Il Centro Subacqueo di Andria ripulisce il fondale marino di Cala Incina: tra loro anche tranesi

Un'iniziativa di sensibilizzazione al rispetto per l'ambiente

martedì 9 giugno 2020
E' cominciata domenica 7 giugno, vigilia della Giornata Mondiale degli Oceani, la stagione 2020 del Centro Subacqueo di Andria: dodici sub, tra cui anche tranesi, guidati dal responsabile e veterano del sodalizio Giuseppe Bartolomucci, hanno raccolto numerosi rifiuti dal fondale marino di Cala Incina, incantevole insenatura al confine tra Monopoli e Polignano a Mare caratterizzata dalla presenza di una torre omonima (costruita nel XVI secolo dai Saraceni) e nascosta da un'alta scogliera.

Lenze, piombo, pile, tagliaunghie, candele, plastica in grande quantità e molto altro è il (purtroppo) ricco raccolto che il Centro Subacqueo andriese ha estratto dalle profondità del mare: un'iniziativa che i sub andriesi hanno già svolto in passato, sia per conto proprio che in occasione di giornate nazionali volte alla sensibilizzazione contro il preoccupante fenomeno dell'abbandono dei rifiuti nelle acque. Un comportamento, quello dei volontari amanti del mare, che vuole fungere da esempio per tutti, affinchè si ponga un freno all'inciviltà umana che uccide tantissime specie animali marine, alcune delle quali ormai in via di estinzione proprio a causa del nostro sconsiderato comportamento.

Tra le attività del Centro Subacqueo di Andria oltre a corsi e immersioni organizzate a stretto contatto con la biodiversità marina, occupa un posto in primo piano il rispetto per l'ambiente, che si concretizza anche con la liberazione di specie animali (in particolare tartarughe) nei mari del nostro territorio, in collaborazione con le autorità competenti.