Il Polo Museale apre alla città
Il viceministro Cesaro: «Spero che qui i giovani trovino una speranza culturale»
giovedì 21 aprile 2016
11.57
Il Polo Museale ha aperto ufficialmente le porte questa mattina. È stata una cerimonia strettamente istituzionale, e cioè riservata alle autorità civili, militari e religiose che si è svolta alla presenza del sottosegretario di Stato al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Antimo Cesaro.
Natale Pagano, patron della Fondazione Seca, che ha curato l'allestimento del museo, ha illustrato il lavoro svolto. «Abbiamo la sana ambizione - ha detto palesemente commosso - di voler far diventare il Polo museale il punto di riferimento culturale del nostro territorio, non solo di Trani. Davanti alle sfide vado a mille e ho subito accettato, solo con la voglia di fare qualcosa per questa città. Tutto questo è frutto del lavoro della Fondazione Seca. Stiamo donando a tutti la possibilità di visitare una delle più complete collezioni di macchine da scrivere al mondo. Il museo della macchina da scrivere è composta da 5 sezioni, tra cui una dedicata ai bambini con le macchine da scrivere giocattolo. Il museo contiene il primo modello realizzato, oltre a tutta l'evoluzione delle macchine, tra cui le preziose Olivetti».
«Oggi, viene donata alla città una perla - ha invece dichiarato il sindaco, Amedeo Bottaro -. Oggi, è l'esempio di una nuova pratica di un'amministrazione vincente. Sta nascendo un progetto, in collaborazione con la Regione, che può mettere in rete tutti i contenitori culturali della città. Ringrazio la Fondazione e lancio a lei un messaggio forte: non verrà lasciata sola».
Il presidente della Provincia, Beppe Corrado, ha ringraziato Pagano per il dono che ha fatto alla città e ad un territorio che ha un patrimonio inestimabile. «Firmeremo un protocollo d'intesa affinché il Polo museale possa collaborare anche con la Provincia», ha annunciato. «Qui esiste il senso di una comunità - ha dichiarato il viceministro Cesaro -. Ho visto tutte le energie istituzionali, e non solo, della città. Mi rivolgo ai giovani e spero che in questo Polo museale troveranno una speranza culturale. Curia, Comune, Provincia, Regione e privato insieme e pronti ad essere tutti dalla stessa parte. È un lavoro sinergico con un privato che oggi corona un sogno. Un progetto folle, ma a me la follia piace. Dobbiamo puntare - ha concluso - alla valorizzazione del territorio, cercando di offrire più servizi possibili, dunque più occupazione».
Natale Pagano, patron della Fondazione Seca, che ha curato l'allestimento del museo, ha illustrato il lavoro svolto. «Abbiamo la sana ambizione - ha detto palesemente commosso - di voler far diventare il Polo museale il punto di riferimento culturale del nostro territorio, non solo di Trani. Davanti alle sfide vado a mille e ho subito accettato, solo con la voglia di fare qualcosa per questa città. Tutto questo è frutto del lavoro della Fondazione Seca. Stiamo donando a tutti la possibilità di visitare una delle più complete collezioni di macchine da scrivere al mondo. Il museo della macchina da scrivere è composta da 5 sezioni, tra cui una dedicata ai bambini con le macchine da scrivere giocattolo. Il museo contiene il primo modello realizzato, oltre a tutta l'evoluzione delle macchine, tra cui le preziose Olivetti».
«Oggi, viene donata alla città una perla - ha invece dichiarato il sindaco, Amedeo Bottaro -. Oggi, è l'esempio di una nuova pratica di un'amministrazione vincente. Sta nascendo un progetto, in collaborazione con la Regione, che può mettere in rete tutti i contenitori culturali della città. Ringrazio la Fondazione e lancio a lei un messaggio forte: non verrà lasciata sola».
Il presidente della Provincia, Beppe Corrado, ha ringraziato Pagano per il dono che ha fatto alla città e ad un territorio che ha un patrimonio inestimabile. «Firmeremo un protocollo d'intesa affinché il Polo museale possa collaborare anche con la Provincia», ha annunciato. «Qui esiste il senso di una comunità - ha dichiarato il viceministro Cesaro -. Ho visto tutte le energie istituzionali, e non solo, della città. Mi rivolgo ai giovani e spero che in questo Polo museale troveranno una speranza culturale. Curia, Comune, Provincia, Regione e privato insieme e pronti ad essere tutti dalla stessa parte. È un lavoro sinergico con un privato che oggi corona un sogno. Un progetto folle, ma a me la follia piace. Dobbiamo puntare - ha concluso - alla valorizzazione del territorio, cercando di offrire più servizi possibili, dunque più occupazione».