Il ricordo del prof. Mauro Cignarelli nelle parole del presidente dell'associazione a lui dedicata

L'intervista al dottor Antonio Sasso

venerdì 6 settembre 2024
A cura di Adriana Fabrizio
Presidente, una settimana fa circa si è svolto il primo memorial in ricordo del professor Mauro Cignarelli. Può darci un suo personale ricordo?
Egli è stato un intellettuale "moderno", appassionato di studi scientifici, cultura salutistica, e di attività sportive, tutte passioni praticate con dedizione e ad alto livello. È stato un grande medico e accademico, professore ordinario e direttore della cattedra di endocrinologia dell'università di Foggia e, soprattutto per me, un maestro di vita. Il suo salutismo rigoroso era celebre e contagioso, tanto che contribuì negli anni '90 allo sviluppo e alla crescita del movimento sportivo a Trani.

Quali sono i propositi dell'associazione dedicata a Mauro Cignarelli e perché ricordarlo?
La nostra città ha una storia importante, bimillenaria, con architetture nella parte storica di una bellezza inconfondibile. Eppure, negli ultimi decenni è balzata agli onori della cronaca perché teatro di tanti episodi poco edificanti, di cronaca nera e di corruzione. Abbiamo bisogno d'identificarci in personalità pulite, di grande levatura morale e intellettuale, che hanno dato lustro alla città. Dall'esempio della vita di Mauro Cignarelli possiamo ricavare idee preziose per il nostro operare nel territorio. Egli voleva una città più verde, più vivibile, più attrattiva per i giovani, i turisti e gli investitori. La nostra associazione persegue questi obiettivi attraverso proposte e progetti di urbanistica partecipata. Ci stiamo occupando in particolare del nuovo teatro comunale e del museo civico in città.

Qual è il significato della natalonga del 25 agosto dedicata al professore?
In vita Cignarelli fu un grande nuotatore; nuoto e ibernismo i suoi sport preferiti. Più volte faceva durante l'anno la traversata della baia senza nome tra la Villa Comunale e la penisola di Colonna.NIl primo memorial M. Cignarelli di natalonga ha inteso non solo ricordare questo, ma anche raccogliere firme dei cittadini per una grande operazione di toponomastica: intitolare la baia al Professore, primo passo per decidere poi di renderla una zona protetta dalla pesca ove reintrodurre la fauna perduta, dopo decenni di attività predatoria indiscriminata.

Quali prospettive per lo sport tranese, invece?
Il successo dell'iniziativa ci spingerà a ripeterla il prossimo anno. Magari la manifestazione non sarà più amatoriale, ma competitiva. Lo sfondo però sempre lo stesso: l'incantevole baia senza nome.