Il consigliere Ferrante sulle dimissioni del dott. Laurora

«Ha impiegato sette mesi di tempo per comprendere quello che tutti conoscevano»

giovedì 28 febbraio 2008
«Apprendo dagli organi di stampa delle dimissioni del Dr.Laurora dall'incarico di direttore generale del Comune di Trani e certamente non posso dirmi né stupito e né senz'altro rammaricato. Non ricordo quante interrogazioni ed interventi sui mass media ho prodotto in questi mesi sulla nomina del Dg del Comune, ma ricordo di avere sempre espresso dubbi e perplessità sull'iter che ha portato a tale nomina, sulle sovrapposizioni istituzionali che questa comportava e sull'assenza di esperienza di pubblica amministrazione in capo al prescelto. Dubbi e perplessità che i dirigenti e l'amministrazione non hanno mai fugato.
Per non parlare poi dell'accento posto sull'assoluta inutilità di questa figura per il Comune di Trani e del conseguente sperpero di denaro pubblico. Sui motivi personali che avrebbero originato le dimissioni mi astengo da qualsiasi commento rispettando in modo assoluto la parte privata di chi assume cariche pubbliche. Ma dalla lettera di dimissioni del Dg indirizzata al Sindaco sono emersi alcuni aspetti che andrebbero approfonditi.
Il Dg, pagato dai tranesi, ha impiegato sette mesi di tempo per comprendere quello che tutti conoscevano! Al Comune mancano figure intermedie e i dirigenti hanno contratti in proroga: che scoperta! Poi si produce nella descrizione delle difficile situazione degli uffici comunali, delle loro carenze strutturali e si spinge nel raffigurare ipotesi risolutive che egli stesso era stato chiamato a porre in essere. E pensare che il Sig. Sindaco aveva già previsto per lui un premio di risultato, oltre all'indennità regolarmente percepita, e lui invece oggi se ne va.

La situazione a me pare un po'più complessa di quella descritta e coinvolge aspetti non trattati nella missiva: quando dice di aver profuso impegno per coordinare le azioni degli organi di governo con quelle degli organi burocratici credo sicuramente non si riferisse alla sua contrapposizione con l'ex assessore di An, poi revocato dal Sindaco, proprio per questo contrasto con lui. Invece di armonizzare è stato egli stesso foriero di conflittualità. La verità è che la carica di dg è posta al vertice della struttura burocratica dell'ente e l'eccessivo tasso di politicizzazione dell'incarico ha finito per confermarsi come controindicazione fatale.»

Fabrizio Ferrante
Consigliere comunale Socialisti Uniti