Il Museo della macchina da scrivere di Trani al Tg5
Il servizio per sponsorizzare la storia e le bellezze di Palazzo Ladispoto
sabato 21 ottobre 2017
0.17
Ancora una volta al centro dell'attenzione. A rimanere sedotte, questa volta, sono state le telecamere del Tg5 che questa mattina, durante l'edizione delle 8, ha mandato in onda un servizio interamente dedicato ad una delle più prestigiose collezioni ed esposizioni al mondo della storia della scrittura meccanica: il Museo della macchina per scrivere di Trani.
Il servizio, della giornalista Paola Rivetta, sintetizza in pochi ma emozionanti minuti, la meravigliosa storia sempre viva, affatto impolverata e relegata nel passato, degli strumenti da lavoro che hanno rivoluzionato il mondo della scrittura. Settecento in tutto, cinquecento esposte, quasi tutte attualmente funzionanti e distribuite su due livelli di Palazzo Lodispoto, sede del Polo museale e della Fondazione Seca, in piazza Duomo, una delle piazze più belle d'Italia.
«Un lavoro meticoloso di passione e ricerca di un visionario», ecco come la Rivetta definisce l'opera messa in piedi di Natale Pagano, fondatore di una storia senza eguali. Dal 1873 fino agli anni '90 del '900 il Museo della Macchina per Scrivere racconta anno dopo anno, l'evoluzione della storia e della quotidianità di ognuno, fino alle macchine per scrivere elettroniche, e al tramonto, con l'avvento dei computer.
Un emozionante risveglio, dunque, quello di oggi, in un venerdì nuvoloso in cui comunque splende il sole dell'entusiasmo e della volontà di lavorare per i visitatori e per tutti coloro che varcando la soglia del palazzo, tra sorrisi e stupore, descrive, attraverso i propri occhi, l'esperienza di un viaggio nel tempo e nella storia, quella storia che conosciamo grazie alla scrittura, a quei tasti saltellanti sotto polpastrelli danzanti al suono di idee da imprimere e tramandare, perché il passato non si perda, ma si possa custodire sulla carta e nel cuore.
Il servizio, della giornalista Paola Rivetta, sintetizza in pochi ma emozionanti minuti, la meravigliosa storia sempre viva, affatto impolverata e relegata nel passato, degli strumenti da lavoro che hanno rivoluzionato il mondo della scrittura. Settecento in tutto, cinquecento esposte, quasi tutte attualmente funzionanti e distribuite su due livelli di Palazzo Lodispoto, sede del Polo museale e della Fondazione Seca, in piazza Duomo, una delle piazze più belle d'Italia.
«Un lavoro meticoloso di passione e ricerca di un visionario», ecco come la Rivetta definisce l'opera messa in piedi di Natale Pagano, fondatore di una storia senza eguali. Dal 1873 fino agli anni '90 del '900 il Museo della Macchina per Scrivere racconta anno dopo anno, l'evoluzione della storia e della quotidianità di ognuno, fino alle macchine per scrivere elettroniche, e al tramonto, con l'avvento dei computer.
Un emozionante risveglio, dunque, quello di oggi, in un venerdì nuvoloso in cui comunque splende il sole dell'entusiasmo e della volontà di lavorare per i visitatori e per tutti coloro che varcando la soglia del palazzo, tra sorrisi e stupore, descrive, attraverso i propri occhi, l'esperienza di un viaggio nel tempo e nella storia, quella storia che conosciamo grazie alla scrittura, a quei tasti saltellanti sotto polpastrelli danzanti al suono di idee da imprimere e tramandare, perché il passato non si perda, ma si possa custodire sulla carta e nel cuore.