senso di responsabilita' votando la fiducia su tutti i provvedimenti dell'amministrazione, pur in presenza di macroscopiche eccezioni sollevate dalla minoranza.
ma oggi dopo oltre tre anni di amministrazione l'u.d.c., si interroga se tanta fiducia sia stata meritata.
Il disavanzo di amministrazione di amet spa e amiu, la mancata riorganizzazione dell'uffici amministrativi e del personale, qualsiasi assenza di politica economica che generi occupazione, non sono compensati dalle visibili opere pubbliche, se si considera che per la loro realizzazione e' necessario mentalmente ricondursi a progetti delle scorse amministrazioni e a risorse finanziare cercate e ottenute dal rag. Sergio de Feudis, assessore u.d.c. alle finanze, esonerato dall'incarico, ufficialmente in quanto venuto meno il rapporto fiduciario, di fatto quale ritorsione per l'assenza del capogruppo u.d.c. Trimini' in occasione dell'adozione del p.u.g..
E' evidente che anche qui siamo in attesa di conoscere l'episodio che ha fatto venire meno il rapporto di fiducia.
se i fatti sono questi, sono giuste le dimissioni del sindaco.
In caso contrario, un confronto pubblico con l'u.d.c. e' auspicabile per evitare qualsiasi vittimismo e strumentalizzazione che nuocerebbe al rilancio politico della coalizione in vista di importanti appuntamenti amministrativi anche provinciali.
per i giovani u.d.c. – il segretario Andrea Catino