Ici e Tarsu, il servizio che nessuno vuole

I Verdi chiedono al Comune di assumere una decisione definitiva sulla gara

sabato 16 febbraio 2008
Chiarire la questione dell'affidamento del servizio di gestione di Ici e Tarsu e avviare un'azione di responsabilità nei confronti di chi è "responsabile" dell'aggiudicazione della gara alla società Ipe spa. A chiederlo sono i Verdi di Trani, che sollecitano l'amministrazione ad esprimesi sulla vicenda dopo il "parere pro veritate" reso da un avvocato amministrativista, secondo il quale il procedimento ad evidenza pubblica seguito per l'affidamento dei servizi è il "…risultato di una incontrovertibile aberrazione e di una evidente discrasia". Il consulente dice ancora: "… hanno finito per essere penalizzate offerte contenenti un ribasso doppio rispetto a quello della ditta dichiarata vincitrice". La questione è alquanto ingarbugliata e a mettere in dubbio la gara, espletata dall'amministrazione commissariale, era stato l'assessore alle Finanze.
«La gara per l'affidamento della gestione dei servizi riguardanti l'Ici e la Tarsu infatti è stata aggiudicata (con determinazione dirigenziale n. 120 del 31.7.2007) alla Ipe spa. Essa seguiva a un atto di indirizzo dettato dal commissario straordinario (con la delibera n. 5 del 21 febbraio 2007) per esternalizzare le attività concernenti la sola Ici.
Nonostante ciò il dirigente della ripartizione competente, con atto autonomo, provvedeva a predisporre un bando di gara esteso anche alle attività riguardanti la gestione della riscossione della Tarsu. Aggiudicata la gara sin dal 31 luglio 2007, tuttavia, l'amministrazione Tarantini non ha mai provveduto a stipulare il contratto con la società aggiudicataria poiché nel frattempo l'assessore alle Finanze ed al Bilancio aveva sollevato perplessità in ordine alle caratteristiche del bando di gara. Nelle settimane scorse, proprio per questo motivo si erano rincorse voci di dimissioni dello stesso assessore.
E, infatti, l'amministrazione ha deciso di affidare a un avvocato amministrativista il compito di predisporre un "parere pro-veritate" per capire le modalità con le quali si è svolta la procedura amministrativa di affidamento del servizio.
Nel parere si legge anche che: "…Le rilevate incongruenze sono tutte ascrivibili ad atti e comportamenti posti in essere dall'ente…. l'autotutela bene avrebbe potuto e dovuto essere invocata ed esercitata (per la revoca della gara) tra il momento dell'aggiudicazione provvisoria e quello dell'aggiudicazione definitiva e non certo dopo che si era anche stratificato un preavviso di stipula del contratto". Ma soprattutto il consulente sollecita l'adozione sollecita di un atto di indirizzo che chiarisca le volontà del Comune relativamente alla gara.

I commenti, negativi, sulle modalità di gestione della vicenda – dice il capogruppo dei Verdi, Michele di Gregorio - potrebbero sprecarsi e certamente coinvolgerebbero anche il commissario straordinario ed il dirigente che hanno provveduto alla costruzione del bando di gara, non dimenticando, tuttavia, che l'aggiudicazione è avvenuta quando era già abbondantemente in carica l'attuale amministrazione. Riteniamo, inoltre, che in linea di principio il servizio, poiché non presenta singolari e complesse problematiche, debba esser gestito all'interno della struttura comunale ciò con grande risparmio e garanzia di efficienza. Ma soprattutto, alla luce dei clamorosi rilievi evidenziati dal consulente (costato anch'esso alla collettività) riteniamo – conclude di Gregorio – crediamo sia il caso che l'amministrazione renda manifesta la propria volontà in ordine al guazzabuglio creatosi.»