I "paletti della discordia" costati 3.500 euro
Nella spesa inclusi anche cartelli per la balneazione
giovedì 17 settembre 2015
7.52
Sono costati, per la precisione, 3.457 euro i "paletti della discordia", istallati il 26 agosto scorso per iniziativa del dirigente delegato alla Polizia Locale, l'ingegner Giovanni Didonna, e del maresciallo capo Pasquale Pagano, del corpo della Municipale di Trani. La spesa, annoverata tra quelle relative alla protezione civile e agli interventi per la salvaguardia della pubblica utilità, per cui sono stanziati complessivamente al momento 20.000 euro, comprende anche l'istallazione delle medesime strutture alla Baia dei Pescatori e la posa in opera di dieci cartelli, concernenti la balneazione, lungo le zone di mare della città. Parte dei fondi utilizzati, si legge nella determinazione di spes, provengono dai proventi delle multe. Titolare del lavoro la ditta "Grande Vittoria" Sas, di Lavello.
L'istallazione dei paletti aveva da subito suscitato una polemica tra l'opposizione, che ha evidenziato dei problemi nel posizionamento degli apparati, e l'amministrazione, che aveva effettuato la prova pratica con un disabile provvisto, evidentemente, di carrozzina troppo snella. La comunicazione della spesa ha subito acceso gli animi del consigliere Raimondo Lima, che in serata si è fatto ritrarre con un cartello recante la spesa dell'intero provvedimento. Viste le motivazioni fornite dal Comune attraverso il documento poco citato, difficile affermare che la spesa non fosse necessaria. Che il lavoro potesse essere realizzato meglio, però, rimane indubbio.
L'istallazione dei paletti aveva da subito suscitato una polemica tra l'opposizione, che ha evidenziato dei problemi nel posizionamento degli apparati, e l'amministrazione, che aveva effettuato la prova pratica con un disabile provvisto, evidentemente, di carrozzina troppo snella. La comunicazione della spesa ha subito acceso gli animi del consigliere Raimondo Lima, che in serata si è fatto ritrarre con un cartello recante la spesa dell'intero provvedimento. Viste le motivazioni fornite dal Comune attraverso il documento poco citato, difficile affermare che la spesa non fosse necessaria. Che il lavoro potesse essere realizzato meglio, però, rimane indubbio.