Il Comune di Trani brucia sul tempo Brunetta
Il regolamento per gli strumenti informatici anticipa la direttiva ministeriale. Vietato Facebook
mercoledì 3 giugno 2009
L'effetto-Brunetta soffia impetuoso, come vento di tramontana, su tutte le pubbliche amministrazioni d'Italia. La cura da cavallo del Ministro, scandita a suon di provvedimenti (popolari o impopolari che siano), prosegue inarrestabile. Dopo la crociata contro i dipendenti fannulloni e la minaccia del medico fiscale per i finti ammalati, il Ministro della Pubblica Amministrazione ha scritto e firmato una direttiva in cui si richiamano regole più rigide per l'esercizio del potere di controllo da parte delle amministrazioni ed i doveri dei dipendenti pubblici nell'utilizzo dei sistemi informatici.
La notizia della direttiva ministeriale è stata battuta dalle agenzie di stampa nello stesso momento in cui il Consiglio Comunale di Trani approvava (unanimemente e senza alcuna discussione di sorta) il regolamento per l'utilizzo dei sistemi informativi del Comune di Trani. Per la prima volta è stato introdotto un regolamento che disciplina l'uso della strumentazione di proprietà dell'Ente, rivolto ai dipendenti (a tempo determinato e indeterminato) ma anche ai consiglieri comunali, agli assessori, ai dirigenti, ai consulenti ed ai fornitori. Brunetta, insomma, è stato battuto sul tempo, anche perché, prima di approdare nell'aula di Palazzo Palmieri, il provvedimento era già stato metabolizzato e sottoposto all'attenzione delle commissioni consiliari interessate.
Il provvedimento, presentato da Traniweb all'indomani dell'approvazione in aula, è in perfetta sintonia con il decreto ministeriale che vieta l'uso privato di Internet in ufficio e disciplina l'uso e le modalità d'uso della connessione on line e dei sistemi informativi.
Fra le caratteristiche salienti del regolamento approvato dal Consiglio Comunale tranese vi è il divieto di uso di programmi diversi da quelli ufficialmente installati dal personale del Ced del Comune di Trani, il divieto di installare autonomamente programmi provenienti dall'esterno, il divieto di connettere autonomamente nuove apparecchiature informatiche (personal computer, notebook, stampanti di rete, supporti rimovibili personali) alla rete LAN comunale.
Riguardo alle e-mail, Brunetta ha invitato le amministrazioni ad esplicitare regole e strumenti. Detto fatto. Nel regolamento licenziato dall'amministrazione c'è tutta una narrativa in materia. È fatto divieto di utilizzare le caselle di posta elettronica per motivi diversi da quelli legati all'attività lavorativa. In questo senso, non si potrà utilizzare la posta elettronica per motivi personali ed utilizzare caselle webmail di posta elettronica personali non preventivamente autorizzate. E' anche proibita la navigazione in Internet per motivi diversi da quelli legati all'attività lavorativa. Internet non potrà essere usato per l'upload o il download di software gratuiti, per la partecipazione a forum non professionali, per l'utilizzo di chat line, di bacheche elettroniche, per la navigazione in social network come Facebook e Myspace e la navigazione in qualunque sito dove si prevede la registrazione anche utilizzando pseudonimi o nickname.
Un regolamento con imponenti restrizioni ma che finora non ha prodotto lamentele e polemiche da parte di dipendenti e sindacati. Dal Comune fanno sapere che, tutte queste limitazioni, hanno una finalità ben precisa: stabilire dei criteri per l'utilizzo dei pc e non causare rallentamenti inutili alla rete LAN comunale.
La notizia della direttiva ministeriale è stata battuta dalle agenzie di stampa nello stesso momento in cui il Consiglio Comunale di Trani approvava (unanimemente e senza alcuna discussione di sorta) il regolamento per l'utilizzo dei sistemi informativi del Comune di Trani. Per la prima volta è stato introdotto un regolamento che disciplina l'uso della strumentazione di proprietà dell'Ente, rivolto ai dipendenti (a tempo determinato e indeterminato) ma anche ai consiglieri comunali, agli assessori, ai dirigenti, ai consulenti ed ai fornitori. Brunetta, insomma, è stato battuto sul tempo, anche perché, prima di approdare nell'aula di Palazzo Palmieri, il provvedimento era già stato metabolizzato e sottoposto all'attenzione delle commissioni consiliari interessate.
Il provvedimento, presentato da Traniweb all'indomani dell'approvazione in aula, è in perfetta sintonia con il decreto ministeriale che vieta l'uso privato di Internet in ufficio e disciplina l'uso e le modalità d'uso della connessione on line e dei sistemi informativi.
Fra le caratteristiche salienti del regolamento approvato dal Consiglio Comunale tranese vi è il divieto di uso di programmi diversi da quelli ufficialmente installati dal personale del Ced del Comune di Trani, il divieto di installare autonomamente programmi provenienti dall'esterno, il divieto di connettere autonomamente nuove apparecchiature informatiche (personal computer, notebook, stampanti di rete, supporti rimovibili personali) alla rete LAN comunale.
Riguardo alle e-mail, Brunetta ha invitato le amministrazioni ad esplicitare regole e strumenti. Detto fatto. Nel regolamento licenziato dall'amministrazione c'è tutta una narrativa in materia. È fatto divieto di utilizzare le caselle di posta elettronica per motivi diversi da quelli legati all'attività lavorativa. In questo senso, non si potrà utilizzare la posta elettronica per motivi personali ed utilizzare caselle webmail di posta elettronica personali non preventivamente autorizzate. E' anche proibita la navigazione in Internet per motivi diversi da quelli legati all'attività lavorativa. Internet non potrà essere usato per l'upload o il download di software gratuiti, per la partecipazione a forum non professionali, per l'utilizzo di chat line, di bacheche elettroniche, per la navigazione in social network come Facebook e Myspace e la navigazione in qualunque sito dove si prevede la registrazione anche utilizzando pseudonimi o nickname.
Un regolamento con imponenti restrizioni ma che finora non ha prodotto lamentele e polemiche da parte di dipendenti e sindacati. Dal Comune fanno sapere che, tutte queste limitazioni, hanno una finalità ben precisa: stabilire dei criteri per l'utilizzo dei pc e non causare rallentamenti inutili alla rete LAN comunale.