Il cinema indipendente raccoglie grandi consensi al Circolo “Dino Risi” con “L’uomo che disse no”

Al dibattito ha partecipato anche il regista Mirko Alivernini

lunedì 28 ottobre 2024 11.31
A cura di Adriana Fabrizio
Nel fine settimana la proiezione del film ha attirato molti appassionati di cinema. Dopo la proiezione del film si è tenuto un dibattito sul cinema indipendente e le nuove tecnologie applicate alla produzione cinematografica.
Mirko Alivernini, il regista de "L'uomo che disse no" percorre la strada delle nuove tecnologie applicate alla produzione cinematografica per il suo "L'uomo che disse no". Il film, infatti, è stato girato interamente con un Samsung Galaxy S23 Ultra. Il risultato è stato davvero notevole, con riprese e fotografia di grande pregio; a rendere il film ancora più interessante è stata sicuramente la recitazione magistrale di Massimo Vanni, un professionista di lungo corso, che durante tutta sua carriera ha recitato anche come stuntman. La sfida di Massimo Vanni, in questo film, è stata quella di interpretare un personaggio assolutamente inusuale per lui: abituato ai film di azione, Vanni ha dovuto interpretare il ruolo di Alberto, un anziano pensionato residente in un problematico quartiere di Roma, ammorbato dalla microcriminalità. Dopo un'aggressione subita da un pregiudicato, Alberto decide di denunciare il tutto alle autorità, trovandosi tuttavia abbandonato dalle stesse e subendo ritorsioni a causa della sua querela. È qui che la sua vita arriva ad un bivio: continuare ad affidarsi alle istituzioni o farsi giustizia da sé.
Nella sala gremita del "Dino Risi" molti appassionati di cinema e anche semplicemente persone interessate alla proiezione, hanno potuto ascoltare dalla vivavoce dell'attore protagonista tutto il lavoro e l'impegno profuso dall'intero staff su questa produzione e apprezzare la scommessa – assolutamente riuscita – sulle nuove tecnologie