Il piccolo commercio finanzia la cultura, ma per I Dialoghi di Trani «solo briciole»

Unimpresa: «4mila euro per una manifestazione di questo genere non bastano»

giovedì 30 agosto 2018 2.00
Anche quest'anno la Camera di Commercio di Bari e Bat continua a finanziare la cultura con i soldi dei commercianti, artigiani, imprenditori e comunque con denaro pubblico. Lo fa in varie circostanze dispensando generosamente finanziamenti e compartecipazioni a vari eventi tra i quali ci sono anche i prossimi, imminenti "I Dialoghi di Trani". Facendo appello ad una formula ormai ciclostilata, come riportato in deliberazione di Giunta nr. 85 del 26 luglio 2018, la Camera riconosce un contributo alla prestigiosa manifestazione tranese, di appena quattromila euro.

La formuletta magica è la seguente: "...considerato che tale manifestazione rappresenta per il nostro territorio un appuntamento di grande prestigio culturale a cui parteciperanno personalità di rilievo nazionale ed internazionale, che saranno impegnate in un dialogo stimolante su temi di attualità; delibera di compartecipare alle spese di organizzazione XVII^ edizione dell'iniziativa denominata "I Dialoghi di Trani", che si terrà dal 18 al 23 settembre p.v., erogando all'Associazione culturale di Trani un contributo di euro 4.000,00 a fronte dei 18mila richiesti su un totale di spese di organizzazione ammontanti, in via preventiva, ad euro 115.200,00 dei quali sono previsti euro 99.000,00 per altri contributi pubblici e privati".

Troppo pochi quei 4mila euro per una manifestazione di questo genere, specie se si considera la generosità con la quale la stessa Giunta della Camera di Commercio di Bari continua a finanziare le attività delle stesse Associazioni facenti parte del consiglio camerale e addirittura dello stesso Organo deliberante, in un contesto che andrebbe tutto verificato, anche alla luce di quanto accade ed accaduto, anche recentemente, in altre Camere di Commercio italiane che usavano lo stesso malvezzo e che sono sotto la lente.

La "generosa" Camera di Bari ha finanziato infatti, nell'anno 2018 ma l'andazzo degli anni precedenti è ancor più impressionante, con:
- 20mila euro il "Progetto" di C.N.A. Bari denominato: "Indagine conoscitiva sui fabbisogni legati alla gestione aziendale delle P.M.I.";
- 20mila euro a favore di CONFAPI Puglia per il loro "Progetto" denominato "GDPR: la nuova Privacy per le P.M.I.;
- 30mila euro a favore di U.P.S.A. Confartigianato Bari per il loro "Progetto" denominato "Botteghe didattiche lab in tour, Eco Design e Green Economy - in viaggio verso il Futuro Sostenibile";
- 50mila euro erogati a favore della Coldiretti Bari a sostegno dell'"Evento" denominato "Villaggio Coldiretti" del 27-28-29 aprile 2018 a Bari;
- 30mila euro a favore di Confindustria Bari e Bat per sulla "trasformazione digitale 4.0";
- 30mila euro per il Progetto "Premiazione delle imprese storiche del territorio della camera di commercio di Bari con la premiazione fino a cento costose targhe con altrettanto costosi diplomi di benemerenza;
- 20mila euro a favore di Confapi-Confapi Puglia (delibera regalo di fine anno);
- 60mila euro a favore di Confcommercio Bari e Bat per il loro Progetto "Promozione e sostegno alle attività economiche mediante azioni mirate al Marketing Territoriale", con presentazione di rendiconto addirittura intestato a società di capitali collegate;
- 20mila euro a favore di C.N.A. Area metropolitana di Bari per il Progetto "Indagine conoscitiva sul rispetto della legalità e della sicurezza nel sistema produttivo locale";
- 10mila euro a favore addirittura di una Fondazione denominata "Osservatorio sulla Criminalità nell'Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare. Fondazione con sede a Roma;
- 9.100 euro a favore della C.G.I.L. per il loro Progetto "Ricerca/Indagine sulla domanda e sull'offerta di servizi terziari dei cittadini della città di Bari";
- 20mila euro a favore del CAT Imprendo Puglia – società di capitali collegata e della Confesercenti Terra di Bari, destinati al suo "funzionamento";
- 20mila euro a favore del CAT Imprese Nord Baresi S.R.L. – società di capitali collegata e della Confesercenti BAT, con sede in Trani, a fronte delle iniziative da questa organizzate all'interno dell'Incubatore .

