Il Consigliere Pina Chiarello risponde al Sindaco
"E'ora che il Sig.Sindaco dichiari pubblicamente se, dove, quando, e come io lo abbia ricattato"
venerdì 6 ottobre 2006
«Cari cittadini, Colleghi Consiglieri, dopo quasi 8 giorni di silenzio dal giorno delle dimissioni del Sig. Sindaco, e dopo aver letto e udito più e più voci, sento il dovere morale ( giacchè quello politico è gia stato più volte espresso dalla mia segreteria provinciale) di chiarire l'altro aspetto di questa vicenda che mi ha lasciata del tutto sconcertata. E' opportuno ripercorrere, per chi l'abbia dimenticato, che il mio ingresso in maggioranza (ero allora nei banchi della opposizione del Governo Tarantini), fu determinato dalla richiesta espressa del sindaco e di altri esponenti politici (conservo ancora il documento sottoscritto), essendo in corso una delicata crisi politica che aveva visto coinvolto il PRI allora diversamente composto. Sia io che l'altro candidato sindaco aderimmo alla richiesta con atto di responsabilità, nella consapevolezza che una crisi di governo avrebbe comportato gravissime conseguenze.
Avendo posto come prioritaria la questione delle politiche sociali mi fu attribuita la facoltà di indicare un assessore al ramo il cui valore può riassumersi nell'essere stato l'unico a vedersi approvato in consiglio un provvedimento all'unanimità. Il lavoro compiuto per l'amministrazione e per la città - pur non condividendo vari aspetti degli indirizzi di governo ( che non ho mai sottoscritto ) – ma soprattutto la serietà del mio impegno a sostenere il Governo Tarantini , si traccia con la mia costante presenza in Consiglio Comunale, con la mia strenue difesa degli obiettivi che il sindaco poneva, ma soprattutto con la mortificazione costante di non poter esprimere su delibere di speciale importanza, alcuna revisione critica – pena " le dimissioni del Sindaco". Così si sono succedute Adunanze Consiliari senza atti e documenti ovvero con atti in extremis, come tante, troppe volte si è gridato dai banchi dell'opposizione.
Il tutto in un clima di difficoltà comunicativa tra tutte le forze politiche che hanno composto il Governo Tarantini e dunque con evidenti e note fibrillazioni ormai costanti. MAI e sottolineo mai ho premuto per visibilità politiche, tanto da accettare che l'assessore alle politiche Sociali, da me indicato, fosse sostituito con altro, di derivazione PRI, perché gli equilibri di Governo fossero resi più stabili. Né MAI ho fatto ricatti. E' ora che il Sig. Sindaco, assumendosene ogni responsabilità, dichiari pubblicamente SE, DOVE, QUANDO e COME io lo abbia ricattato, oppure TACCIA PER SEMPRE. Se la condivisione progettuale di una Città deve tradursi in una richiesta di "atto di fede" alla voluntas sindacale e di altri pochi, se cooperare alla Governabilità deve tradursi in un azzeramento assoluto dell'intelletto del consigliere comunale e nel solo gesto di un'alzata di mano, ebbene rivendico il mio diritto a pensare, a decidere, a criticare scelte sciagurate. Giacchè le visioni dogmatiche si addicono alla religione e non alla politica, perlomeno in un paese dov'è democrazia.» Pina Chiarello
Avendo posto come prioritaria la questione delle politiche sociali mi fu attribuita la facoltà di indicare un assessore al ramo il cui valore può riassumersi nell'essere stato l'unico a vedersi approvato in consiglio un provvedimento all'unanimità. Il lavoro compiuto per l'amministrazione e per la città - pur non condividendo vari aspetti degli indirizzi di governo ( che non ho mai sottoscritto ) – ma soprattutto la serietà del mio impegno a sostenere il Governo Tarantini , si traccia con la mia costante presenza in Consiglio Comunale, con la mia strenue difesa degli obiettivi che il sindaco poneva, ma soprattutto con la mortificazione costante di non poter esprimere su delibere di speciale importanza, alcuna revisione critica – pena " le dimissioni del Sindaco". Così si sono succedute Adunanze Consiliari senza atti e documenti ovvero con atti in extremis, come tante, troppe volte si è gridato dai banchi dell'opposizione.
Il tutto in un clima di difficoltà comunicativa tra tutte le forze politiche che hanno composto il Governo Tarantini e dunque con evidenti e note fibrillazioni ormai costanti. MAI e sottolineo mai ho premuto per visibilità politiche, tanto da accettare che l'assessore alle politiche Sociali, da me indicato, fosse sostituito con altro, di derivazione PRI, perché gli equilibri di Governo fossero resi più stabili. Né MAI ho fatto ricatti. E' ora che il Sig. Sindaco, assumendosene ogni responsabilità, dichiari pubblicamente SE, DOVE, QUANDO e COME io lo abbia ricattato, oppure TACCIA PER SEMPRE. Se la condivisione progettuale di una Città deve tradursi in una richiesta di "atto di fede" alla voluntas sindacale e di altri pochi, se cooperare alla Governabilità deve tradursi in un azzeramento assoluto dell'intelletto del consigliere comunale e nel solo gesto di un'alzata di mano, ebbene rivendico il mio diritto a pensare, a decidere, a criticare scelte sciagurate. Giacchè le visioni dogmatiche si addicono alla religione e non alla politica, perlomeno in un paese dov'è democrazia.» Pina Chiarello