Il Sindaco: "non ci siamo affatto (s)venduti il nostro porto"
I chiarimenti sulla convenzione con Italia Navigando
lunedì 6 febbraio 2006
Il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, e l'amministratore delegato di Italia navigando, ing. Renato Marconi, questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa congiunta per fornire dei chiarimenti sulla convenzione firmata tra il Comune di Trani e Italia navigando per il restyling del porto di Trani.
Il sindaco ha spiegato i motivi della necessità di ritornare sulla questione: "Siamo convinti che la convenzione sia uno degli atti più importanti che questa amministrazione abbia fatto per determinare lo sviluppo della città. In un'epoca in cui stare sul mercato internazionale è sempre più difficile, se c'è un bene che l'Italia ha, infungibile, irriproducibile e non delocalizzabile, è proprio il turismo, settore nel quale ci sembra giusto investire. Il porto di Trani è uno dei più belli del Mediterraneo, ragion per cui fare un investimento di questo tipo era un dovere per chi amministra la città. Purtroppo viviamo in una realtà che alcune volte sa essere provinciale nel senso deteriore di questo termine. Ho letto e ascoltato nelle ultime settimane delle dichiarazioni che non ci disturbano come classe dirigente in quanto sicuramente frutto di polemica politica, ma che potrebbero essere forvianti per i nostri cittadini. E' bene precisare che non ci siamo né venduti e né svenduti il porto di Trani, abbiamo stabilito una convenzione con una società che rappresenta il ramo della portualità di Sviluppo Italia, che tutti sanno essere una società pubblica, di intero capitale pubblico, di proprietà dello Stato. Mi fa piacere sottolineare che mentre qualcuno si perde in osservazioni abbastanza banali e forvianti, sul Sole 24 ore il caso del porto Trani viene citato ad esempio".
L'ing. Marconi ha spiegato ulteriormente i termini della convenzione: "L'intesa fra Italia navigando e Trani – ha detto – rappresenta uno degli ultimi anelli di un progetto più ampio, su scala nazionale, nato tre anni fa con l'obiettivo di creare una rete nazionale della portualità turistica e con la volontà di effettuare l'80 per cento delle realizzazioni nel Mezzogiorno d'Italia. Siamo partiti in questa avventura con dei paletti ben precisi: realizzare, laddove possibile, dei porti turistici con dei livelli di qualità e di gestione tali da stimolare l'interesse soprattutto del turista straniero, invogliandolo a permanere nell'ambito di queste Marine.
Il bacino d'utenza pugliese e, di Trani in particolare, costituisce uno dei più importanti nell'ambito della portualità e del turismo nazionale. Trani inoltre ha la prerogativa di essere un porto turistico di frontiera perché ha di fronte Gracia, Albania, Croazia ed ex Jugoslavia, usuali mete delle crociere e dei diportisti. Tutte queste considerazioni hanno fatto sì che questa iniziativa potesse riscontrare già da un anno e mezzo a questa parte, l'interesse dell'amministrazione di Trani e della nostra società, in maniera comune. Il che significa che non ci saranno mai prevaricazioni nell'ottenimento delle concessioni demaniali marittime: si seguirà la procedura pubblica e le opere saranno realizzate con normali gare d'appalto. Non siamo sostituivi dell'intervento pubblico e privato, vogliamo solo mettere a sistema un certo numero di realizzazioni per essere catalizzatori.
Il percorso si farà insieme. Noi forniremo il nostro bagaglio d'esperienza, avendo già 8 porti turistici in azione, sulla base di standard definiti, con delle linee guida certificate e stabilite. In generale il processo di maturazione gestionale di un porto giunge a compimento nell'arco di massimo sette anni. Quando avverrà questo, il sindaco di Trani potrà decidere se rientrare in possesso della maggioranza delle azioni oppure no".
I PUNTI CHIAVE DELLA CONVENZIONE:
Il sindaco ha spiegato i motivi della necessità di ritornare sulla questione: "Siamo convinti che la convenzione sia uno degli atti più importanti che questa amministrazione abbia fatto per determinare lo sviluppo della città. In un'epoca in cui stare sul mercato internazionale è sempre più difficile, se c'è un bene che l'Italia ha, infungibile, irriproducibile e non delocalizzabile, è proprio il turismo, settore nel quale ci sembra giusto investire. Il porto di Trani è uno dei più belli del Mediterraneo, ragion per cui fare un investimento di questo tipo era un dovere per chi amministra la città. Purtroppo viviamo in una realtà che alcune volte sa essere provinciale nel senso deteriore di questo termine. Ho letto e ascoltato nelle ultime settimane delle dichiarazioni che non ci disturbano come classe dirigente in quanto sicuramente frutto di polemica politica, ma che potrebbero essere forvianti per i nostri cittadini. E' bene precisare che non ci siamo né venduti e né svenduti il porto di Trani, abbiamo stabilito una convenzione con una società che rappresenta il ramo della portualità di Sviluppo Italia, che tutti sanno essere una società pubblica, di intero capitale pubblico, di proprietà dello Stato. Mi fa piacere sottolineare che mentre qualcuno si perde in osservazioni abbastanza banali e forvianti, sul Sole 24 ore il caso del porto Trani viene citato ad esempio".
