Il Comune si riprende un altro immobile: sfrattato il Consorzio del Moscato
L'ente non aveva mai ritirato le chiavi. Corrisposti solo due canoni mensili, persi 41 mila euro
giovedì 21 gennaio 2016
18.43
Continua il giro di vite del Comune di Trani nei confronti degli inquilini insolventi del Comune di Trani. Dopo la clamorosa richiesta di sgombero inoltrata al locale notturno La Lampara, è stata revocata la concessione in fitto del locale in via Statuti Marittimi 16 al Consorzio di Tutela Vino doc Moscato di Trani, precedentemente sede dell'ente. Nel 2012, a seguito dell'approvazione del piano di valorizzazione degli immobili comunali, l'Ufficio Patrimonio aveva affidato al Consorzio il locale, in quanto già comodatario in passato, per un totale di 6 anni, fino al 7 novembre 2018. Il canone, però, veniva fissato a 1.168 euro, comprensivo di una maggiorazione di 77 euro per aver erroneamente corrisposto la tariffa di comodato d'uso invece che quella di locazione e aver accumulato, in questa maniera, circa 5.165 euro di debito in sei mesi.
Il Consorzio, però, nella persona del presidente Francesco Angarano, non ha mai ritirato le chiavi di accesso per l'utilizzo dell'immobile, né il contratto, dall'Ufficio Messi e dall'Ufficio Patrimonio del Comune di Trani, corrispondendo solo due canoni mensili del nuovo importo stabilito. Il locale, quindi, in una centralissima zona del porto di Trani, non è mai stato valorizzato, rimanendo per almeno quattro anni vuoto. Le casse comunali, ora, sperando in un rapido ri-affidamento, vista la strategica posizione, potrebbero tornare a incassare dopo aver perso, in questo arco temporale, circa 41 mila euro.
Il Consorzio, però, nella persona del presidente Francesco Angarano, non ha mai ritirato le chiavi di accesso per l'utilizzo dell'immobile, né il contratto, dall'Ufficio Messi e dall'Ufficio Patrimonio del Comune di Trani, corrispondendo solo due canoni mensili del nuovo importo stabilito. Il locale, quindi, in una centralissima zona del porto di Trani, non è mai stato valorizzato, rimanendo per almeno quattro anni vuoto. Le casse comunali, ora, sperando in un rapido ri-affidamento, vista la strategica posizione, potrebbero tornare a incassare dopo aver perso, in questo arco temporale, circa 41 mila euro.