Ici, Triminì sfida Pappolla al confronto pubblico
Il capogruppo della DC replica all'assessore. «Quando la bella ragazza non sa ballare, dice che l’orchestra non sa suonare»
sabato 5 marzo 2011
12.02
«Quando la bella ragazza non sa ballare, dice che l'orchestra non sa suonare». Domenico Triminì, capogruppo della Democrazia cristiana replica all'assessore de La Puglia prima di tutto, Nicola Pappolla, sulla vicenda degli accertamenti Ici, si dichiara «pronto ad un confronto pubblico sul tema» ed invita il sindaco a revocare l'incarico all'assessore.
«Non da spettatori abbiamo assistito alla demagogica pre-elettorale replica dell'assessore alle finanze in merito alla vicenda Ici 2005. Non soddisfatto dei disguidi provocati ai contribuenti tranesi, continua imperterrito a lanciare proclami della peggiore specie, illudendo non solo la sua stessa maggioranza, tanto da indurla a deliberare le sue fantasie, ma traendo in inganno anche coloro i quali in buona fede recepiscono informazioni a mezzo stampa non veritiere. In realtà anche altri consiglieri comunali, di minoranza e non, avevano avanzato perplessità in merito all'operato dell'assessore. Negli ultimi cinque anni con la gestione Tributi Italia & company sono stati procurati gravi danni alle casse comunali e all'intero sistema di accertamento e riscossione dei tributi, tanto da interessare la giustizia ordinaria e contabile. Non è forse riconducibile alla sua parte politica la predetta società di riscossione e accertamento? E tutto quello che ci ha propinato con la sua nota non è stato causato dalle inadempienze contrattuali della citata società Tributi Italia? E' dato sapere che fine ha fatto la banca dati costata una fortuna in termini di energia e aggi corrisposti, trattenuta indebitamente da Tributi Italia?».
Triminì entra in tackle sull'esponente in giunta del partito di Fitto: «L'assessore non è stato particolarmente brillante quando era revisore dei conti per il centrosinistra, non brilla oggi in qualità di delegato del dicastero finanze del centrodestra. Il novello mago della finanza locale non ci erudisce, dall'alto del suo sapere, a quale disposizione si devono attenere i contribuenti per l'annullamento degli accertamenti ici 2005. Ci ha pensato, in ultimo, il nuovo emancipato dirigente alla terza ripartizione a mettere una toppa che è peggiore del buco, dicendo che i termini per impugnare l'atto di accertamento in commissione tributaria possono essere sospesi esclusivamente previa presentazione al Comune di Trani d' istanza di accertamento con adesione. La scoperta dell'acqua calda ha fatto meno scalpore. Chiedo: quale tesi ha sposato il dirigente? La mia o quella dell'assessore in carica? In sostanza ha confermato la legittimità degli accertamenti inviati il 31 dicembre scorso».
Triminì chiede un segnale al sindaco: «Abbiamo dismesso oramai da diverso tempo l'anello al naso e siamo stufi di vedere impuniti i numerosi personaggi che, intorno alla gestione dei tributi, hanno costruito le campagne elettorali. La demagogia dell'assessore non può influenzare la convinzione che il consumatore leso nei suoi diritti di evasore sia paragonabile al contribuente onesto il quale partecipa con il suo obolo al buon andamento della cosa pubblica. Dimentica, inoltre, l'improvvido Pappolla, che, da diversi anni, assurge con disinvolta negligenza al suo mandato, e se solo ravvisa fatti penalmente rilevanti ha il dovere come amministratore cittadino di rivolgersi alle autorità competenti. Un antico detto popolare recita: quando la bella ragazza non sa ballare, dice che l'orchestra che non sa suonare. Sindaco, da Lei ci aspettiamo un sussulto di orgoglio: restituisca agli affetti familiari Pappolla: quanto meno limiterà i danni. All'onorevole assessore offro la disponibilità per un confronto pubblico sul tema e magari approfitteremo dell'occasione per rendere edotti i convenuti su come sospendere le cartelle Ici dell'anno 2006 a parenti e amici».
«Non da spettatori abbiamo assistito alla demagogica pre-elettorale replica dell'assessore alle finanze in merito alla vicenda Ici 2005. Non soddisfatto dei disguidi provocati ai contribuenti tranesi, continua imperterrito a lanciare proclami della peggiore specie, illudendo non solo la sua stessa maggioranza, tanto da indurla a deliberare le sue fantasie, ma traendo in inganno anche coloro i quali in buona fede recepiscono informazioni a mezzo stampa non veritiere. In realtà anche altri consiglieri comunali, di minoranza e non, avevano avanzato perplessità in merito all'operato dell'assessore. Negli ultimi cinque anni con la gestione Tributi Italia & company sono stati procurati gravi danni alle casse comunali e all'intero sistema di accertamento e riscossione dei tributi, tanto da interessare la giustizia ordinaria e contabile. Non è forse riconducibile alla sua parte politica la predetta società di riscossione e accertamento? E tutto quello che ci ha propinato con la sua nota non è stato causato dalle inadempienze contrattuali della citata società Tributi Italia? E' dato sapere che fine ha fatto la banca dati costata una fortuna in termini di energia e aggi corrisposti, trattenuta indebitamente da Tributi Italia?».
Triminì entra in tackle sull'esponente in giunta del partito di Fitto: «L'assessore non è stato particolarmente brillante quando era revisore dei conti per il centrosinistra, non brilla oggi in qualità di delegato del dicastero finanze del centrodestra. Il novello mago della finanza locale non ci erudisce, dall'alto del suo sapere, a quale disposizione si devono attenere i contribuenti per l'annullamento degli accertamenti ici 2005. Ci ha pensato, in ultimo, il nuovo emancipato dirigente alla terza ripartizione a mettere una toppa che è peggiore del buco, dicendo che i termini per impugnare l'atto di accertamento in commissione tributaria possono essere sospesi esclusivamente previa presentazione al Comune di Trani d' istanza di accertamento con adesione. La scoperta dell'acqua calda ha fatto meno scalpore. Chiedo: quale tesi ha sposato il dirigente? La mia o quella dell'assessore in carica? In sostanza ha confermato la legittimità degli accertamenti inviati il 31 dicembre scorso».
Triminì chiede un segnale al sindaco: «Abbiamo dismesso oramai da diverso tempo l'anello al naso e siamo stufi di vedere impuniti i numerosi personaggi che, intorno alla gestione dei tributi, hanno costruito le campagne elettorali. La demagogia dell'assessore non può influenzare la convinzione che il consumatore leso nei suoi diritti di evasore sia paragonabile al contribuente onesto il quale partecipa con il suo obolo al buon andamento della cosa pubblica. Dimentica, inoltre, l'improvvido Pappolla, che, da diversi anni, assurge con disinvolta negligenza al suo mandato, e se solo ravvisa fatti penalmente rilevanti ha il dovere come amministratore cittadino di rivolgersi alle autorità competenti. Un antico detto popolare recita: quando la bella ragazza non sa ballare, dice che l'orchestra che non sa suonare. Sindaco, da Lei ci aspettiamo un sussulto di orgoglio: restituisca agli affetti familiari Pappolla: quanto meno limiterà i danni. All'onorevole assessore offro la disponibilità per un confronto pubblico sul tema e magari approfitteremo dell'occasione per rendere edotti i convenuti su come sospendere le cartelle Ici dell'anno 2006 a parenti e amici».