L'ing. Marconi ha spiegato ulteriormente i termini della convenzione: "L'intesa fra Italia navigando e Trani – ha detto – rappresenta uno degli ultimi anelli di un progetto più ampio, su scala nazionale, nato tre anni fa con l'obiettivo di creare una rete nazionale della portualità turistica e con la volontà di effettuare l'80 per cento delle realizzazioni nel Mezzogiorno d'Italia. Siamo partiti in questa avventura con dei paletti ben precisi: realizzare, laddove possibile, dei porti turistici con dei livelli di qualità e di gestione tali da stimolare l'interesse soprattutto del turista straniero, invogliandolo a permanere nell'ambito di queste Marine.
Il bacino d'utenza pugliese e, di Trani in particolare, costituisce uno dei più importanti nell'ambito della portualità e del turismo nazionale. Trani inoltre ha la prerogativa di essere un porto turistico di frontiera perché ha di fronte Gracia, Albania, Croazia ed ex Jugoslavia, usuali mete delle crociere e dei diportisti. Tutte queste considerazioni hanno fatto sì che questa iniziativa potesse riscontrare già da un anno e mezzo a questa parte, l'interesse dell'amministrazione di Trani e della nostra società, in maniera comune. Il che significa che non ci saranno mai prevaricazioni nell'ottenimento delle concessioni demaniali marittime: si seguirà la procedura pubblica e le opere saranno realizzate con normali gare d'appalto. Non siamo sostituivi dell'intervento pubblico e privato, vogliamo solo mettere a sistema un certo numero di realizzazioni per essere catalizzatori.
Il percorso si farà insieme. Noi forniremo il nostro bagaglio d'esperienza, avendo già 8 porti turistici in azione, sulla base di standard definiti, con delle linee guida certificate e stabilite. In generale il processo di maturazione gestionale di un porto giunge a compimento nell'arco di massimo sette anni. Quando avverrà questo, il sindaco di Trani potrà decidere se rientrare in possesso della maggioranza delle azioni oppure no".
I PUNTI CHIAVE DELLA CONVENZIONE:
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La Società provvederà alla realizzazione di tutti i servizi e di tutti gli impianti necessari al funzionamento del porto e potrà inoltre esercitare direttamente o indirettamente tutte le attività commerciali incluse la vendita di carburanti e lubrificanti, il noleggio di imbarcazioni e natanti da diporto, la vendita di accessori e ricambi per la nautica, i servizi di ristoro.
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La Società promuoverà infine ogni iniziativa di animazione economica finalizzata alla creazione, nel tessuto imprenditoriale locale, di imprese della "filiera" nautica favorendo sviluppo e occupazione nel territorio.
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Sono previsti 12 milioni di euro di lavori, che permetteranno la salvaguardia delle strutture esistenti, l'agio per la flotta peschereccia, l'ampliamento del numero dei posti per le barche dai 10 ai 30 metri per un totale di 450, la capacità di poter far attraccare nel porto aliscafi e traghetti.
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In termini occupazionali: 1 posto di lavoro fisso ogni 4 posti barca, ma il rapporto scende ulteriormente ad 1 posto ogni 2 barche se si considera anche tutto l'indotto, ivi compreso lo sviluppo delle attività artigianali.
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Italia Navigando SpA e Comune di Trani costituiranno, entro novanta giorni la nuova società che avrà come fine principale la creazione di attività economiche che favoriscano la nascita e la crescita di imprenditoria territoriale in settori diretti o collaterali all'attività portuale.
- Dal punto di vista procedurale, adesso si entra nella seconda fase burocratica, relativa alla richiesta della concessione demaniale. Nel giro di tre anni si dovrebbe completare anche questo passaggio, mentre per i lavori occorreranno altri 18 mesi: conti alla mano, fra cinque anni a Trani dovrebbe veder la luce il porto turistico.