Future Center a Barletta (ripetutamente finanziato con denaro pubblico); per il costosissimo Progetto denominato "Ciao Barletta" (per il quale la città della Disfida ha stanziato fondi esorbitanti) e per altre sedicenti iniziative riconducibili a tale società ma anche assistenza tecnica alla Associazione Confesercenti Bat che è la proprietaria della Società e, si legge nella strana deliberazione, "assistenza tecnica ai Comuni di Andria, Barletta, Trani, Canosa e San Ferdinando per la partecipazione al Bando relativo all'avvio delle attività di costituzione dei Distretti Urbani del Commercio" (una fattispecie tutta da verificare sia nei modi, nei tempi e nella sostanza di tale sostegno);
- 40mila euro, per il Progetto "Mangia la Cultura, Scopri i Sapori, Vivi le Emozioni" con l'erogazione alla Confcommercio Bari e Bat e documentazione di resoconto addirittura a nome della Società di capitali CAT collegata;
- 60mila euro sempre a favore della prestigiosa, onnincassante Organizzazione Confcommercio Bari per attività di "Formazione & Crescita del Sistema delle P.M.I. nella Città Metropolitana di Bari ed in Provincia Bat".

A fronte di tali erogazioni si rileva che un'Associazione che, volutamente nella sua specifica autonomia ed indipendenza, non ha usufruito di un solo euro di contributo pubblico della Camera di Commercio, pur avendo attuato e posto in essere, in autonomia ed in forma di autofinanziamento, tantissimi, riconosciuti e noti Progetti apprezzati e significativi a favore delle Piccole e Media Imprese, è la Unimpresa che, tramite il proprio presidente provinciale Savino Montaruli, esprime il suo pensiero in merito alla vicenda, dichiarando: "i dati parlano da sé. Un sistema spartitorio inconcepibile di fronte ad una Camera di Commercio il cui Presidente, che è anche Presidente di Associazione, lamenta tagli progressivi alle fonti di entrate ed è arrivato persino a chiudere importantissime Sedi distaccate territoriali della Camera di Commercio di Bari e Bat, come quella di Andria, creando enormi disagi all'utenza, nel nome di un mai specificato sistema di riordino e di risparmio, visto che i costi per il mantenimento della sede ricadevano sul comune di Andria e non sulla Camera.

Le cifre autoerogate, invece, sono sotto gli occhi di tutti e quelli sono soldi dei commercianti che versano i loro contributi alla Camera. Anche io lo faccio in qualità di iscritto all'Albo Agenti quindi ne sono doppiamente interessato. Pe quanto riguarda la nostra Organizzazione non abbiamo mai chiesto o usufruito di finanziamenti, al contrario delle altre Associazioni banchettare quindi siamo completamente estranei a quella logica. Sarebbe interessante verificare ed avere cognizione dei risultati di tutti quei soldi spesi per quei "progetti" i cui esiti sono a noi ignoti, così come sarebbe anche interessante l'analisi dettagliata di quelle deliberazioni che, secondo me, contengono elementi di discutibilità ed approfondimento molto ma molto "interessanti", specie in riferimento ad erogazioni a società di capitali collegate o anche alle modalità di rendicontazione e soprattutto alle attinenze delle documentazioni specifiche rispetto ai Progetti ed alle loro finalità.

Tutto questo pur essendo questione di interesse generale è rimandato agli Organismi esterni all'Ente deputati a farlo e lo fanno o lo faranno dopo aver visionato quelle deliberazioni con fortissimi elementi di sensibilità anche rispetto alle condizioni e situazioni di conflittualità di interessi, anche rispetto ad erogazioni per progetti ed eventi comunque già oggetto di finanziamento pubblico, come nel caso di Barletta o di tante altre situazioni in specie. Mi dispiace che per la Cultura, come nel caso de "I Dialoghi di Trani" l'attenzione sia stata minima. Quasi una miseria quei quattromila euro erogati all'Associazione Culturale "La Maria del Porto" di Trani per un evento così importante con finalità così importanti ed una Cartellone ricchissimo, come riportato nella deliberazione della Camera che ha finanziato. Un dato significativo che evidenzia quale sia lo spirito che anima i soggetti che dovrebbero rappresentare le Imprese del territorio in quell'Ente" – ha concluso Montaruli.

Proprio in relazione agli altri contributi pubblici e privati figura un altro contributo pubblico a favore della manifestazione tranese e questa volta ad intervenire con una somma ancor superiore a quella stanziata dalla Camera di Commercio di Bari è il dissestato comune di Andria che, nonostante la sua condizione di Ente moribondo, eroga il congruo contributo di euro 5.000,00 a favore dell'Associazione "La Maria del Porto", facendolo con D.D. n. 1752 del 14/06/18 mentre in consiglio comunale, fra poche ore, si celebrerà il pre-funerale dell'Ente. Siamo certi che il comune di Andria, così come ha fatto la Camera di Commercio di Bari nella sua "attenta e puntuale" analisi, abbia messo in conto un enorme e grandioso ritorno in termini di flussi turistici, sviluppo economico delle attività imprenditoriali e ritorno culturale per la città federiciana derivante dalla manifestazione tranese. Sta di fatto che è bello questo senso di compartecipazione attiva così come è bello vedere tanta sinergia tra la Camera di Commercio che chiude la sede di Andria perché dice di non avere soldi ma poi ne sperpera in quantità industriale a favore di quelle stesse associazioni che ne fanno parte e che deliberano da se stesse, per se stesse e per le loro società di capitali collegate.
Così è facile vincere!

Unimpresa Bat