Il bassorilievo degli Statuti Marittimi danneggiato da vandali
Graffiti colorati hanno rivinato l'opera restaurata nel luglio 2013
lunedì 5 maggio 2014
7.58
Scritte incomprensibili, graffiti senza senso, appare così il Bassorilievo degli Statuti Marittimi sito in Piazza Quercia: dalle foto è ben visibile come qualcuno si sia divertita a scrivere con diversi colori su uno dei patrimoni artistici più importanti di Trani. È passato quasi un anno dal luglio 2013, quando l'opera venne smontata, portata a Roma e sottoposta ad un trattamento particolare per eliminare le ossidazioni. Adesso quello che dovrebbe essere eliminato è causato dalla mano dell'uomo e non da un fenomeno strettamente naturale come in passato: le scritte rappresentano evidentemente una mancanza di rispetto verso la storia della nostra città e verso i significati che il bassorilievo rappresenta.
Era il 1963 quando il bassorilievo fu realizzato e posizionato in piazza Quercia in occasione del nono centenario degli Ordinamenta Maris: dopo 51 anni l'inciviltà di alcuni ha danneggiato un patrimonio artistico di alto valore, non solo culturale ma anche economico visto che per l'intervento di restauro nel 2013 furono spesi soldi pubblici. Questa "bravata" dei vandali potrebbe costare caro non solo all'immagine della città, ma anche alle casse comunali nel caso l'amministrazione optasse per l'intervento di eliminazione delle scritte. Una domanda tuttavia sorge spontanea: che fine ha fatto la catena monumentale che un tempo delimitava l'area del monumento? Sicuramente non rappresentava un protezione invalicabile, ma era da deterrente per chi avesse voglia di avvicinarsi.
In molti casi, come capitato adesso al bassorilievo ma è successo in passato anche alla Cattedrale e ad altri monumenti, non ci si rende conto del valore di queste opere e, per ignoranza o per incuria, si finisce per danneggiarle o imbrattarle a discapito dell'intera comunità cittadina.
Era il 1963 quando il bassorilievo fu realizzato e posizionato in piazza Quercia in occasione del nono centenario degli Ordinamenta Maris: dopo 51 anni l'inciviltà di alcuni ha danneggiato un patrimonio artistico di alto valore, non solo culturale ma anche economico visto che per l'intervento di restauro nel 2013 furono spesi soldi pubblici. Questa "bravata" dei vandali potrebbe costare caro non solo all'immagine della città, ma anche alle casse comunali nel caso l'amministrazione optasse per l'intervento di eliminazione delle scritte. Una domanda tuttavia sorge spontanea: che fine ha fatto la catena monumentale che un tempo delimitava l'area del monumento? Sicuramente non rappresentava un protezione invalicabile, ma era da deterrente per chi avesse voglia di avvicinarsi.
In molti casi, come capitato adesso al bassorilievo ma è successo in passato anche alla Cattedrale e ad altri monumenti, non ci si rende conto del valore di queste opere e, per ignoranza o per incuria, si finisce per danneggiarle o imbrattarle a discapito dell'intera comunità cittadina.