Il lettore nel paradosso delle scelte: mercoledì l'incontro nella biblioteca diocesana
L'iniziativa promossa dall'Ufficio diocesano cultura e comunicazioni sociali
lunedì 2 dicembre 2019
Il 4 dicembre 2019, a Trani, presso la Biblioteca Diocesana (Piazza C. Battisti 16), alle ore 17.30, si terrà il seminario di aggiornamento accreditato dall'Ordine dei giornalisti con due crediti sul tema: "Il lettore nel paradosso delle scelte". L'iniziativa è stata promossa dall'Ufficio diocesano cultura e comunicazioni sociali. Vi interverranno: Saverio Costantino, Elena Lorusso psicologi e psicoterapeuti, Giuseppe Faretra, giornalista.
Succede infatti che sia i media classici, sia i social media conferiscano una gigantesca visibilità a persone, fatti, gruppi deplorevoli. Anzi: più le persone sono spaventose e i fatti sono orribili e raccapriccianti, più ampiamente vengono ripresi, rappresentati, raccontati, commentati, continuamente rilanciati in un vortice tossico e senza fine. Tutto ciò ci appare giustificato: l' indignazione, il biasimo, la deplorazione e la narrazione infinita dell'orrore sono legittimi, doverosi e virtuosi, no? Il dogma ufficiale della libertà nella nuova società globalizzata e iperconnessa stabilisce: "Se vogliamo massimizzare il benessere dei nostri cittadini dobbiamo massimizzare la libertà individuale." Il motivo sta, da un lato, nel fatto che la libertà è in sé stessa un valore, è preziosa, utile, essenziale per gli esseri umani.
Dall'altro sta nel fatto che se siamo liberi, ognuno di noi può agire per proprio conto per fare tutto ciò che massimizzi il suo benessere. Il modo per massimizzare la libertà è massimizzare la scelta. Più scelte le persone hanno, più sono libere, e maggiore è la loro la libertà, maggiore è il loro benessere. Fare giornalismo significa diventare ed essere obiettivi. Molte sono le motivazioni socioculturali e psicologiche per gli scarsi approfondimenti da parte dei lettori dei fatti e delle notizie: la sfida dei professionisti della comunicazione è produrre informazione sul progresso e la giustizia, fidando che raggiunga lontano quanto quella che sparge rabbia, frustrazione e invidia.
«Un altro incontro – spiegano gli organizzatori - di aggiornamento per i giornalisti e gli operatori della comunicazione per conoscere l'evoluzione nelle azioni e nell'attività del lettore. Siamo giunti all'ultimo evento dell'anno e del secondo triennio di formazione continuativa ed obbligatoria per i giornalisti organizzato dall'Ufficio Cultura e Comunicazioni sociali dell'arcidiocesi di Trani Barletta Bisceglie. Nel corso di questi ultimi sei anni, gli eventi di aggiornamento hanno fornito l'opportunità, non solo di aggiornamento e formazione per i giornalisti, ma un'opportunità di incontro tra gli operatori della comunicazione prevalentemente del nostro del nostro territorio e di altre parti d'Italia. E' un servizio gratuito che l'Ufficio offre ai giornalisti con la collaborazione di esperti e professionisti».
Succede infatti che sia i media classici, sia i social media conferiscano una gigantesca visibilità a persone, fatti, gruppi deplorevoli. Anzi: più le persone sono spaventose e i fatti sono orribili e raccapriccianti, più ampiamente vengono ripresi, rappresentati, raccontati, commentati, continuamente rilanciati in un vortice tossico e senza fine. Tutto ciò ci appare giustificato: l' indignazione, il biasimo, la deplorazione e la narrazione infinita dell'orrore sono legittimi, doverosi e virtuosi, no? Il dogma ufficiale della libertà nella nuova società globalizzata e iperconnessa stabilisce: "Se vogliamo massimizzare il benessere dei nostri cittadini dobbiamo massimizzare la libertà individuale." Il motivo sta, da un lato, nel fatto che la libertà è in sé stessa un valore, è preziosa, utile, essenziale per gli esseri umani.
Dall'altro sta nel fatto che se siamo liberi, ognuno di noi può agire per proprio conto per fare tutto ciò che massimizzi il suo benessere. Il modo per massimizzare la libertà è massimizzare la scelta. Più scelte le persone hanno, più sono libere, e maggiore è la loro la libertà, maggiore è il loro benessere. Fare giornalismo significa diventare ed essere obiettivi. Molte sono le motivazioni socioculturali e psicologiche per gli scarsi approfondimenti da parte dei lettori dei fatti e delle notizie: la sfida dei professionisti della comunicazione è produrre informazione sul progresso e la giustizia, fidando che raggiunga lontano quanto quella che sparge rabbia, frustrazione e invidia.
«Un altro incontro – spiegano gli organizzatori - di aggiornamento per i giornalisti e gli operatori della comunicazione per conoscere l'evoluzione nelle azioni e nell'attività del lettore. Siamo giunti all'ultimo evento dell'anno e del secondo triennio di formazione continuativa ed obbligatoria per i giornalisti organizzato dall'Ufficio Cultura e Comunicazioni sociali dell'arcidiocesi di Trani Barletta Bisceglie. Nel corso di questi ultimi sei anni, gli eventi di aggiornamento hanno fornito l'opportunità, non solo di aggiornamento e formazione per i giornalisti, ma un'opportunità di incontro tra gli operatori della comunicazione prevalentemente del nostro del nostro territorio e di altre parti d'Italia. E' un servizio gratuito che l'Ufficio offre ai giornalisti con la collaborazione di esperti e professionisti».