Il canto del cigno della biblioteca comunale
Scade oggi l'appalto di gestione. Nessuna proroga all'orizzonte
mercoledì 15 aprile 2015
7.09
C'era una volta, nella città di Trani, una biblioteca comunale diventata centro di aggregazione culturale, un luogo ricco di persone, che l'affollavano per studiare, informarsi, connettersi, proporre e realizzare eventi, come l'ultimo, affollatissimo, con il figlio di Perlasca. È obbligatorio parlare al passato perché tutto questo non c'è già più. Scadono oggi le ultime ore a disposizione della cooperativa Imago, titolare della gestione della struttura. Formalmente, da domani, il personale non sarà più in carica. Tutti i servizi accessori di quel luogo spariranno: dal servizio prestiti alle fotocopie, dalle scansioni alle postazioni dove connettersi ad internet. Quella che doveva essere la via d'uscita più blanda, per Palazzo di Città, non è più realizzabile: l'affidamento diretto nelle more della realizzazione del nuovo bando di gara non è più realizzabile, stando a quanto dichiarato ieri dal commissario Iaculli in base all'interpretazione delle prescrizioni della Corte dei Conti.
Purtroppo non sarà l'unico servizio comunale a sparire, ma sicuramente sarà quello per cui si è lottato meno. Mentre il "picchettaggio", presso il Comune, di altre cooperative ha permesso di garantire, seppure in forme ridotte, la continuità del servizio, per la biblioteca Trani non ha mosso un dito: da ottobre i solleciti, in vista della scadenza dell'affidamento, sono rimasti inevasi. Realisticamente, fino al termine di aprile, Imago garantirà le operazioni necessarie alla tutela del patrimonio librario e non. A seguire, per scongiurare l'interruzione del servizio pubblico, le chiavi verranno affidate a qualche dipendente del Comune, che potrà garantire l'apertura della sala studio e poco altro. Certamente non il servizio erogato da cinque persone, come da gestione a pieno regime.
Tralasciando il fattore umano e la barbara gestione di quest'ultimo, che ha portato i lavoratori a sperare fino a ieri pomeriggio, rincuorati dai dirigenti comunali fino alla "doccia fredda" di ieri, la sconfitta è grave sul piano politico: nessuno ha saputo salvaguardare uno dei pochi beni cittadini tirato a lucido. Un posto in cui, qualche settimana fa, un professore dell'Università di Bari girava estasiato, incredulo che un ambiente del genere potesse sopravvivere nella provincia pugliese. Le ultime parole famose.
Purtroppo non sarà l'unico servizio comunale a sparire, ma sicuramente sarà quello per cui si è lottato meno. Mentre il "picchettaggio", presso il Comune, di altre cooperative ha permesso di garantire, seppure in forme ridotte, la continuità del servizio, per la biblioteca Trani non ha mosso un dito: da ottobre i solleciti, in vista della scadenza dell'affidamento, sono rimasti inevasi. Realisticamente, fino al termine di aprile, Imago garantirà le operazioni necessarie alla tutela del patrimonio librario e non. A seguire, per scongiurare l'interruzione del servizio pubblico, le chiavi verranno affidate a qualche dipendente del Comune, che potrà garantire l'apertura della sala studio e poco altro. Certamente non il servizio erogato da cinque persone, come da gestione a pieno regime.
Tralasciando il fattore umano e la barbara gestione di quest'ultimo, che ha portato i lavoratori a sperare fino a ieri pomeriggio, rincuorati dai dirigenti comunali fino alla "doccia fredda" di ieri, la sconfitta è grave sul piano politico: nessuno ha saputo salvaguardare uno dei pochi beni cittadini tirato a lucido. Un posto in cui, qualche settimana fa, un professore dell'Università di Bari girava estasiato, incredulo che un ambiente del genere potesse sopravvivere nella provincia pugliese. Le ultime parole famose.